IL CASO – L’incredibile storia di Allegra Hanlon, giovane tennista americana di origine colombiana. Tre anni fa, durante un torneo a Kalamazoo, subì un penalty point per aver detto “Vamos!”. Le regole USTA puniscono i giocatori che si esprimono in una lingua “incomprensibile”: peccato che lo spagnolo sia parlato da quasi 30 milioni di americani…

Camila Giorgi non ha più rapporti istituzionali con la FIT, ma pensate al pandemonio che si scatenerebbe se la nostra federazione adottasse un embargo linguistico nei confronti dei vari Francisco Bahamonde o Andres Ciurletti. Senza dimenticare che Flavia Pennetta, Fabio Fognini e Sara Errani hanno l’abitudine a incitarsi in spagnolo durante una partita, esclamando il canonico “Vamos!”. Per fortuna da noi esiste assoluta libertà di espressione linguistica, mentre negli Stati Uniti non è così. E ha fatto scalpore il caso della giovane Allegra Hanlon: la ragazza ha ricevuto due penalty point durante una partita perché ha gridato “Vamos!”. La Hanlon è di origine colombiana ed è bilingue, come peraltro 28 milioni di statunitensi che hanno lo spagnolo come lingua madre. l“In un momento di euforia, dopo aver vinto un game e mentre stavamo cambiando campo, ho gridato ‘Vamos!’ – racconta la Hanlon – e mi sono sentita dire: ‘punto di penalità’. Mi sono girata e ho chiesto perché: il giudice di sedia mi ha detto che non potevo dire “Vamos” o qualsiasi altra cosa. Avevo l’obbligo di parlare in inglese”. La ragazza non ci voleva credere, ma a fine partita è andata a spulciare le il manuale USTA…rendendosi conto che era tutto vero.

“ALLA GENTE NON PIACE LO SPAGNOLO”
“Da quel momento mi sono contenuta e non ho più manifestato le mie emozioni, né in spagnolo né in inglese, per paura di ricevere un’altra sanzione. Più tardi ho ricevuto la notifica della USTA in cui mi spiegavano che ero stata penalizzata perché avevo gridato in una lingua straniera. Il fatto che fosse la mia lingua madre non significava niente. Insomma, il messaggio era chiaro: mi vedevano come un’intrusa”. La Hanlon ha poi perso quella partita a causa della perdita di concentrazione “Da allora ho smarrito un po’ della mia innocenza”. L’episodio risale al 2013, nel tabellone di consolazione di un torneo nazionale a Kalamazoo. E’ stata l’unica volta in cui la Hanlon ha subìto un punto di penalità, ma ha incassato altri warning in diversi tornei: Dayton, St. Louis e Atlanta. “In quest’ultimo torneo, un giudice di sedia latino mi ha consigliato di non parlare in spagnolo perché ‘alla gente’ non piace”. La vicenda è diventata di dominio pubblico soltanto oggi perché la Hanlon l’ha denunciata in un articolo apparso sul Washington Post, scritto di suo pugno. Oggi Allegra ha 21 anni e frequenta il College, partecipa al Campionato NCAA e rappresenta la franchigia della Cornell University. “Anche nel nostro campionato esiste la regola, ma per ora non sono mai stata punita, forse perché tutte le squadre sono multiculturali”.