Ancora raggiante per il titolo allo Us Open, lo svizzero spiega di non essere arrabbiato per il medical time out di Djokovic nel quarto set della finale. “Mi hanno spiegato che stava sanguinando, è giusto che lo abbiano aiutato. Però dovevano avvisare il pubblico”.Tra gli episodi più controversi dello Us Open c’è stato il medical time out chiesto da Novak Djokovic durante il quarto set della finale, quando si è fatto curare alle unghie dei piedi. Dopo il match è poi emerso che il problema è più grave del previsto, al punto che Nole dovrà farsi asportare alcune unghie. Il serbo aveva manifestato segni di sofferenza nel terzo game, ma al cambio campo non ha chiesto nessun intervento medico. Poi lo ha fatto nel game successivo, con Wawrinka al servizio. Le norme prevedono che l’intervento del trainer in una situazione del genere sia consentito soltanto in caso di condizione medica “acuta”. Sul momento Wawrinka si è lamentato, ma dopo il match non ha portato avanti la polemica. “Ero solo sorpreso dalla tempistica – ha detto – penso che, a volte, qualche giocatore abusi delle regole. Ma credo anche che sia necessario capire quando qualcuno sta male per davvero. Ma in quel caso devi spingere, spingere. Giochi qualche punto e poi ti fermi”.

Djokovic si è fatto nuovamente fasciare le dita e aveva un visibile sanguinamento sul piede destro. In generale i 3 minuti sono concessi solo per gli infortuni, ma esistono alcune eccezioni. Tra queste, i sanguinamenti. “Non so esattamente cosa gli sia successo, ma al suo secondo stop mi hanno spiegato che era dovuto al sangue – ha detto Wawrinka – per me non ci sono problemi. E’ normale che se un giocatore sta sanguinando bisogna fare qualcosa”. Tuttavia, Stan ritiene che il pubblico avrebbe dovuto essere informato su quello che accadeva. “A me hanno detto che dovevano farlo perché non volevano lasciarlo in quelle condizioni e per me andava bene. Ma nessuno ha spiegato al pubblico il perché dello stop“.