Se Wimbledon è considerato il torneo più affascinante del mondo, un motivo c’è. Anzi, ce ne sono parecchi.Si chiama Rufus, è un falco, e ha addirittura una pagina Wikipedia a lui dedicata. E ogni mattina, per i 14 giorni dei Championships, si fa un giro per tutto l’impianto per far allontanare i piccioni, tanto affezionati soprattutto al tetto del Centre Court.
IL FASCINO DEI CHAMPIONSHIPS
Wimbledon è anche… fragole con panna. Assaggiandole si resta stupiti dal prezzo, mica dalla bontà, ma restano un simbolo del torneo. Ogni anno ne vengono consumati circa 28.000 kg: stendendole una dopo l’altra si coprirebbe una distanza di 60 km.
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Una delle più vecchia partnership nella storia dello sport: quella fra i Championships e le mitiche palle con la pantera, le Slazenger, utilizzate addirittura dal 1902. Bianche fino al 1985, gialle dall’anno successivo. Lo scorso anno ne sono state consumate 54.250.
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La mitica “queue”, come la chiamano fuori dai Doherty Gates. Una tradizione, ancor prima che una coda vera e propria per varcare i cancelli dell’All England Club. Fra tende, grigliate, pioggia (che da quelle parti non manca mai) e tanto tanto divertimento.
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Ecco, a proposito di pioggia, un’immagine suggestiva della copertura del Campo Centrale. Seppur dotato di tetto retrattile, per la chiusura servono circa dieci minuti, quindi il campo viene coperto comunque. Con una rapidità, e coordinazione, da 10 e lode.
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Da tradizione, dopo il successo e la conferenza stampa finale, il vincitore si affaccia dalla balconata del Centre Court per salutare e ringraziare i tifosi. Nel 2015 è toccato a Novak Djokovic, atteso da una valanga di appassionati e fotografi.
IL FASCINO DEI CHAMPIONSHIPS
La coda, le fragole, il falco, le palle e tutto il resto, ma soprattutto l’erba. Il vero fascino dei Championships sono i campi, specialmente nei primi giorni: verdissimi, precisi, in una parola: perfetti. E osservare con che cura li tirano a lucido è un vero piacere.
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Ormai si usano dappertutto i led elettronici, ma non a SW19. Usano gli stessi tabelloni da una vita, aggiornati rigorosamente a mano, con l’aiuto di una scala, match dopo match, per i “gentlemens” come le “ladies”. Se non son tradizioni queste…
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Le qualificazioni. Non all’All England Club, bensì al Bank of England Sports Ground di Roehampton. I giocatori non lo amano, ma per gli appassionati è oro, con oltre dieci campi tutti appiccicati, con giusto un paio di metri fra uno e l’altro. Goduria pura.
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Negli anni dei trionfi di Andy Murray, prima a Londra 2012 e poi a Wimbledon, è diventata la Murray Mound, ma nel cuore degli appassionati sarà sempre la Henman Hill. Semplicemente, una collina dove trovarsi a tifare, respirando passione.
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