FOTORACCONTO – Alcune immagini significative della vita in campo e fuori di Adriano Panatta.La naturale, meravigliosa eleganza del servizio di Adriano. Il vezzo di accarezzarsi il ciuffo, il lancio perfetto e un gesto di rara armonia.



Il momento più bello: la premiazione di Roland Garros. Alle sue spalle, lo sconfitto: Sorcio Solomon.



Adriano aveva il senso dello spettacolo. Lasciamo perdere la Veronica, colpo che nessuno, prima e dopo, ha mai eseguito con la sua stessa efficacia ed eleganza (“Tutti sapevano dove la tiravo, nessuno riusciva mai a prenderla”), ma anche le volée in tuffo non erano male. Con una di queste acrobazie, salvò un match point a Pavel Hutka al primo turno di Roland Garros 1976…



Un dritto di Adriano: sarebbe curioso vedere tanti giocatori moderni provare a colpire con quella presa e con quella racchetta: serviva timing, sensibilità…



Panatta dopo aver battuto Pietrangeli in cinque set nella finale dei Campionati Italiani a Bologna.



Panatta e Borg. Adriano era l’unico a metterlo in difficoltà sulla terra rossa, con le sue variazioni, le discese a rete, le smorzate. Borg ha giocato otto Roland Garros e ne ha vinti sei. Indovinate contro chi ha perso le altre due volte? Fuori dal campo però, Adriano racconta di un Borg poco Ice: “Una volta dovevamo giocare un’esibizione con Connors e Gerulaitis. La sera prima lo trovo ubriaco sotto un tavolo. Chiamo Jimbo preoccupato: ‘Se non lo tiriamo su, questo domani non si presenta e ci salta l’ingaggio!’. Lo portammo a braccia fin nel letto. Il giorno dopo mi diede tipo 6-2 6-2. Ad un cambio di campo gli dissi: ‘La prossima volta, sotto quel tavolo, te ce lascio!”.



I Quattro Moschettieri azzurri, e capitan Pietrangeli, al rientro dal Cile con la Coppa Davis appena vinta.



Ancora la squadra azzurra vittoriosa in Davis ma… in divisa ufficiale.



Adriano con la famosa maglietta rossa con la quale giocò in doppio con Bertolucci nella finale di Davis. Il rosso era considerato il colore dell’opposizione al Generale Pinochet. Un gesto politico-sportivo che non passò inosservato. Panatta era celebre per essere un uomo fortemente di sinistra.



Panatta con la bella moglie Rosaria e l’indimenticato Vitas Gerulaitis (e una sigaretta in bocca, vizio più in voga di quanto si pensi tra gli sportivi). Nella sua vita gli sono stati attribuiti tanti flirt ma il matrimonio con Rosaria ha sempre resistito, da ormai 40 anni. “La fama del playboy impenitente è un’altra favola che mi hanno cucito sopra. E poi mia moglie, Rosaria, è una donna di un’intelligenza straordinaria, ed è più merito suo che mio se abbiamo tirato su una bella famiglia. Con i nostri alti e bassi, come tutti, ma senza mai mettere in discussione il rapporto. Con Rosaria rido ancora e discuto ancora come quando la conobbi. E con i miei tre figli, Niccolò, Alessandro e Rubina, posso dire di avere uno splendido rapporto. Mi sono venuti fuori tutti e tre molto equilibrati e perbene. Ne sono felice”.



Adriano è sempre stato molto amato dalla folla. Soprattutto quella femminile.