Il caso Paire non è affatto l’unico problema in casa Francia. Partiti per Rio de Janeiro con la certezza di conquistare qualche medaglia, nei tre tornei di doppio è successo l’impensabile: non hanno vinto nemmeno un incontro. E allora è tutto nelle mani di Gael Monfils, l’unico rimasto in gara in singolare. La medaglia, però, dista altri due successi.

Il movimento francese è storicamente uno dei più floridi, e la tradizione si ripete continuamente. Anno dopo anno continuano a sfornare nuovi talenti, e al momento si presentano con otto giocatori fra i primi 50 del mondo, addirittura dodici fra i top-100. Per dare il polso della situazione basta un dato: per i criteri Olimpici sono stati costretti a escludere il n.25 ATP Lucas Pouille, mente l’Italia ha potuto portare un giocatore fuori dai 100 come Thomas Fabbiano. Anche per questo, forti del miglior quartetto maschile del torneo, del doppio Herbert-Mahut vincitore di Wimbledon (e tanti altri tornei) e di quello Mladenovic/Garcia a segno al Roland Garros, i “galletti” sono partiti per Rio de Janeiro con ambizioni molto importanti. Nulla di esagerato, perché non sarebbe stato una sorpresa trovarli sul podio in tutti i tabelloni (eccetto forse il singolare femminile), invece a tre giorni dal termine hanno raccolto solo delusioni, e le loro chance di medaglia sono tutte aggrappate a Gael Monfils, in gara nei quarti del singolare. Per il resto l’Olimpiade è stata una caporetto, resa ancor più indigesta dal caso Paire.

Herbert/Mahut, prime teste di serie, hanno perso al primo turno in doppio, così come l’altra coppia Tsonga/Monfils e pure le seconde favorite al femminile Garcia/Mladenovic. E non è andata affatto meglio nel misto. L’equazione sembrava fatta: Mahut/Herbert sono i migliori del 2016, Garcia/Mladenovic lo diventeranno a breve visto l’addio fra Hingis e Mirza, ergo basta mischiarli per tirare fuori le due migliori coppie del misto. Lo diceva anche il seeding, ma in doppio non basta saper giocare bene, serve la giusta alchimia, e così sono arrivati altri due k.o. all’esordio. Mahut/Garcia hanno perso con due tie-break contro Melo/Pereira, mentre Herbert/Mladenovic si sono arresi 6-4 3-6 10/8 ai nostri Fognini/Vinci, lasciando il campo a testa bassissima. Le due medaglie del 2012, entrambe dal doppio maschile (argento Tsonga/Llodra, bronzo Benneteau/Gasquet), sembravano un bottino facile da superare, invece resteranno irraggiungibili. Ora è tutto nelle mani di Monfils, obbligato a battere Nishikori per entrare in zona podio. A quel punto gli basterà un’altra vittoria – che sia nella semifinale o nella “finalina” – per garantirsi una medaglia, e salvare parzialmente una spedizione da dimenticare.