Tutto facile per Richard Gasquet. Il Suzanne Lenglen, stracolmo di grandi e piccini, è tutto per lui. In fondo, Richard è da sempre il più coccolato dal pubblico francese, forse il più amato. Tutto troppo facile contro un avversario che si era conquistato con merito questo palcoscenico vincendo i play-off USTA. Bjorn Fratangelo, numero 103 al mondo, aveva addirittura passato il primo turno battendo Sam Querrey in quattro set. Ventiduenne di origine molisane, Fratangelo condivide con Richard la vittoria al Roland Garros Junior. Vittoria che, cinque anni fa, aveva fatto strabuzzare gli occhi agli americani, da oramai troppo tempo alla ricerca di un campione. Per questo, saltano sull’attenti non appena uno Yankee esce dall’anonimato. Vittoria che è poi rimasta lettera morta: tanta fatica ad affermarsi e due sole vittorie nel tour, al contrario del suo avversario di allora, Dominic Thiem, oramai stabilmente tra i primi venti giocatori al mondo. Gasquet è reduce da un primo turno dominato con inaspettata facilità, soli 8 game lasciati a Thomaz Bellucci, tipo sempre ostico sulla terra battuta. E con facilità dispone a suo piacimento anche dell’americano, cominciando a saettare di rovescio e di dritto. Rigorosamente coi piedi fuori dal campo, non disprezzando qualche avventura a rete, per il sommo gaudio della platea. Un primo set vinto come bere un bicchier d’acqua, 6-1 in poco più che mezz’ora. L’antifona non cambia anche nel secondo set. Davvero troppo poco consistente, l’americano, per poter opporre resistenza. Gasquet ottiene il break al terzo gioco, ha due opportunità per il doppio break al quinto.
Poi, all’improvviso, l’incoscienza. Un passaggio a vuoto che riaccende l’entusiasmo oramai spento dell’americano che ottiene il controbreak, tra l’incredulità generale. Fratangelo sale di condizione, spinge meglio coi colpi, specie con il diritto, e questo mette in discussione le certezze di Gasquet. Incredibile ma vero, il francese si vede costretto ad annullare un set point al dodicesimo gioco. Si giunge al tie break, dove il transalpino ritrova il minimo di lucidità necessaria per ristabilire le gerarchie in campo. E spinge quel tanto che basta per spegnere qualsiasi velleità del suo avversario. Da fotografia, il dritto all’incrocio delle righe sul 5 a 2, con il quale si procura quattro set point di fila. Fratangelo riesce ad annullare solo il primo. E siamo quindi due set a zero. E siamo quindi ai titoli di coda. Dopo tanto (troppo?) battagliare, il terzo set riprende il copione iniziale. Gasquet riprende a giostrare gioco e a disporre del suo avversario come meglio non potrebbe. Con un parziale di dodici punti a uno Riccardino si porta sul 3 a 0. Sul 1 a 4 spreca la palla che può portarlo a servire per il match. L’americano, oramai rassegnato alla sconfitta, si avventura in soluzioni spettacolari. Strappando financo qualche applauso al pubblico francese. Ma gli applausi più sentiti arrivano poco dopo. Richard serve per il match sul 5 a 3. Ci sono molti bambini sugli spalti. Il loro sentito e entusiasta “victoire” scandisce il tempo mentre si appresta a servire. Gasquet chiude con un ace. Ed è festa, quasi eccessiva. Il prossimo turno sarà di tutt’altro spessore. Nick Kyrgios. Sarà la settima sfida tra i due, la terza in un torneo del grande Slam. E i precedenti, spettacolari e drammatici (su tutti i 9 matchpoint annullati dall’australiano a Wimbledon 2014), lasciano ben sperare per una partita da non perdere.