Già poco avvezza al rosso e con una preparazione atletica incerta, la pressione di questo campo (che sia chiaro, è un limite dei giocatori che però l’organizzazione potrebbe in certi casi eliminare) ha finito col bloccare totalmente Robertina, incapace di variare coi suoi tagli e perfino in grado di sbagliare volée elementari, lei che è la miglior volleatrice del circuito.
Nel primo set, ha preso quello che noi chiamiamo cappotto e gli americani bagel, la focaccetta col buco in mezzo che si vende sulle strade di New York e che ricorda uno zero. Un set dove la Vinci ha raccolto solo 7 punti.
Sotto subito di un break anche nel secondo parziale, il pubblico romano si è dimostrato quantomeno indulgente con la ragazza, a differenza di quanto accade con i suoi colleghi, al punto che un doppio fallo della Konta ha riportato ai fasti del passato quando è scoppiato un lungo applauso che deve avere un filino scosso la Vinci che, di riffa o di raffa, è andata avanti di un game (3 a 2). Tenue fuoco di paglia perché la Konta sa fare quattro cose: servire, tirare dritto e rovescio con forza e precisione e correre una maratona, se necessario: può sembrar poco per chi apprezza la fantasia ma è ciò che serve per vincere i match e lei, queste quattro cose, le sa eseguire piuttosto bene e con invidiabile continuità. Alla fine, contro una Vinci che tirava piano e in centro (va detto), la Konta ha accumulato 30 vincenti su 101 punti giocati, una percentuale altissima.
Con questa sconfitta, si cancella anche l’ultima chiazza di azzurro del torneo, e per la prima volta nell’Era Open l’Italia non avrà neanche un giocatore al terzo turno. Ma questo è un discorso che affronteremo presto, in altre righe.
WTA PREMIER ROMA – Secondo turno
Johanna Konta (GBR) b. Roberta Vinci (ITA) 6-0 6-4
WTA PREMIER ROMA – Secondo turno
Johanna Konta (GBR) b. Roberta Vinci (ITA) 6-0 6-4