C’era grande attesa quando i primi match di Daniel Koellerer furono trasmessi in televisione. Davvero avrebbe ripetuto in mondovisione le scene che lo avevano reso una “macchietta” del circuito challenger? Prima di essere squalificato a vita per una torbida questione legata alle scommesse, l’austriaco decise di contenersi. Farà lo stesso Yulia Putintseva, la piccola kazaka di origini russe che risiede negli Stati Uniti? Chi la conosce, chi l’ha vista giocare, chi l’ha affrontata, sa che è la tennista più rissosa del circuito. Scene, rantoli, racchette gettate via, “Come On!” gridati in faccia all’avversaria. Molte non la vogliono affrontare, quasi tutte non la sopportano. Eppure fuori dal campo sembra tranquilla, persino sorridente. Ma quando le metti una racchetta in mano diventa una belva, resa quasi divertente dal fatto che è piccola e tozza. 163 centimetri per 59 chili di rabbia fisica, con le fasce muscolari molto pronunciate, una lunga coda di cavallo e un tennis più tattico che potente. Una pallettara, o giù di lì. Aiutata dai campi-pantano di questi giorni, ha generato la sorpresa del giorno battendo il tennis angelico di Carla Suarez Navarro con un doppio 7-5. Adesso avrà l’onore del Campo Chatrier e sfiderà Serena Williams. Di là, la Tyson in gonnella. Al di là delle telecamere, milioni di spettatori che magari non l’hanno ancora vista. In fondo è numero 60 WTA e non ha mai azzannato le top-50, anche se ci entrerà di slancio dopo il Roland Garros. Non ha timori reverenziali, Yulia. Lo ha dimostrato nei due precedenti contro Serena, regalandosi un tie-break a Madrid 2013 e un altro a Indian Wells, tre mesi fa. Difficile che Serena si faccia sorprendere dal questo ammasso di agonismo, anche perché la conosce piuttosto bene. Le loro storie si sono incrociate tre anni e mezzo fa, durante la preparazione invernale per la stagione 2013. Un incrocio curioso, che vale la pena raccontare. Quando Yulia aveva 14 anni, giocò e vinse il Campionato Mondiale Under 14. Compre premio, ha avuto la possibilità di uno stage di due settimane presso la nascente accademia di Patrick Mouratoglou. Per lei, che proveniva dal prolifico ma spartano Spartak Mosca, fu come entrare nel Paese dei Balocchi. E così vi è rimasta per qualche anno, anche se raramente ha avuto a che fare con Mouratoglou in persona. Di lei, oltre a papà Anton, si occupava Simon Blanc e uno staff di preparatori e fisioterapisti.
TROPPO TIMIDA PER PARLARE A SERENA
“Non ho quasi mai lavorato con Patrick – ha detto Yulia – però mi ha dato alcuni consigli preziosi. Un paio di volte ha anche seguito un mio allenamento, penso sia un grande coach e gli sono grata per tutto quello che ha fatto per me”. In quegli anni, la Putintseva (che nel frattempo ha ceduto alle sirene del Kazakhstan e ha lasciato la Russia) palleggiava soprattutto con Martina Hingis. Una volta, Serena era nel campo accanto al suo. La vide giocare e non ebbe dubbi: “Sarà lei la prossima “next big thing”. Si trovavano alle Mauritius e la Putintseva rimase impressionata dal tennis di Serena, dalla sua capacità di giocare con un uomo. Avrebbe voluto chiederle di palleggiare un po’, “ma sono troppo timida per farlo”. Da allora sono cambiate tante cose: la Serena ha intascato uno Slam dopo l’altro, mentre Yulia è rimasta imprigionata dal suo personaggio e non ha sfondato come avrebbe voluto, e come forse pensavano in tanti. Aveva iniziato a lavorare con Martina Hingis, ma il rientro nel tour della svizzera l’ha un po’ sballottata. E così ha trovato la sua via negli Stati Uniti, dove adesso è seguita da Roman Kislyanskiy. L’impressione è che il talento non manchi, anche se ha scelto la via della “sofferenza” tecnica e ha certamente qualche problema di natura mentale. I limiti fisici rimarranno, ma era curioso che una con le sue qualità non fosse mai entrata tra le top-50. I pezzi del puzzle si sono messi insieme al Roland Garros e adesso si è presa il palcoscenico più importante. Uno dei campi più belli, contro la più forte di tutte. Chissà se il campo pesante le darà una mano oppure sarà un aiuto per i muscoli di Serena. Comunque vada, da quella volta alle Mauritius, la svolta è finalmente arrivata. Non dovrà più voltarsi sul campo accanto per veder giocare Serena Williams.
ROLAND GARROS 2016 – Quarti di Finale
Serena Williams (USA) b. Yulia Putintseva (KAZ)
Timea Bacsinszky (SUI) vs. Kiki Bertens (NED)
Garbine Muguruza (SPA) vs. Shelby Rogers (USA)
Samantha Stosur (AUS) vs. Tsvetana Pironkova (BUL)
Adesso Serena non è più nel campo accanto
ROLAND GARROS – Finalmente emerge il talento un po’ pazzerello di Yulia Putintseva. Alcune colleghe non la possono vedere per i suoi modi di fare. Mai entrata tra le top-50, ha infilato la gran sorpresa battendo la Suarez Navarro. Adesso sfida Serena: l’aveva conosciuta alle Mauritius ma si era vergognata di chiederle di giocare…