La Tennis Integrity Unit ha inviato un lungo comunicato stampa in cui spiega le novità dell’anno: sono pervenute 48 segnalazioni, quasi tutte relative ai tornei minori. Ecco i nomi della Commissione Indipendente. La TIU sarà rinforzata da due nuove assunzioni e fornisce alcuni dettagli sulle ultime squalifiche.

Le parole di Dave Haggerty, presidente ITF, sembrano trovare riscontro. A pochi giorni dalle sue dichiarazioni, in cui ha parlato della Sharapova e ha promesso maggiore trasparenza possibile da parte della Federazione Internazionale, i giornalisti hanno ricevuto una “Briefing Note” dalla Tennis Integrity Unit, il corpo investigativo chiamato a indagare e vigilare sull’integrità del tennis. La politica della TIU è sempre stata incentrata alla massima riservatezza, talvolta eccessiva. I rapporti con la stampa si sono limitati alla comunicazione di avvenute decisioni e non sono mai arrivati commenti su indagini in corso. Con la nota inviata ai giornalisti è stato fatto un leggero passo avanti. In particolare, sono interessanti le note riguardanti il primo trimestre del 2016, in cui sarebbero stati 48 match sospetti. La TIU ha detto di essersi impegnata a pubblicare i dati principali sulle varie segnalazioni. Nel documento si specifica che non esiste uno standard universale per stabilire se un match è sospetto o meno: ogni bookmaker utilizza i suoi criteri, il che significa che un match potrebbe essere ritenuto sospetto da qualcuno e perfettamente normale da qualcun altro. La TIU, inoltre, specifica che una segnalazione in sé non è prova dell’avvenuta combine. A titolo puramente esemplificativo, si spiegano alcune ragioni per cui un match può avere un andamento anomalo, almeno sul piano del betting. Cose che chiunque conosce un po’ questo mondo sa perfettamente.

Quote iniziali sbagliate

Condizioni fisiche e di forma dei giocatori

Condizioni di gioco in quello specifico momento

Eventuali circostanze che riguardano la sfera personale

Se ci sono ragioni per credere che ci sia stato qualcosa di illecito, la TIU “condurrà un’indagine completa”. Evitando accuratamente i nomi, ci viene fatto sapere che nel primo trimestre sono arrivate 48 segnalazioni su match sospetti (24 nei Futures, 12 nei Challenger, 10 negli ITF femminili, 1 nel circuito WTA, 1 negli Slam), precisando che si tratta di una percentuale minuscola sul totale, poiché tra gennaio e marzo si sono giocati 24.110 incontri. Il dato, tra l’altro, conferma come la maggior parte de match sospetti si giocano nei tornei minori: Challenger, Futures e ITF femminili. Lo scorso anno, il numero complessivo di segnalazioni fu di 246, ma la tendenza è al leggero aumento: nel primo trimestre nel 2015 ne arrivarono 31. Le segnalazioni del 2016 sono la somma di quelle ricevute dai vari operatori di betting. Ovviamente, se più bookmakers effettuano segnalazioni sulla stessa partita, questa viene comunque considerata come un unico avviso.

Il giocatore thailandese Nalamphun Jatuporn è stato squalificato per 18 mesi e multato di 5.000 dollari. L’imputato ha ammesso di aver scommesso su incontri di tennis. Inoltre è stato ritenuto colpevole di non aver collaborato con le indagini della TIU. Nel suo caso, sono state decisive le segnalazioni provenienti dalla ESSA e dalla Lincensing Authority di Gibilterra.

Il polacco Piotr Gadomski ha fatto ricorso al CAS di Losanna per la maxi squalifica che gli è stata comminata dalla TIU: 15.000 dollari e sette anni di sospensione. Il giocatore è stato ritenuto colpevole di quattro violazioni, effettuate nei primi tre tornei futures di Hong Kong, nel 2012. I membri TIU sono già stati ascoltati a Losanna e la decisione è attesa per il mese di maggio.

Nick Lindahl, l’australiano di origine svedese, è stato condannato da un tribunale australiano con 1.000 dollari di multa e un anno con la condizionale La TIU informa di aver collaborato a stretto contatto con le autorità australiane, ma adesso la giurisdizione del caso è passata in altre mani e non riguarda più il programma Anti-Corruzione del tennis, anche perché Lindahl si è già ritirato.


Molto importante l’ultimo paragrafo, in cui per la prima volta la TIU si esprime sull’organo indipendente voluto dalle autorità del tennis dopo le indiscrezioni giornalistiche emerse durante l’Australian Open, in cui era stata messa in dubbio l’efficacia del programma. Nei primi tre mesi di lavoro, la Commissione (guidata da Adam Lewis) ha effettuato colloqui preliminari con gli organi di governo del tennis, ha raccolto i primi documenti e ha preso contatto con persone ritenute utili per lo svolgimento delle indagini. Sono state individuati alcuni problemi e aree di indagine su cui si opererà con maggiore impegno. Lewis è stato affiancato da due persone di provata esperienza nel mondo della giustizia: l’americana Beth Wilkinson e lo svizzero Marc Henzelin. Come anticipato a gennaio, il lavoro della Commissione dovrebbe durare circa 12 mesi. A chiudere, la TIU ha dato una risposta indiretta alle critiche secondo cui l’organico era troppo scarno per affrontare con efficacia il problema della corruzione. Ad aprile è entrata nel team l’analista Nadia Tuominen, mentre a maggio ci sarà la nomina di un ulteriore investigatore. Insomma, per la prima volta siamo stati informati in modo organico sulle attività della Tennis Integrity Unit, anche se la riservatezza continua ad essere assoluta: basti pensare che non è trapelato neanche un nome di quelli coinvolti nei 48 match segnalati dalle agenzie di scommesse. Vedremo se il 2016 porterà qualche novità in questo senso, ma l’impressione è che bisognerà attendere i risultati dell’indagine della Commissione Indipendente per avere un quadro più chiaro della situazione. La prossima nota stampa sarà diffusa a luglio.