Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell’ultima settimana di tennis. Da quanto accaduto agli Internazionali d’Italia alle idee del CONI, dall’ATP Masters under 21 in Italia alla Coppa Davis con l’Argentina, dall’ironia di Pedrinho ad altre più involontarie. E poi ancora foto, video, tweet e tanto altro…TUTTE LE PUNTATE DI #BATTILEI
Murray aveva detto alla vigilia del torneo che per chiamarla rivalità, qualche volta avrebbe dovuto vincere contro Djokovic. Detto e fatto.
LE PROMESSE DEL CONI
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa di fine torneo ha sostanzialmente puntato il dito su due questioni e fatto altrettante promesse.
1. Il Centrale avrà un tetto. Peccato non sapere quando e peccato che non dipenda solo dal CONI. Intanto, altri tornei (vedi Madrid) hanno già tre campi col tetto che assicurano tennis e tv, la vera padrona di un evento. Mi è parsa una speranza, più che un progetto. Ma l’anno che pioverà due giorni di seguito, cosa succederà al Foro Italico?
2. L’allargamento della capienza del Grand Stand. Credo sia più una scelta politica perché non ho mai visto quel campo pieno nemmeno la metà durante tutto il torneo, quindi perché allargarlo? La realtà è che il costo dei biglietti è talmente cresciuto, che tanti appassionati preferiscono rifugiarsi nel biglietto ground, più economico e che dà diritto al campo della Pallacorda (quello con le statue, per intenderci) e a quelli secondari. E sul Grand Stand, lontano da tutto e tutti, gli spalti restano inesorabilmente vuoti.
CAPORETTO ITALIANA
A sentire dirigenti e organizzatori, tutto è andato bene, e in effetti ci sono momenti in cui lo spettacolo che offre il Foro Italico ha pochi paragoni. Tuttavia, mi sarei aspettato qualche approfondimento in più sulla situazione del tennis italiano a livello sportivo: dopo la retrocessione in Serie B di Fed Cup e un solo match vinto a Roma (Seppi contro Pospisil), ho solo sentito dire che in campo femminile abbiamo dei problemi di ricambio, mentre in quello maschile con Donati e Sonego non siamo messi male. Binaghi al Corriere dello Sport ha detto che quando le cose vanno bene è merito dei giocatori (a me sembra che la Fit invece abbia sempre cavalcato i successi dei nostri giocatori anche quando… avevano pochi meriti), quando vanno male è colpa sua. Un mea culpa inutile: qui non si tratta di trovare solo i colpevoli (ma a chi lavora a Tirrenia dovrebbero fischiare le orecchie) ma soprattutto le soluzioni. E di nuovi programmi sportivi non sento mai parlare.
PUBBLICO DI INTENDITORI
Il pubblico romano è fatto di giocatori, nessun dubbio. Succede anche i primi giorni a Monte Carlo, dove gli italiani assediano il Country Club. Conoscono tutti i giocatori, si fermano a vedere gli allenamenti delle giocatrici più improbabili e restano fino a sera tardi per un doppio sui campi secondari. Quest’anno sono stati oltre 200.000, un numero interessante che comunque ci lascia verso il fondo classifica dei Masters 1000 e lo stesso torneo di Monte Carlo potrebbe lasciarci alle spalle se volesse aprire alle sessioni serali.
NUMERO 12
Uno dei fab4 (Nadal, Federer, Djokovic e Murray) ha vinto il torneo di Roma per la 12esima edizione consecutiva.
GRAZIE BINAGHI
La lotta contro i biglietti gratuiti al Foro Italico che il Presidente Binaghi sta portando avanti negli ultimi anni, ha il clamoroso (e personalmente benevole) effetto di evitare decine di richiesta di pseudo-amici che una settimana prima del torneo iniziano ad avanzare richieste.
PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE
Fognini ha chiesto di giocare sul Pallacorda e l’hanno messo sul centrale. La Vinci ha chiesto di giocare sul Pallacorda e l’hanno messa a giocare sul Centrale. Soffrire quel campo ed esaltarsi su quell’altro, è un loro limite ma sono convinto che, nel “nostro” torneo, si potrebbe eliminare questo limite e favorire tutti, giocatori, pubblico e organizzatori. Inoltre, il primo giorno, il programma del Campo centrale prevedeva come tre match quelli di Cecchinato, Schiavone e Fognini: che mai avranno pensato le tv estere collegate? Non aveva senso inserire match come Thiem vs. Dolgopolov? Ogni tanto soffriamo ancora di provincialismo. Gli Internazionali d’Italia stanno cercando di trasformarsi da evento romano a evento nazionale. Per diventare veramente Internazionali c’è ancora molto da fare.
