Le distrazioni dei giorni scorsi restano un ricordo: lo scozzese gioca una partita perfetta e riconquista la finale olimpica. Kei Nishikori annichilito in poco più di un’ora, nonostante l’orgogliosa (ma tardiva) reazione nell’ultimo game. Andy può diventare il primo singolarista di sempre a vincere due ori consecutivi.La grande paura contro il numero 40 (Fabio Fognini), poi replicata contro il numero 22 (Steve Johnson) non si è ripresentata in semifinale, contro il numero 7. Per la seconda Olimpiade consecutiva, Andy Murray si giocherà l’oro nell’unico match a Cinque Cerchi al meglio dei…cinque set. Gli è bastata poco più di un’ora per superare Kei Nishikori con un rapido 6-1 6-4. Murray ha giocato una partita accorta, senza correre rischi inutili, e ha raccolto la vittoria numero 38 nelle ultime 40. Le uniche due sconfitte sono arrivate contro Novak Djokovic nelle finali di Madrid e del Roland Garros. Per il resto, una lunga serie di vittorie che lo rendono – senza dubbio – il più forte tennista del momento. Non lo aveva dimostrato contro l’ottimo Fabio Fognini, poi venerdì ha avuto persino un pizzico di fortuna per superare Steve Johnson. Scampati i pericoli, si è presentato più concentrato che mai nel caldo mezzogiorno brasiliano. Come ormai prassi, ha dominato il primo set (6-1 a Fognini, 6-0 a Johnson, 6-1 anche a Nishikori). A quel punto, ci si domandava se sarebbe arrivato il calo. No, stavolta no. Consapevole che ogni energia spesa in più sarebbe stata uno spreco, lo scozzese ha alzato il volume del suo tennis nel quinto e nel sesto gioco, intascando otto punti di fila che l’hanno portato dal 2-2 al 4-2. Con i piedi nel burrone, Nishikori ha provato a restare in partita ed è andato vicino a riaprirla nel “very last game”, come dicono gli anglofoni. Sul 5-4 e 40-15, prima Murray ha messo in rete una volèe di rovescio (la classica “palla calante, volèe perdente” per dirla con Rino Tommasi), poi Kei ha tirato una terrificante risposta di dritto per prendersi il 40-40, seconda volta in tutto il match (ma non è mai arrivato a palla break).
DOPPIO ORO, IMPRESA MAI RIUSCITA
Il punto seguente è stato un po’ il film dell’incontro, e forse dell’intera estate di Murray. Uno scambio bellissimo, forse il più emozionante dell’intera Olimpiade. Andy ha sparato tre missili di rovescio, ma Nishikori non ha ceduto un millimetro, ed anzi è riuscito a ribaltare lo scambio. E’ stato lui a prendere l’iniziativa, costringendo Murray a correre qua e là. Si è presentato a rete, ha giocato due buone volèe, ma è stato infilato dall’ultimo passante, in corsa, con annessa caduta, di Andy Murray. Il match è finito lì, ed è fin superfluo raccontare l’ultimo punto. Andy cercherà di diventare il primo tennista nella storia a vincere due ori olimpici consecutivi in singolare. L’impresa è riuscita soltanto nel doppio femminile, con Mary Joe e Gigi Fernandez vincitrici a Barcellona 1992 e Atlanta 1996 (è opportuno ricordare che non erano parenti, con Mary Joe di origine dominicana e Gigi portoricana), poi imitate dalle sorelle Williams a Pechino 2008 e Londra 2012, cui va aggiunto il successo a Sydney 2000. In singolare non è mai successo: soltanto Steffi Graf c’è andata vicina, ma nel 1992 incassò una dolorosa sconfitta contro la 16enne Jennifer Capriati dopo che quattro anni prima aveva vinto a Seul. I bookmakers daranno certamente favorito Murray, ma paradossalmente la finale del 2016 sarà un filo più complicata rispetto a quella del 2012, quando Roger Federer si presentò senza benzina. Stavolta, chiunque sarà il suo avversario, avrà una motivazione folle. Ma Andy lo sa, ed è un bel vantaggio.
TORNEO OLIMPICO RIO DE JANEIRO – Singolare Maschile, Semifinali
Andy Murray (GBR) b. Kei Nishikori (GIA) 6-1 6-4
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