Lo US Open non stravolge il ranking ma riporta Stan Wawrinka sul podio della Race 2016, che premia anche Gael Monfils (numero 6). Lorenzi resta il numero uno azzurro, ma l’Italia esce dalla top10 della classifica per nazioni.LE QUOTE UNIBET DELLA SETTIMANARACE TO LONDON: LA SITUAZIONE

Il tennis è indubbiamente uno sport democratico perché (quasi) ogni settimana un computer stila una classifica che, inevitabilmente, mette tutti d’accordo, bloccando di fatto ogni discorso da bar possibile. All’interno del ranking ufficiale tuttavia, si possono estrarre altri numeri che offrono spunti interessanti.

Ecco la nostra analisi settimanale che serve per conoscere meglio l’andamento della stagione, dare un valore statistico a certe considerazioni e perché no?, aiutare anche chi (come tanti nostri lettori) amano andare su un sito come Unibet.it e provare a divertirsi maggiormente osservando un match (magari anche non di primissimo piano) dopo averci scommesso qualche euro sopra, per dimostrare la propria competenza.

ATP RACE 2016
E’ la classifica che tiene conto dei soli risultati del 2016, quindi quella che effettivamente offre uno spaccato della stagione, ora poi che si sono disputate tutte le prove dello Slam e sei Masters 1000 su nove. La vittoria di Stan Wawrinka allo US Open lo ha riproiettato sul podio, dietro a Novak Djokovic (che mantiene un vantaggio sensibile) e Andy Murray. Milos Raonic resta mezza lunghezza davanti a Kei Nishikori, mentre cresce (in barba alle tante critiche per il suo atteggiamento contro Djokovic nella semifinale di New York) Gael Monfils, attuale numero 6. Rafa Nadal chiude gli otto che in questo momento parteciperebbero alle ATP Finals, con un discreto margine sugli inseguitori. Appena fuori dalla top 10, crescono leggermente Nick Kyrgios e soprattutto Lucas Pouille.



CASA ITALIA
Tra gli azzurri è una mezza rivoluzione con Paolo Lorenzi sempre più saldamente numero uno azzurro e unico top 50. Fabio Fognini insegue a distanza, Andreas Seppi (auguri per il matrimonio!) dece cercare disperatamente anche solo di riavvicinare i top 50, mentre tutti gli altri (soprattutto i più giovani) sono distanti anni luce dalla top 100.



NEXT GENERATION
Nonostante un periodo di (relativo) appannamento, comanda sempre Alexander Zverev, al numero 27 ATP. Altri quattro giocatori, che ancora non hanno raggiunto i 21 anni di età sono, tra i top 100: Borna Coric (n.42, dieci posizioni guadagnate in un mese), Taylor Fritz (n.57), Yoshihito Nishioka (n.93) e Jared Donaldson (n.94). Però attenzione anche a Karen Khachanov che ha spaventato Kei Nishikori a Flushing Meadows e a Frances Tiafoe che, a dispetto di uno stile rivedibile, continua a crescere.
Tra gli italiani, il number one under 21 è sempre Gianluigi Quinzi ma solo 32esimo al mondo e, in generale, il numero 327 ATP, appena nove posizioni sopra a dove si trovava un mesetto fa. Teniamo d’occhio il giovane Andrea Pellegrino, 19 anni, che è già pronto ad affrontare i tornei Challenger.



CLASSIFICA PER NAZIONI
La nostra classifica per nazioni tiene conto della somma dei tre migliori giocatori di ciascun paese, un numero che riteniamo sufficiente per giudicare lo status di una nazione a livello tennistico. Continua a comandare la Spagna, sempre attaccata dalla Francia, così come gli Stati Uniti che rischiano di scendere dal podio a favore della croazia di Cilic, Karlovic e Troicki. Sale ancora la Gran Bretagna perché Kyle Edmund e Daniel Evans sono diventate due spalle importanti per Andy Murray, mentre l’Italia è finita fuori dalla top 10 (12esima), superata anche dall’Argentina.



CAREER BEST RANKING
Cinque giocatori tra i top 100 hanno conquistato questa settimana il loro best ranking nella classifica ufficiale ATP: Kyle Edmund (n.54 a 21,6 anni) e Jared Donaldson (n.94 a 19,9 anni) sono i nomi più futuribili. Bravo anche Konstantin Kravchuk che, superata la trentina, ha raggiunto il suo best ranking al numero 92.



Ora parte l’ultimo scorcio di stagione, tra la trasferta asiatica e i ricchi tornei indoor. La battaglia per un posto al Master sarà durissima, così come tenere un azzurro nella top 50. L’unico che ancora sembra ben saldo al suo posto è proprio il numero uno del mondo, Novak Djokovic, nonostante la sconfitta in finale allo US Open.