MASTERS UNDER 21
A Roma si è palesato Chris Kermode, CEO dell’ATP, per discutere dell’eventualità che Fit/CONI organizzino il Masters tra gli otto migliori under 21 del mondo (o meglio, sette, più una wild card). Si giocherà dal prossimo anno, la settimana prima del Masters vero e proprio dell’ATP. Il PalaVela di Torino e il PalaLido di Milano (se finalmente terminato) sono i candidati. Il torneo non distribuirebbe punti ATP ma un montepremi piuttosto elevato, visto che il budget previsto supera abbondantemente i due milioni di euro. Una manifestazione molto interessante ma determinata dalla presenza dei migliori (e qui l’ATP deve forzare la mano) e… dalla qualità dei giocatori. Il tennis è come il vino, non tutte le annate sono uguali e il “bando” prevede almeno tre anni di contratto. L’anno prossimo avremmo ancora Coric, Zverev, Fritz, Tiafoe, etc. Il rischio negli anni successivi è che il livello scenda. Ma visto che l’età media dei top players si è notevolmente alzata negli ultimi anni, non sarebbe meglio un under 23? Post scriptum: Chris Kermode sta anche preparando un nuovo scenario ATP per il periodo 2018-2028, ma non è detto che cambi chissà cosa, perché la situazione attuale è considerata (giustamente) più che soddisfacente. Quindi potrebbero non esserci mini-Slam, nuove situazioni pro-Madrid o pro-Roma, etc). Post scriptum 2: Brad Gilbert in un suo tweet mi ha ricordato un dettaglio non trascurabile: Madrid offre 4,7 milioni di montepremi, Roma è ferma a 3,7, il 21% in meno. Ma almeno offre gli stessi punti.
UNA CELEBRAZIONE TRISTE
Binaghi ne avrebbe fatto volentieri a meno, Malagò l’ha convinto a portare i quattro componenti (e il capitano) della squadra azzurra che vinse la nostra unica Coppa Davis proprio 40 anni fa. Peccato che, come ricordato da Barazzutti: «Siamo caratteri diversi e la vita e il lavoro ci hanno allontanato. Abbiamo un bellissimo ricordo da condividere, ma non siamo amici». Lo si è visto sul campo. Non è stata una festa. E comunque la celebrazione meritava ben altro contesto, per esempio prima della finale maschile. Invece c’erano quattro gatti e l’atmosfera sembrava più da funerale. Un vero peccato e un’occasione persa per rivivere quella straordinaria vittoria. Post scriptum: ci sarebbe stato anche da ricordare il successo, nello stesso anno, di Adriano Panatta, ma questo era chiedere troppo. La politica vince quasi sempre sullo sport. E sarebbe stato doveroso anche un ricordo del compianto Mario Belardinelli, il loro mentore, che però non credo avrebbe gradito l’atmosfera.
SESSIONI SERALI
Non è facile, ma bisognerebbe trovare il sistema (magari abbassando i prezzi) per avere una miglior cornice di pubblico nelle sessioni serali dei primi due-tre giorni. Zverev-Dimitrov era (sulla carta) un bel match ma il colpo d’occhio non altrettanto.
TETTI AMERICANI
Avere almeno il campo principale coperto da un tetto retrattile è fondamentale, e anche gli americani si stanno sistemando con l’Arthur Ashe Stadium.
L’ERBA DI ANTALYA
Mentre la Fit ci prova con l’ATP Masters under 21, la Turchia raddoppia la sua presenza nel circuito ATP: al torneo di Istanbul sulla terra, dall’anno prossimo si affiancherà quello di Antalya sull’erba. L’Italia, per adesso, resta ferma ai 9 giorni di Roma.
ITALIA VS. ARGENTINA
Pietrangeli ha detto tre cose “interessanti” durante la conferenza stampa del match di quarti di finale di Davis, Italia / Argentina (Pesaro, 15-17 luglio): 1. Del Potro non giocherà (lo stesso ha poi dato ufficialmente la sua disponibilità al capitano); 2. L’Italia è quasi sicuramente in semifinale (perché Monaco, Mayer, Pella sono davvero così scarsi sul rosso all’aperto?); 3. In riferimento al presunto niet di Del Potro in caso di convocazione, il solito anatema che chi rinuncia alla Davis è blasfemo e non merita di stare in federazione (quindi anche Federer, Nadal, Djokovic e compagnia). Credo in realtà si riferisse a Camila Giorgi. Dovrebbe poi specificare cosa si deve fare perché la fatwa tennistica sia ritirata (vedi caso-Bolelli, lo sputo sulla bandiera, il ritorno del figliol prodigo etc).
