Si aspetta che la pioggia dia una tregua affinché abbia inizio la prima semifinale degli Internazionali BNL d’Italia. Semifinale inedita e con i favori del pronostico per Andy Murray, alla seconda in carriera al Foro Italico. Il suo avversario, il francese Lucas Pouille, è alla sua prima semifinale in un Masters 1000, raggiunta nella maniera più fortunosa e rocambolesca possibile. Ripescato come lucky loser, si è ritrovato direttamente al secondo turno grazie al forfait di Tsonga e, dopo essere stato omaggiato dall’insipienza di Gulbis in una partita oramai persa, ha sconfitto con merito Ferrer e si è preso quindi due giorni di vacanza grazie al ritiro di Juan Monaco. Venti posizioni scalate in classifica, con due partite vinte. Il ventiduenne di Grande-Synthe non ha certo nulla da perdere. Buon giocatore, ancora acerbo e inesperto, non ha colpi eccelsi ma se la cava bene in tutti i fondamentali. E gioca senza timore reverenziale, sin dal primo scambio. Murray inizia sottotono, con il consueto linguaggio del corpo di chi è vittima di una qualche misteriosa sofferenza. L’equilibrio però dura poco, troppo poco. Sull’1-2, Pouille è comodamente avanti 40 a 0. Ad un passo dal pareggiare i conti, commette un doppio fallo e poi viene quindi trafitto da un Murray finalmente propositivo. Un break concesso nella maniera peggiore. Ci si avvia, sin troppo velocemente, alla fine del primo set. Sul 4 a 2 e 40-0 per Murray è la pioggia a interrompere nuovamente le danze.
FINISCE TUTTO IN MENO DI UN’ORA
Torna presto a spuntare il sole, sul centrale. Ma è Pouille che sembra essersi eclissato. Arrivano subito, i set point, per Murray. Sul 2 a 5. Un Murray che si diverte, anche troppo. Sfumati i primi due, per eccessiva sicurezza, ne ottiene un terzo. E lo sfrutta, con Pouille che non trova più le misure e scaraventa un rovescio sui teloni. Un 6-2 sin troppo comodo, in poco più di mezz’ora. Il cielo si fa nuovamente scuro. C’è brusio sugli spalti, si preparano ombrelli, si infilano gli impermeabili. Cade qualche goccia di pioggia, ma si continua. Ad essere nervoso è chi la partita la conduce senza problemi: Andy non smette di proferir parole a se stesso, all’arbitro, al box. Pouille pare sin troppo tranquillo e rilassato. Forse rassegnato. E per la terza volta nell’incontro, concede delle palle break dopo non aver chiuso il game. La seconda delle quali con una palla corta non arrivata nemmeno alla rete. E finisce qui, l’incontro. Con un altro disastro del francese, oramai con la testa sotto la doccia. Murray deve giusto far trascorrere pochi minuti prima di ottenere la finale numero diciassette in un Masters 1000 , la prima al Foro Italico. Sei giochi a uno, il secondo set. In 26 minuti. Nemmeno un’ora di gioco, in totale, poco più di un allenamento. Pouille è sembrato davvero un pesce fuor d’acqua. Fortunato a trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. Bravo anche nelle vittorie. Ma davvero troppo remissivo e arrendevole, non appena la partita ha cambiato direzione.
Andy Murray (GBR) b. Lucas Pouille (FRA) 6-2 6-1