Il titolo è un po’ fuorviante: “La Tennis Integrity Unit indagherà tre italiani per match-fixing”. In verità, quello che sembra avere più da perdere è Marco Cecchinato. Già, perché il corpo investigativo che vigila sull’integrità del tennis ha deciso di interessarsi della vicenda – che vi abbiamo ampiamente descritto – riguardante il siciliano più Riccardo Accardi e Antonio Campo. La storia la conoscete: al di là dei cavilli giuridici su cui si baserà buona parte del processo di appello, è emerso un quadro di ragazzi con la passione per le scommesse, che in alcuni casi sarebbe andata oltre il lecito. La notizia è che la TIU ha deciso di aprire un’indagine autonoma dopo che il Tribunale Federale FIT ha dato 18 mesi (e 40.000 euro) a Cecchinato, 12 mesi e 20.000 euro ad Accardi e 4 mesi più 10.000 euro a Campo.
A seguito di una richiesta di Associated Press, la TIU ha comunicato di aver chiesto alla Federazione Italiana Tennis di fornire le prove sulla quali si è basata la squalifica FIT. Da parte sua, l’ITF ha chiarito quel che potrebbe succedere: “Una volta che avremo ricevuto le prove e queste passeranno attraverso gli standard dei processi investigativi TIU, sarà presa una decisione sulla possibilità di incriminare i tre giocatori di un reato nell’ambito del programma anti-corruzione nel tennis”. In questo momento, la sanzione a carico di Cecchinato (l’unico che avrebbe la possibilità di giocare i tornei più importanti) sarebbe operativa soltanto in Italia, ma l’avvocato Ninni Reina ha già fatto sapere che Marco non giocherà almeno fino all’eventuale sospensione della pena da parte della Corte Federale di Appello.
Anche la TIU indagherà sul caso Cecchinato
La Tennis Integrity Unit ha chiesto alla FIT i documenti e le prove che hanno portato alla squalifica di Marco Cecchinato. Quando saranno analizzate secondo i criteri del programma anti-corruzione, potrebbe aprirsi un procedimento anche a livello internazionale. Per adesso, la sanzione sarebbe operativa solo a livello italiano.