Dick Pound, x presidente Wada, sostiene che l’opinione di Novak Djokovic sul doping (“lo sport è pulito”) sia un po’ naif. “Mi ricorda un po’ l’approccio di Lance Armstrong. Ma non è vero che sei pulito se non risulti positivo Credo che almeno il 10% degli sportivi sia dopato, ma ne viene preso solo il 2%”.

Le continue polemiche sul doping hanno un merito: tengono alta l’attenzione su uno degli argomenti più spinosi del momento. Le dichiarazioni di Dick Pound, ex presidente e fondatore della WADA, sono piuttosto pesanti. Senza mezzi termini, ha detto che l’approccio di Novak Djokovic è un po’ ingenuo e gli ricorda quello di Lance Armstrong. Il paragone è indiretto e – ovviamente – Pound non fa alcuna insinuazione su Djokovic. Ma l’accostamento tra i due nomi fa certamente impressione. “Credo che quanto abbia detto sia ingenuo – ha detto Pound – era lo stesso approccio di Armstrong: ‘Non risulto positivo, quindi sono pulito’. Penso che il discorso sia più profondo di quanto la gente si aspetti, e più di quanto sa preparata a conoscere”. Djokovic si era dissociato da Murray, secondo cui è inevitabile pensare al doping quando ci sono giocatori in grado di giocare ore e ore senza mai dare segni di stanchezza. Da parte sua, Pound ha aggiunto che ci sono molti più atleti dopati di quando dicano i numeri. “La percentuale è a due cifre e siamo generosi nel parlare del 10%. Tuttavia, la percentuale degli atleti positivi è del 2%. Come mai i controlli non sono più efficaci? Io penso che la scienza sia sufficientemente buona per far funzionare il sistema: sono le persone a non volerlo fare”. Secondo Pound, le organizzazioni sportive e gli stessi sponsor non fanno a sufficienza, perché eventuali casi di positività farebbero una cattiva pubblicità allo sport. Più in generale, l’ex presidente WADA ha detto che ogni disciplina ha un problema perché la tentazione di correre più degli altri è troppo forte. “Se qualcuno prende 20 mg di una sostanza può rendersi conto che non è sufficiente, allora ne prende 40 fino ad arrivare a dosi anche letali”.