Con Barbora Strycova, il brand Sergio Tacchini torna protagonista anche in campo femminile, con completi tecnici e molto cool. Ed è solo l'inizio.Women, finally! Sergio Tacchini, dopo aver rilanciato la sua linea maschile, torna protagonista anche nel mondo del tennis femminile e ci riesce con le qualità che ha dimostrato negli ultimi anni: stile, tecnicità e testimonial di ottimo appeal. La prescelta è Barbora Strycova, 30 anni, dalla Repubblica Ceca. Un mix perfetto tra animo sportivo ed eleganza, una ragazza matura, grintosa in campo e con un certo sex appeal fuori. Difficile scegliere meglio e le immagini di questo shooting lo dimostrano.
Piace soprattutto l’eleganza e la pulizia del design, dove si vede chiaramente la mano del made in Italy. Una pulizia di design che fa sperare ci sia ancora un domani, visto che in troppe altre occasioni il puro tennis style è stato preso a calci, nel tentativo di adeguarsi a mode che non c’entrano nulla con il nostro mondo (una volta un designer ci disse di ispirarsi al mondo dello skateboard: provammo a chiedergli se pensava che, diciamo al Tennis Club Milano, avrebbero apprezzato la scelta. O anche solo se un appassionato di tennis avrebbe avuto piacere a tirare un dritto vestito come un ragazzo che si lancia con lo skate e ad un ragazzo con lo skate farsi vedere in giro con una bella polo. Ci guardò straniti…).
Il modello pensato per lo US Open 2016 è prevalentemente bianco (sì, avete capito bene: prevalentemente bianco. Niente eliotropo, solidago, uva americana, ametista e l’impressionante serie di improbabili colori (ma realmente esistenti? Codificati?) che vari brand ci hanno messo addosso nelle ultime stagioni. La linea si chiama TRACE NEW YORK e presenta una grafica molto particolare, data da un saliscendi di linee in contrasto colore. Ispirata in parte alla traccia dello pneumatico per il fatto del movimento alternato, e molto al movimento del giocatore in campo, che si sposta su linee verso i lati e verso il fondo del campo, i capi sono ingentiliti da un elemento grafico che riflette la luce in contrasto colore sul girocollo, così da sembrare una collana molto femminile su un capo sportivo. I colori sono il bianco, il corallo e il summer blue. I tessuti, molto morbidi, hanno una vestibilità pulita ed elegante, oltre che di ottima qualità tecnica.
Più colore in campo maschile per la linea FRAGMENTS NEW YORK, con l’azzurro predominante, carinamente definito Tommy Blue, in onore al colore degli occhi del principale testimonial, Tommy Robredo, con le grafiche che riprendono quelle della collezione Fragments dello sportswear: giochi geometrici di linee e triangoli che simboleggiano il movimento del giocatore in campo. La polo, sviluppata in tre colori, ha le maniche a raglan, ed è stata inserita una placchetta in costina sullo scollo, così che una volta aperta sembri uno scollo a V. Il pantaloncino è molto pulito, con una costruzione a fasce laterali e piccoli dettagli che richiamano la grafica delle polo. Le calze hanno un nuovo design che avvolge il piede in quanto la forma è ergonomica, e le fasce di rinforzo aumentano la traspirabilità per un maggiore confort. Peccato solo che il top testimonial, Tommy Robredo (che allo US Open aveva abituato a grandi imprese, come quando sconfisse Roger Federer nel 2013) sia reduce da un lungo infortunio e dopo sei mesi tornerà in campo, ma sull’amata terra rossa. La notizia positiva è che… lo farà in Italia, nell’ATP Challenger migliore che possiamo ospitare, quello di Genova, dal quale peraltro ripartì già un’altra volta, un paio d’anni fa e la “resurrezione” tennistica fu di grande successo. Speriamo Genova gli porti bene anche stavolta.
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