Unica italiana a passare un turno a Cincinnati, Roberta Vinci ha un bel vantaggio: non le importa nulla (o quasi) dei 1.400 punti in scadenza allo Us Open, dove l’anno scorso colse una storica finale. Roberta non ha ancora deciso (o almeno, non dice) se smetterà a fine anno, oppure se la vedremo anche nel 2017. Con dubbi di questo genere, il ranking WTA non preoccupa. Anzi, riesce a godersi una fase della stagione, paradossalmente, senza grosse pressioni. Anche grazie alla ritrovata tranquillità, ha battuto Tsvetana Pironkova all’esordio a Cincinnati (7-5 6-3 lo score): era dal 2013 che non vinceva una partita al Lindner Family Tennis Center. Roberta avrebbe potuto chiudere con un punteggio più severo, specie dopo essere stata per due volte avanti di un break nel primo set. Non si è scrollata di dosso la bulgara, salvo poi infilare l’allungo negli ultimi due game. Più facile il secondo, dove ha strappato per tra volte il servizio a Tsvetana. “In questo momento non sto pensando al ritiro – ha detto Roberta – sono concentrata sul finale di stagione, sperando di giocare bene. So di avere molti punti da difendere, ma provo a non pensarci. Voglio godermi ogni singolo giorno”. Le servirà tutto l’ottimismo possibile per battere Carla Suarez Navarro negli ottavi: la canaria è un’avversaria che Robi non digerisce: ci ha perso cinque volte su sei, raccogliendo l’unico successo tre anni fa, a Miami. Ma è fresco il ricordo del terribile 6-1 6-1 incassato ad aprile in Fed Cup. La presenza della Vinci negli Stati Uniti desta sempre curiosità, specie dopo la vittoria contro Serena Williams allo Us Open. Quel successo, e il suo comportamento dopo il match, l’hanno resa un beniamino.
RACCHETTE DA NEVE? PER ORA SOLO QUELLE DA TENNIS…
Le hanno chiesto se l’esempio di Venus Williams, ancora competitiva a 36 anni. Roberta si è messa a ridere. “Si, ma Venus è alta 2 metri e ha un gran servizio…vabbé, scherzo. Diciamo che Venus e Venus. Non so, a fine anno deciderò”. La stagione della Vinci non è stata troppo positiva, ma l’enorme bottino di punti accumulato l’anno scorso l’ha un po’ mascherata. In febbraio ha colto un bel titolo a San Pietroburgo (il più importante in carriera), ma poi non ha combinato granché. Dopo il terzo turno a Wimbledon, ha vissuto un’esperienza non troppo positiva alle Olimpiadi. “E’ stato bello, anche se i risultati non sono arrivati – ha detto – è sempre speciale giocare per il mio paese”. Ma non c’è niente da fare: per gli americani, Roberta Vinci sarà sempre colei che ha scippato il Grand Slam a Serena Willams. “Ricordo la confusione, il pubblico alla fine. Poi mi sono voltata e ho visto il mio team, il mio coach, sono andata da loro ed è scesa qualche lacrima”. In attesa di sapere quando arriverà il momento di lasciare, ha espresso le prime idee per il post-tennis. Di sicuro ci sarà tanto riposo e ritmi più lenti. “Mi aspetto di rimanere nel mondo del tennis, anche se non so in quale ruolo”. Le hanno chiesto se mai potrebbe provare un’altra attività sportiva per diletto, magari lo sci. Forse hanno dimenticato che Roberta viene dal sud…”Oddio, ho un po’ di paura…potrei farlo, specie se non avessi niente da fare…forse si. Perché no?”. Ci sarà tempo per parlare delle racchette da neve. Adesso ci sono gli ultimi impegni con quelle da tennis.
Roberta Vinci (ITA) b. Tsvetana Pironkova (BUL) 7-5 6-3