Il CAS di Losanna annuncia che la sentenza sulla positività della russa arriverà a inizio ottobre e non il 19 settembre, come annunciato in precedenza. Per lei non cambia niente, poiché l’obiettivo è tornare a inizio 2017, nella speranza di una sostanziale riduzione della pena. Nel frattempo continua ad allenarsi e a fare business.

dovrà aspettare un paio di settimane in più per conoscere il suo futuro. Tramite un comunicato sul proprio sito internet, la Corte Arbitrale dello Sport di Losanna ha informato che la sentenza sul Caso Meldonium arriverà nella prima settimana di ottobre e non il 19 settembre, come inizialmente previsto. Si tratta del secondo rinvio dopo che la sentenza era attesa addirittura per luglio: in caso di assoluzione, la russa avrebbe potuto prendere parte ai giochi di Rio de Janeiro. Tuttavia, entrambe le parti hanno convenuto che i tempi erano troppo stretti e che sarebbe servito più tempo per preparare memorie e deduzioni. Come detto, la sentenza era attesa il 19 settembre ma è stata spostata di un paio di settimane. Per Masha non cambierà niente, poiché nel 2016 non avrebbe certamente ripreso a giocare. Secondo Shamil Tarpischev, presidente della federtennis russa, ci sono buone possibilità che la sentenza del Tribunale ITF possa essere ridotta di un buon 50%, consentendo alla Sharapova di tornare nel gennaio 2017.

IL BUSINESS VA AVANTI
Per il momento la squalifica è di due anni e potrebbe tornare a gareggiare soltanto il 25 gennaio 2018. La russa ha informato della sua positività in una conferenza stampa tenutasi il 7 marzo a Los Angeles, in cui ha ammesso di aver assunto il Meldonium prima di ogni match all’Australian Open (dove ha perso nei quarti da Serena Williams). La Sharapova ha sostenuto di non essere a conoscenza del fatto che la sostanza fosse stata vietata a partire dal 1 gennaio 2016. Il Tribunale di primo grado ha stabilito che la russa non aveva intenzione di imbrogliare, ma che la responsabilità dell’infrazione fosse solamente sua e che la colpa fosse “molto significativa”. Lei assume il farmaco, fabbricato in Lettonia, addirittura dal 2006. In questo periodo, Masha ha continuato ad allenarsi con una certa continuità perché ha tutta l’intenzione di tornare. Nel frattempo ha messo in commercio i cioccolatini Sugarpova (prima si era limitata alle sole caramelle) e ha svolto diverse attività extra-tennistiche. Insomma, è stata bravissima a portare avanti il suo business nonostante il grave d’anno d’immagine.