La numero 1 tiene a distanza Amra Sadikovic, alla sua prima partecipazione Slam dopo aver lasciato il tennis per oltre un anno nel 2013. La svizzera ha provato a variare il gioco, ma non è stato sufficiente a scardinare Serena: “Sento meno pressione del solito” dice l’americana. Al secondo turno avrà un derby contro Christina McHale.

Quando i tornei del Grande Slam non erano schedulati al millimetro come oggi, il martedì della prima settimana era denominato “Ladies Day” poiché era dedicato principalmente ai match femminili. Oggi non è più così: salvo pioggia, il programma è equamente suddiviso tra uomini e donne. Ma c’è una tradizione che resiste: se al lunedì è il campione in carica a inaugurare il programma sul Centre Court, al secondo giorno è il turno della campionessa in carica. C’era un pizzico di curiosità per vedere all’opera Serena Williams, anche perché dopo Parigi non aveva giocato nessun match ufficiale. La sfida contro Amra Sadikovic poteva nascondere qualche buccia di banana, anche se la svizzera era al suo primo incontro nel tabellone principale di uno Slam. Nel primi game, la rossocrociata ha patito un po’ di emozione e si è trovata in svantaggio 3-0. A quel punto, nessuno ha più provato ad abbozzare un parallelo tra lei e Marcus Willis: già, perché anche la Sadikovic aveva mollato con il tennis professionistico ed era rimasta fuori dal tour. Si è dedicata all’insegnamento per oltre un anno. Ma l’esempio di Timea Bacsinszky, pure lei riemersa dalle ceneri di se stessa, l’ha convinta a riprovarci nel 2014.

Prese le misure al Centre Court, Amra ha provato a giocare un buon numero di palle corte e alcune risposte in slice. A volte la tattica ha pagato, ma non è stata sufficiente per mettere in crisi Serena. “Non sottovaluto mai nessuno – ha detto l’americana – è stato un buon match, ma non più complicato di quello che pensassi. Io mi aspetto sempre il meglio da qualsiasi avversaria”. Serena ha dimostrato di essere mentalmente nel torneo quando ha mostrato tutto il suo disappunto dopo aver perso un game. “Ma io sono fatta così, non c’è stato nulla di sorprendente”. La Sadikovic ha fatto un figurone nel secondo set, quando è salita 2-1 e servizio, ma appena è suonata la campanella d’allarme Serena ha ripreso il comando del match, chiudendo con il punteggio di 6-2 6-4. “E’ sempre una bella emozione tornare a Wimbledon” ha detto Serena, a caccia del settimo titolo a Londra e felice delle presenza di mamma Oracene nel Royal Box. Al secondo turno ci sarà un derby americano contro Christina McHale, vincitrice su una Daniela Hantuchova in caduta libera, tanto da aver avuto bisogno di una wild card per essere ammessa nel main draw.