Lo spagnolo supera Federico Delbonis, gli lascia appena tre giochi e offre discrete sensazioni. E si rifiuta di parlare del polso malandato. “Non è al 100%, ma è l’ultima volta che ne parlo”. Al secondo turno aspetta Andreas Seppi. In serata, vince anche un buon match in doppio.A 72 giorni dalla drammatica conferenza di Parigi, quando annunciò il ritiro dal Roland Garros, Rafael Nadal è tornato in campo. Lo ha fatto nel torneo più importante della sua stagione: le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Lo spagnolo, la cui presenza in singolare è stata in dubbio fino all’ultimo, ha superato Federico Delbonis con un rapido 6-2 6-1. Per sua stessa ammissione, non poteva esserci un’inizio migliore. Delbonis non è certo uno specialista del cemento, tuttavia giocava vicino a casa e su una superficie piuttosto lenta. In fondo, qualche mese fa, aveva battuto Andy Murray a Indian Wells. Per Nadal è un successo incoraggiante, anche se andrà misurato contro avversari più forti, a partire da Andreas Seppi (suo avversario al secondo turno). Lo spagnolo ha sempre vinto contro Andy, ad eccezione dello storico match di Rotterdam 2008.
IL POLSO NON E’ AL 100%. “Ma BASTA PARLARNE”
Dopo la partita, i giornalisti spagnoli lo hanno tempestato di domande sul polso malandato. Rafa, nel rispetto della sua mentalità molto sportiva (anzi, olimpica) vorrebbe non parlarne: “Oggi sarà l’ultima volta che parlo dell’argomento. Sono venuto a Rio per giocare, non per parlare del mio polso – ha detto – non è a posto, ci vorrà più tempo e se sono qui è soltanto perché si tratta dei Giochi. Se fosse un altro torneo non starei giocando perché non è perfetto. Non mi sento al 100%, ma i tempi sono quelli che sono”. Nadal ha poi spiegato che partecipare ai Giochi era un sogno, soprattutto dopo la delusione di Londra e il gran desiderio di fare da portabandiera. “Ho iniziato molto bene, meglio di così non si poteva. E poi il pubblico mi ha dato molta energia”. Per adesso, dopo l’oro a Pechino 2008, resta imbattuto in singolare. Un match è troppo poco per giudicare, ma a bassa voce lo possiamo dire: Rafa è tornato. E lo ha dimostrato anche in doppio, dove in coppia con Marc Lopez ha vinto un buon match contro gli olandesi Haase-Rojer.
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