IL CASO BOLELLI
A proposito di Simone Bolelli, pare che nessuno sappia come stia. Seppi ci ha informato di aver ricevuto una foto mentre andava in bicicletta, Torresi (che dovrebbe essere uno dei suoi coach) pare non sapere niente di preciso, nulla trapela. Alla fine, dopo tante chiacchiera e molta insistenza, pare che Bolelli si sia sottoposto ad un’infiltrazione di cellule staminali al ginocchio e che questo dovrebbe consentirgli di tornare a giocare in tempi brevi, forse già a Roland Garros (dove andrebbe anche zoppo, visti i circa 30.000 euro di montepremi per gli sconfitti al primo turno). In dubbio sia la sua partecipazione alla Davis, sia alle Olimpiadi. E comunque, se anche tutto ciò avesse esiti positivi, non è assicurato siano permanenti. L’alternativa è l’intervento chirurgico, un lungo periodo di assenza ad un’età non proprio da Next Generation.
LA (STRANA) CLASSIFICA FEMMINILE
I computer contano ma non sempre ragionano. E così può accadere di non giocare e… salire in classifica. Curioso il caso di Flavia Pennetta, ormai ritiratasi dall’attiviutà e che questa settimana è tornata… nella top 10 mondiale! Così come Belinda Bencic ha migliorato la sua posizione nella top 10 senza giocare e divertendosi a twittare: “Avanti così, presto sarò la numero uno del mondo!”.
SKY BOX SETS
Sono un addicted di Sky Box Sets, il servizio che ti consente di rivedere tutte le stagioni dei principali programmi e serie tv. Mi chiedo come non abbiano trovato spazio le puntate di Ball Boys, Il Pallettaro e Road to Foro. Inspiegabile.
NEW STICK
Già si stanno testando le novità di racchette che arriveranno tra settembre e dicembre. Tra queste, oltre alla nuova AeroStorm (che cambierà nome ma non l’ottima sostanza), c’è attesa per la nuova Strike di Babolat, che vediamo tra le mani di Dominic Thiem. La prima versione non era stata particolarmente azzeccata, l’evoluzione promette decisamente meglio. I primi tester dicono che, pur avendola provata poco, assomigli alla Wilson Blade. Le intenzioni degli ingegneri Babolat sono addirittura di una racchetta che spinga come la nuova Pure Drive (quindi meno di quella vecchia) e controlli come una Blade. In casa Wilson invece, passati i canonici due anni, dovremmo avere presto news sulla nuova arma di Roger Federer.
DOLLY DIMITROV
Grigor Dimitrov è la nostra Dolly. Lei, nel 2003, è stata il primo tentativo di pecora clonata; lui il primo maldestro tentativo di clonazione tennistica. Che a Roma, contro Alexander Zverev pare aver alzato bandiera bianca. All’apparenza, pare non crederci più nemmeno lui, di poter diventare uno Slammer. Ma che talento che rischia di essere perso!
MODELLO ANTI-CRISI
Tranquillamente seduti davanti ad una birra in quel di Umago, Ernests Gulbis mi raccontava (scherzando) che rompeva le racchette per aiutare l’economia e il mercato del tennis. Dimitrov ha deciso di dargli una mano.
IL PESSIMO ESEMPIO DI FEDERER
Lontano dalle interviste (ma leggetevi almeno QUESTA), Corrado Barazzutti è un tizio che esprime pareri tennistici interessanti. Mentre ci “gustavamo” Robert vs. Donati, si parlava dell’allenamento di Federer con 5.000 persone presenti: “Va bene per farsi fare l’autografo, ma Federer si allena sempre in maniera così blanda, l’ho visto un sacco di volte. Io non porterei troppi ragazzini a vederlo allenare perché se poi credono di poter fare come lui è un disastro. Mica tutti hanno il talento di allenarsi sparacchiando palle e poi scendere in campo e vincere le partite!”. In effetti, pare che Roger non sia tra i più richiesti come compagno di allenamento proprio perché si tratta di allenamenti a intensità troppo bassa. In pochi vogliono pure Rafa Nadal ma… per il motivo opposto!
MEGLIO LE DONNE!
