Dopo la sconfitta di Zverev contro un Federer a mezzo servizio, ecco anche quella di Nick Kyrgios, battuto in tre set da Rafael Nadal. Lo spagnolo ha regalato qualcosa nel primo set, poi ha (quasi) dominato. I giovani crescono bene, ma non sono ancora pronti per soppiantare i Fab Four. Eliminati Wawrinka e Ferrer.– Ci sono due buone notizie. La prima per spettatori e organizzatori degli Internazionali d’Italia, visto che Rafael Nadal è approdato ai quarti di finale e – salvo miracoli di Thomaz Bellucci – domani giocherà una sorta di finale anticipata con Novak Djokovic. La seconda per il tennis in generale, visto che, pur perdendo per 6-7 6-2 6-4, Nick Kyrgios ha mostrato di essere pronto per fare grandi cose anche sulla terra battuta. Non ancora per battere Nadal, ma quello lo sanno fare in pochi(ssimi), però già tenerlo in campo quasi due ore e tre quarti, per un 20enne che mette la terra battuta all’ultimo posto delle sue preferenze, è un gran risultato. È vero che la tecnica del “bum bum bum” funziona meglio altrove, ma se le pallate terminano dentro alle righe rende alla grande dappertutto, contro Nadal o meno. Come dice il punteggio, il miglior Kyrgios si è visto nel primo set, mentre negli altri due non è mai stato veramente in grado di impensierire “Rafa”, e i tanti sorrisi dello spagnolo a fine match la dicono lunga su quanto temesse la valanga Kyrgios, che già una volta l’ha seppellito – di vincenti – un paio d’anni fa a Wimbledon. Da allora il giovane australiano non ha deluso le attese, e passo dopo passo si sta avvicinando alla prima meta, che per uno col suo tennis deve essere almeno la top-10. Come picchi di rendimento ci siamo già da tempo, ora l’australiano ha bisogno di costruirci intorno tutto il resto, ma si può essere moderatamente ottimisti.

NADAL PRIMA REGALA, POI COMANDA
Nadal ha “steccato” il primo set, aprendolo con un doppio fallo e un break a zero a favore di Kyrgios (subito tornato indietro) e poi è mancato quando l’australiano gli ha dato la chance di vincerlo, offrendogli un set-point sul 5-4. Ha risposto lungo col rovescio, gli è toccato il tie-break e ha giocato male pure quello, spezzato a metà da un doppio fallo sul 3-4 che ha fatto tutta la differenza del mondo. Ma già dopo la pausa si è presentato in campo un Nadal diverso. Il tennis è rimasto lo stesso, con percentuali di prime palle in campo superiori all’80%, ma è migliorata la gestione mentale, e un break in apertura ha fatto da spartiacque fra due fasi ben distinte dell’incontro. “Rafa” ha preso le misure all’australiano, ha fatto un passo dentro al campo e ha sbagliato sempre meno, fino a chiudere con un saldo vincenti-errori esattamente in parità: 24 a 24. Segno di un match equilibrato, senza infamia né lode, girato all’inizio del secondo e poi tenuto in mano fino alla fine. Avrebbe potuto anche chiuderlo prima, magari allungando ulteriormente quando sull’1-3 Kyrgios si è trovato 0-40 al servizio, invece non c’è riuscito, ma poco cambia. Di positivo c’è che, nonostante le chance scappate via, lui non ha mai tremato, finendo per andare a vincere il match (anche) nel terreno preferito dell’avversario. Lo dicono le statistiche: oltre ad aver vinto dieci punti in più di quelli oltre i 9 colpi, Nadal è stato davanti al rivale, seppur di poco, anche in quelli brevi, da 1 a 5 scambi: 58 a 55. Un rendimento che potrebbe tornagli molto utile con Djokovic.

ELIMINATI FERRER E WAWRINKA
Oltre a Federer, hanno mancato l’appuntamento con i quarti di finale altri due top-10: Stan Wawrinka e David Ferrer. Lo svizzero, numero 4 del ranking ATP, si è arreso in tre set a un redivivo Juan Monaco, che sul Pietrangeli ha messo in campo un mix fra grinta, gambe e consistenza, regalandosi una vittoria preziosissima. Attualmente fuori dai primi 100 del mondo, Monaco agguanta il suo settimo quarto di finale in un Masters 1000, curiosamente solo il secondo sull’amata terra battuta, dopo quello del 2009 sempre al Foro Italico. Una notizia non proprio confortante per il tennis azzurro, visto che l’argentino sarà uno dei prossimi avversari dell’Italdavis, a luglio sulla terra di Pesaro, e da solo ha vinto il triplo (tre contro una) delle partite di tutti i nostri portacolori messi insieme. David Ferrer, invece, dopo aver già sofferto con Volandri e poi superato agevolmente Garcia Lopez, è caduto di nuovo contro il francese Lucas Pouille, suo giustiziere già sul cemento di Miami. Il 22enne francese continua a crescere, ed eccolo al suo primo quarto di finale in un Masters 1000, peraltro acciuffato da lucky loser. Deve ringraziare il suo connazionale Jo-Wilfried Tsonga, che si è ritirato per una contrattura aprendogli un posto direttamente al secondo turno (aveva perso nelle “quali” contro Kukushkin), ma poi ha dimostrato di meritare il risultato, superando prima Gulbis e poi Ferrer. Vittorie che, la prossima settimana, lo porteranno per la prima volta nella top-50.

MASTERS 1000 ROMA – Ottavi di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Nick Kyrgios (AUS) 6-7 6-2 6-4
Kei Nishikori (JPN) b. Richard Gasquet (FRA) 6-1 6-4
Lucas Pouille (FRA) b. David Ferrer (ESP) 6-4 6-1
Juan Monaco (ARG) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-7 6-3 6-4
Andy Murray (GBR) b. Jeremy Chardy (FRA) 6-0 6-4