Erano le prime due stelle in gara in questa edizione del Roland Garros, e hanno finito allo stesso modo, con le braccia al cielo, dopo due battaglie inattese in scena praticamente in contemporanea. Sul Philippe Chatrier il campione uscente Stan Wawrinka, che ha rischiato seriamente di diventare il primo “defending champion” eliminato all’esordio nella storia dei French Open, sul Suzanne Lenglen la quarta testa di serie femminile Garbine Muguruza, costretta alla rimonta da una Anna-Karolina Schmiedlova reduce da undici sconfitte consecutive nel circuito. Verrebbe da dire che quando i top player ripetono che il primo match in un torneo del Grande Slam è sempre complicato, ci sia anche un pizzico di verità. Ma se la spagnola non ha mai dato l’impressione di poter perdere, non si può dire lo stesso di Stan Wawrinka, a lungo schiavo delle bordate di Lukas Rosol, sconfitto appena tre giorni fa in semifinale a Ginevra, ma oggi più determinato che mai. A tratti sembrava di rivedere il giocatore che nel 2010 sorprese Nadal a Wimbledon: tennis rischiosissimo, grande fiducia e l’atteggiamento di chi non ha paura di nessuno, tanto da cercare spesso il rovescio di Stan. Un mix che la paura l’ha fatta venire allo svizzero, che al ritorno su quel Centrale dove dodici mesi fa ha annientato Novak Djokovic e un progetto di Grande Slam, è parso un altro giocatore. Forse si è fidato troppo delle previsioni meteo, e credeva veramente che la pioggia avrebbe dato appena una sessantina di minuti di tregua. Invece è stato costretto a stare in campo oltre tre ore per salvare faccia, bandiera, torneo e classifica, riuscendo a girare solo a metà del quarto set un match iniziato malissimo, chiuso 4-6 6-1 3-6 6-3 6-4.
STAN SI SVEGLIA IN TEMPO, ORA DANIEL
Ha perso il primo, non riuscendo a mordere nemmeno col rovescio, è tornato su nel secondo, ma poi ha perso anche il terzo, e nel quarto – dopo aver mancato quattro palle del 2-0 – è arrivato non troppo lontano dal tracollo. Se non avesse salvato due palle-break consecutive sul 2-2, contro un Rosol che fino a quel momento aveva ceduto la battuta solo nel secondo set, forse avrebbe scippato lo spiacevole record al quartetto Gimeno-Kuerten-Agassi-Ferrero, i campioni uscenti sconfitti prima nella storia del torneo, tutti al secondo turno. Invece le ha cancellate entrambe, la seconda con la complicità di Rosol che ha messo in rete un comodo rovescio, e poi, finalmente, ha svoltato. Molto significativo il punto che gli ha dato il break nel quarto set: Rosol ha continuato a sfidarlo dalla parte del rovescio, buttandosi a rete con un attacco in back un po’ morbido, Stan l’ha fulminato con uno splendido passante incrociato, è salito 5-3 e poi gli ha detto addio, tirando fuori l’animo del campione per dominare il quinto più di quanto dica il 6-4 finale. La verità sta nelle statistiche: dopo aver allungato sull’1-1, Wawrinka si è limitato a controllare, perdendo solamente cinque punti al servizio in tutto il set. E poco importa se gli sono serviti tre match-point perché i primi due li ha gettati al vento col diritto, il terzo è stato quello buono e ha cancellato tutta la paura, consegnandogli successo e un secondo turno di quelli da metterci la firma, contro il giapponese Taro Daniel.
GLI ALTI E BASSI DI GARBINE
Non ha rischiato la sconfitta, ma ha fatto di tutto per complicarsi la vita pure la Muguruza, fra le più attese a Parigi, e non solo in virtù della quarta testa di serie. Facile immaginare che quando la spagnola ha visto il sorteggio del primo turno le sia scappato un sorriso, visto che le ha offerto “miss sconfitta” Anna-Karolina Schmiedlova, ottima giocatrice ma capace quest’anno di vincere appena un match nel circuito. È successo a Sydney, peraltro contro una top-10 come la Bacsinszky, prima di una striscia di 11 sconfitte consecutive, tutte in due set e senza nemmeno mai arrivare al tie-break. E quando è tornata a vincerne uno? Nell’occasione più importante, obviously, contro una Muguruza che continua a soffrire di troppi alti e bassi per puntare seriamente alla vetta della classifica. Si è visto nel set perso, ma anche nei due vinti, dall’andamento molto simile. In entrambi è salita a razzo sul 4-1, ma poi ha rischiato di disfare tutto con un lungo passaggio a vuoto, fino a offrire all’avversaria delle chance per il 4-4. Poi è ripartita e ha chiuso, ma dalla numero 4 del mondo è lecito attendersi qualcosina in più. Basta guardare cosa è accaduto sul 4-1 40-15 al terzo, quando un fallo di piede sulla seconda di servizio le è costato un black-out con dieci punti regalati, obbligandola a prendersi dei grandissimi rischi per non rimettere in gioco l’avversaria, fra discese a rete, una seconda all’incrocio delle righe e una manciata di bordate col diritto. Stavolta gli è andata bene, ma non è una legge. Specialmente per chi agli Slam si presenta con l’obiettivo di arrivare in fondo.
ROLAND GARROS – Primo turno maschile
Stan Wawrinka (SUI) b. Lukas Rosol (CZE) 4-6 6-1 3-6 6-3 6-4
ROLAND GARROS – Primo turno femminile
Garbine Muguruza (ESP) b. Anna-Karolina Schmiedlova (SVK) 3-6 6-3 6-3
L’avvio movimentato di Stan e Garbine
Dopo la pioggia, un po’ di spavento al Roland Garros. Il campione uscente Wawrinka va sotto 2 set a 1 contro Rosol, ma riesce a riprendersi in tempo, mentre la spagnola perde il primo contro la Schmiedlova che non vinceva un set da quattro mesi, però la spunta al terzo.