Un commento di uno spettatore, tanto caro anche a Rino Tommasi: “Dal vivo preferisco guardare le donne, ma non per quello che si può credere. Solamente giocano un tennis più umano e noi giocatori di club possiamo imparare di più. Oh, se poi è la Bouchard, tanto meglio!”.
COACH MOU
Coach Mouratoglou sul confronto Nadal-Djokovic: “Quando Nadal dominava il tennis, Djokovic è stato l’unico a non aver paura ad attaccare la sua arma migliore, il dritto. Una strategia che è risultata vincente”.
LA FESTA DELLA PENNETTA
Mi sorprende che una Federazione sempre attenta alla propaganda, non avesse previsto un momento da dedicare a Flavia Pennetta, ritiratasi l’anno scorso dopo aver vinto lo US Open. Per fortuna ci ha pensato la WTA…
VECCHIETTI ALLA RISCOSSA
Con la finale persa a Samarcanda, Ruben Ramirez Hidalgo è diventato il più vecchio finalista in un torneo challenger a 38 anni e 4 mesi. Il più vecchio semifinalista resta Tetsu Kuramitsu, 42 anni, al Challenger di Sapporo 1986. E a proposito di giapponesi, Kimiko date, 45 anni, si è sottoposta ad un intervento al ginocchio e ora sembra pronta e intenzionata a rientrare nel circuito.
DOPPIO CAPPOTTO
Conseguenza del doppio cappotto (6-0 6-0) preso da Berdych a Roma contro Goffin, è stato licenziato coach Vallverdu. Non capitava da undici anni che un top-10 non ricevesse una simile lezione, dal 6-0 6-0 di Federer a Gaudio al Masters del 2005.
AHI…AHI…AHI
Pare che ormai Nole Djokovic cerchi sempre di farsi male a Roma: una volta si è tirato il tappo dello spumante su un occhio, quest’anno si è tirato una racchettata sulla caviglia. Fortuna che nella Città Santa c’è qualcuno che lo assiste!
AMATA TERRA ROSSA
Se lo pensano anche gli australiani…
EEEEH?
Serena Williams ha dichiarato di preferire la terra rossa all’erba. Per questo credo che le conferenze stampa, così concepite, siano ormai una perdita di tempo. Pure le giocatrici ti prendono per il…
SISTER OF THE WEEK
Beatrice Bouchard, sorella di Eugenie. Se qualche volta dovesse seguirla in qualche torneo, a quanto viene offerta una liason con un giocatore?
ARTICLE OF THE WEEK
By Federico Ferrero sul bellissimo Pagina99 (che consiglio, non solo per Ferrero).
RALLY OF THE MONTH
QUOTE OF THE WEEK
“Murray è un terraiolo ma non lo sa”. Paolo Bertolucci.
PHOTO OF THE WEEK
Immagine suggestiva, dal Pincio in Villa Borghese, col campo in Piazza del Popolo.
JOKE OF THE WEEK
Dalla pagina Facebook di Pedrinho&Luvanor: Buone notizie per il tennis italiano. Louisa Chirico, la grande speranza americana è italiana. I nonni sono originari di San Chirico, paese della Basilicata. La Fit si è mossa con un’offerta monstre per farla giocare in Fed Cup: – 300.000 euro da restituire senza interessi in comode rate previa fideiussione bancaria e un paio di ipoteche sui beni della famiglia Chirico; – Preziosi consigli gratis del capitano dei record; – Wc per le prequalifiche; – Tre sparate gratis di laser del dott. Parra; – Ospite d’onore su Supertennis TV nella puntatona : “Tirrenia dove nascono i campioni”; – Sette giorni gratis a Castel di Sangro, solo se porta un’amica; – Doppio misto in coppia con Binaghi contro Pietrangeli/Pericoli. La coppia vincente rappresenterà l’Italia alle Olimpiadi di Rio.
TWEET OF THE WEEK
Ci è parso giusto (per una volta) non citare la fonte…
TIP OF THE WEEK
Come far imparare ad un giovane alunno spostamento dei piedi, avvicinamento alla palla, distanza corretta… GUARDA IL VIDEO
SPORT OF THE WEEK?
Oltre ad essermi innamorato del paddle, ho finalmente scoperto cos’è il tandem tennis (avevo appreso notizia dell’esistenza spulciando tra le 186 tasse Fit). In sostanza, si gioca un doppio nel campo del singolare con i due giocatori che devono obbligatoriamente colpire una volta per uno. Onestamente, non se ne sentiva la necessità.
VIDEO OF THE YEAR
Gael Monfils!!!
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