Sceso in campo sul Louis Armstrong con una maglietta decorata con stellette e teschi, ideata dal suo sponsor Made in Italy, si è giocato il suo primo ottavo di finale in un torneo del Grande Slam. Lui che, a 29 anni, non ha mai nemmeno raggiunto una finale ATP. Una vita da mediano, buon mediano, soprattutto nei circuito Challenger, incapace di superare il secondo turno in un torneo del Grande Slam. Ma a New York eccolo lì, quasi divertito, ad affrontare Stan Wawrinka. Dopo essersi lasciato alle spalle, con merito e fortuna, Dodig, Dzumhur e il ritirato Kyrgios. Un match nemmeno quotato dai bookmakers, ben oltre l’abissale la differenza tra i due giocatori in campo. Il problema, per Stan Wawrinka, è che quest’anno non si è sempre palesato nella sua pienezza fisica e mentale. Ha dovuto mettere in piedi un mezzo miracolo per venire a capo di Daniel Evans, trovando i conigli nel cilindro ad un passo dal baratro. Nulla lasciava immaginare che potesse complicarsi la vita anche oggi. Si avverte qualche scricchiolio già nel primo set. Avanti 3 a 0, si lascia rimontare inopinatamente e deve rispolverare i colpi d’antan per trovare un altro break, sul 4-4, e chiudere il set.
UN QUARTO D’ORA DI DISTRAZIONE, POI FINISCE IN QUATTRO SET
A questo punto il sipario sembra calare inesorabilmente. Il secondo set è una lezione sin troppo severa. L’ucraino non ha né le armi né le idee per tenere testa a Stan. Un 6-1 in una ventina di minuti che lascia presagire una fine tanto veloce quanto indolore per il miracolato Illya. Si arriva al 5 a 4 e servizio per Stan the Man. Una formalità da sbrigare in pochi istanti e il biglietto per i quarti è in tasca. Ma dal 30-0, improvvisamente, ecco l’eclissi. Una sequela inspiegabile di errori gratuiti, simbolo di un passaggio a vuoto a tratti inquietante, portano Stan a perdere il servizio, il tiebreak che si giocherà di lì a poco e a trovarsi sotto di un break anche nel quarto. Marchenko non può fare a meno di esultare, ma forse nemmeno lui si rende conto di come faccia ad essere ancora in partita. Se ne rende conto, invece, Wawrinka. Che rinsavisce, si guarda attorno, guarda chi ha di fronte, e infila un parziale di cinque giochi a uno. Mettendo fine ad una sfida durata sin troppo a lungo. Per Stan, al di là del risultato, c’è davvero poco da stare allegri. Contro Del Potro, suo avversario per giocarsi la semifinale, è tutt’altro che favorito. Marchenko, da parte sua, può festeggiare sin da lunedì il suo best ranking, la 50esima posizione mondiale. E un prize money come mai ne aveva visti in una decina d’anni di carriera.
Us Open 2016 – Ottavi di finale Uomini
Stan Wawrinka (SUI) b. Illya Marchenko (UCR) 6-4 6-1 6-7 6-3
La distrazione di Wawrinka dura un set
Lo svizzero acciuffa i quarti superando Illya Marchenko in una partita mai in discussione. Lo svizzero si distrae e cede il terzo set. Poi si trova in svantaggio nel quarto e capisce che non è più il momento di scherzare. Fino ad ora è stato aiutato da un tabellone favorevole, però nei quarti sembrerebbe sfavorito contro Juan Martin Del Potro. Nonostante la classifica.