Il russo e la belga sono stati inseriti nella Hall of Fame. Nella consueta cerimonia di Newport, il mattatore è stato Safin: “Grazie per aver smesso di multarmi per le racchette spaccate!”. La Henin è la prima belga tra gli immortali del tennis e ha raccontato di quando promise alla madre che avrebbe vinto il Roland Garros. Presente anche Amelie Mauresmo.

La tradizione è stata rispettata anche quest’anno: a Newport si sono svolte le induzioni nella Hall of Fame, la galleria degli immortali del tennis. Presentati rispettivamente da Jimmy Connors e Monica Seles, sono stati premiati Marat Safin e Justine Henin. Parlando della belga, la Seles ha elogiato lo splendido rovescio a una mano di Justine. “Probabilmente uno dei colpi-simbolo nella storia del tennis. A dire il vero, l’ho odiato!”. Justine è la prima tennista belga, uomo o donna, ad entrare nella Hall of Fame. Vincitrice di sette prove del Grande Slam, ha detto: “Quando avevo 6 anni, saltellavo su e giù nella mia stanza come se avessi vinto il Roland Garros”. Poi ha raccontato la storia, ben nota agli addetti ai lavori, di quando disse alla madre che un giorno avrebbe vinto il Roland Garros. E’ stata di parola, visto che si è imposta quattro volte tra il 2003 e il 2007. Nel suo palmares figurano anche due Us Open, un Australian Open e l’oro olimpico ad Atene 2004. “Probabilmente è stata la mia migliore esperienza perché ho visto tante persone lottare per il proprio paese”.

Fedele al suo personaggio, Marat Safin è stato ben più istrionico: “Mi piacerebbe ringraziare tutte le persone che hanno smesso di darmi multe per aver rotto una racchetta – ha esordito, ma poi si è fatto serio – ritengo che la mia vittoria su Sampras allo Us Open 2000 sia stata un enorme sorpresa. Non avevo mai giocato a tennis in quel modo, non sapevo cosa stesse succedendo. E’ stato bello poter dire ‘Wow, quello sono io!”. Parlando del museo della Hall of Fame, ha detto: “Mi sono sentito come un bambino che metteva piede a Disneyland. E’ un grande onore essere inserito nella storia del tennis”. Alla cerimonia era presente anche Amelie Mauresmo, premiata lo scorso anno ma assente a causa della maternità. La francese si è commossa, scoppiando a piangere al termine del suo discorso, in cui ha parlato degli attacchi terroristici a Parigi e in tutto il mondo. Nella categoria delle celebrazioni “postume” sono stati premiati Yvon Petra e Peggy Scriven.