. Mai nella seconda settimana in 17 apparizioni Slam, ha centrato addirittura la semifinale a New York. La grande fatica per battere Venus Williams è stata ripagata dal facile successo sulla giovane Ana Konjuh, classe 1997, un 6-2 6-2 maturato in appena 57 minuti. Nonostante un certo divario in termini di esperienza, per entrambe era la prima partecipazione a un quarto di finale Slam. Tuttavia, la ceca ha mostrato tutto il suo arsenale e ha sfruttato i troppi errori della Konjuh. “Penso che la differenza l’abbia fatta il servizio – ha detto la Pliskova – ho trovato il break abbastanza presto, e da lì in poi ho giocato più tranquilla”. In effetti, la Konjuh è scesa in campo contratta e nervosa, come se fosse scomparsa l’enorme fiducia che le aveva permesso di battere la Radwanska. Rapidamente avanti di un set e di un break, la Pliskova non ha mai avuto occasione di tremare, nemmeno quando si avvicinava a un traguardo inedito.
GRANDI NUMERI AL SERVIZIO
Ha chiuso con un ace e ha raccolto il 92% di punti con la prima palla. La ceca estende a 10 match la sua serie positiva, che comprende anche il successo al Premier Five di Cincinnati. Prima del torneo era l’unica top-20 a non aver mai giocato i quarti in uno Slam, adesso festeggia un grande piazzamento e ha un ottimo record contro le top-10 nel 2016: cinque vittorie e tre sconfitte. Le servirà contro la vincente di Serena Williams-Halep. “Sto continuando a lavorare sulla rapidità negli spostamenti, che non è ancora il mio forte”. Contro la Konjuh non è servito: il servizio le regala moltissimo (nel 2016 ha già tirato 466 ace), e ha contenuto ben 64 dei 93 punti totali sotto i quattro colpi. “Qualcuno pensa che avrei potuto ottenere questo risultato già prima, io invece penso che sia il momento giusto” ha detto Karolina, che è già certa di salire al numero 6 WTA.
Karolina Pliskova (CZE) b. Ana Konjuh (CRO) 6-2 6-2