MASTERS 1000 TORONTO – Pur senza esaltare, come in tutta la settimana, Novak Djokovic si libera agevolmente di Gael Monfils e agguanta la finale anche alla Rogers Cup. Gli è bastata meno di un'ora e un quarto per imporsi col punteggio di 6-3 6-2. Tra lui è il Masters 1000 numero 30 c'è soltanto Kei Nishikori, battuto nove volte su undici scontri diretti. Certo, se Nole continua a vincere giocando male….– Dopo il grande caldo patito nella prima semifinale, la seconda si gioca con una temperatura decisamente più fresca, col calare della sera e il levarsi di una piacevole brezzolina. Se la prima semifinale però è durata praticamente solo un set, la seconda ha vita solo per pochi giochi. Djokovic parte infatti falloso e incerto, tanto da salvare due palle break nel primo gioco e subire un break nel terzo, ceduto con un doppio fallo e gli occhi al cielo, e Monfils che sembra molto fiducioso.
Nel gioco successivo però già la musica cambia: dopo uno scambio lunghissimo che lascia tutto lo stadio col fiato sospeso, viste le numerose righe colpite da entrambi, Nole riesce a spuntarla grazie all’errore finale di Monfils, e un rovescio lungolinea vincente dopo un altro scambio molto corposo lo riporta in parità sul 2-2. Da quel momento il numero uno del mondo sale in cattedra, mentre il francese comincia a sbagliare sempre di più, fino al clamoroso smash nella sua metà campo con cui cede il servizio a zero, per il 4-2 di Nole. Il serbo ormai è in controllo del match, nonostante alcune pregevoli difese di Monfils, e chiude velocemente il primo set per 6-3.
Il secondo set comincia come si è chiuso il primo, e Djokovic si trova subito avanti 2-0. Il francese le prova tutte, fa serve&volley, viene a rete sempre più spesso, gioca molto aggressivo, anche troppo, incorrendo spesso in errori, e in un batter d’occhio si ritrova sotto 5-1. Non si dà comunque per vinto, esibendosi in pregevoli recuperi e volèe per accorciare le distanze, e anche Nole dimostra un po’ di nervosismo quando per la seconda volta è costretto a chiamare un challenge su delle sue palle chiamate fuori, che in entrambi i casi invece avevano preso in pieno la riga, e il campione accenna una breve protesta.
La partita comunque si chiude lì, neanche il pubblico che rumoreggia tra un punto e l’altro nell’ultimo gioco riesce a distrarre Nole, che chiude al terzo matchpoint dopo un’ora e 13 minuti. Partono i fuochi artificiali da dietro le tribune, come da tradizione nell’ultima sera del torneo, e Djokovic si prende il tempo di disegnare un grande cuore e un sole sulla telecamera, con tanto di colori diversi. Forte di questa ottima prestazione, è fiducioso per la finale, anche se, come ha detto poi in conferenza stampa, sa che lo aspetta uno dei giocatori più veloci del circuito, e il giapponese sarà pronto ad attaccarlo sulla sua seconda di servizio se come oggi non sarà in grande spolvero: solo 47% i punti conquistati in assenza della prima di servizio, infatti, con 5 doppi falli, ma Nole non vede l’ora di affrontare questa nuova sfida e andare a prendersi il 30esimo Masters 1000.
ATP MASTERS 1000 TORONTO – Semifinali
Kei Nishikori (GIA) b. Stan Wawrinka (SUI) 7-6 6-1
Novak Djokovic (SRB) b. Gael Monfils (FRA) 6-3 6-2
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...