COPPA DAVIS – Prestazione impeccabile di Marin Cilic e Ivan Dodig: trascinati dai settemila di Zadar mostrano maggiore qualità e freddezza di Herbert/Mahut, duo leader del 2016, la spuntano in quattro set e firmano il sorpasso della Croazia sulla Francia. Domenica apre Cilic-Gasquet: fatiche a parte il gigante di Medjugorje è favorito, e sogna di ripetere le gesta di Ivan Ljubicic, trascinatore nello storico successo del 2005.

Basterebbero i cinque minuti di standing ovation che il pubblico della Kresimir Cosic Hall di Zadar ha dedicato a Marin Cilic e Ivan Dodig, per raccontare come è andato il doppio della semifinale di Coppa Davis fra Croazia e Francia. Perché quell’interminabile applauso la coppia croata se l’è meritato dal primo all’ultimo battito di mani, dopo lo splendido 7-6 5-7 7-6 6-3 che ha mandato al tappeto i numeri uno del mondo Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut, duo ben assortito capace di due titoli Slam e tre Masters 1000 negli ultimi dodici mesi, capitolato di fronte a una coppia indiavolata. Hanno vinto Cilic e Dodig, ma anche la decisione del capitano Zeljko Krajan, che ha confermato la scelta di luglio a Portland: fuori Marin Draganja, specialista del doppio ma poco abituato a certe responsabilità, e dentro il numero uno del team Marin Cilic. Un rischio calcolato, preso ovviamente di comune accordo col giocatore, che in caso di sconfitta gli sarebbe potuto costare carissimo per l’ultima giornata, invece ha pagato alla grande, siglando il prezioso 2-1 dopo 3 ore e 48 minuti di battaglia serata e piacevole. In oltre dieci anni di Davis, Cilic ha fatto il paio con diversi compagni, da Ljubicic a Karlovic, passando per Ancic e Zovko, ma solo con Dodig il gigante di Medjugorje ha trovato la giusta alchimia, peraltro dopo un avvio difficile. Hanno perso i loro primi due doppi nel World Group, uno a Torino nel 2013 contro l’Italia di Fognini/Bolelli, poi però l’intesa è diventata sempre più forte, fino a permettergli di superare nel giro di due mesi la coppia più forte degli ultimi 10 anni, i gemelli Bob e Mike Bryan, e la migliore del 2016: Herbert/Mahut. E così, mentre il suo compagno nel circuito Marcelo Melo (con il quale ha vinto un Roland Garros e quattro Masters 1000) franava in Belgio insieme a Bruno Soares, consegnano il punto decisivo ai padroni di casa, Dodig ha spalleggiato di nuovo Cilic alla perfezione, uscendo col premio simbolico di migliore in campo.

CONTINUITÀ CILIC, QUALITÀ DODIG, TIFO CORIC
In tutto il match ci sono stati appena tre break, segno che ha regnato l’equilibrio e ha avuto la meglio la maggiore continuità dei croati, incappati in un unico passaggio a vuoto. Gli è costato il secondo set, quando Cilic ha spedito in rete una volèe sul 5-5, ma per il resto hanno giocato con un’attenzione quasi chirurgica, degna di uno dei match più importanti della loro carriera in nazionale. Lo confermano i due tie-break vinti, il primo grazie a una volèe spedita lunga di un soffio da Herbert, il secondo – ancor più meritato – risolto da un magnifico Dodig. Per dare il colpo di grazia ai francesi non sono bastati i due set-point conquistati in precedenza, uno sul 5-4 e l’altro sul 6-5, e nemmeno un vantaggio di 5-3 nel tie-break, allora ci ha pensato lui. Sul 5-6 ha salvato il set-point col servizio, sul 6-6 si è tolto la palla dalle scarpe con una splendida volèe smorzata e nel punto seguente ha infilato il passante di dritto che ha spezzato le gambe alla coppia francese, facendo esplodere i settemila di Zadar, guidati da un Borna Coric in versione capo ultras. Saliti 2-1, i croati hanno messo la freccia: un break nel terzo game ha indirizzato il quarto set, un altro sul 5-3 l’ha chiuso, consegnandogli il sorpasso. Domenica il primo match-point sarà a disposizione di Cilic, che nel singolare d’apertura se la vedrà col numero uno francese Richard Gasquet. Ha perso i primi due precedenti, ma quest’anno a Indian Wells l’ha spuntata lui, e il fattore campo potrebbe dargli una grossa mano. In caso di sconfitta ci sarebbe comunque la carta Coric, che contro gli Stati Uniti ha mostrato di sapere come si vince un singolare decisivo in Coppa Davis, anche se per quanto visto al venerdì vien difficile pensarlo in grado di battere il Pouille degli ultimi tempi. E allora l’obiettivo finale pare solamente nelle mani di Cilic, che sogna di vestire i panni del trascinatore come riuscì a Ivan Ljubicic nel 2005, anno dell’unico successo croato nell’Insalatiera. “Ljubo” si prese un’intera nazione sulle spalle e vinse 11 match su 12, cedendo solamente il terzo singolare della finale con la Slovacchia e facendosi “scippare” la gloria del match-point decisivo da Mario Ancic. Ma l’eroe di quell’impresa resta lui. Cilic non potrà eguagliarlo, perché di singolari ne ha già persi due e al primo turno non ha giocato il doppio, ma il bello viene soltanto ora.

COPPA DAVIS – Semifinali
CROAZIA – FRANCIA 2-1
Richard Gasquet (FRA) b. Borna Coric (CRO) 6-1 7-6 6-2
Marin Cilic (CRO) b. Lucas Pouille (FRA) 6-1 7-6 2-6 6-2
Cilic/Dodig (CRO) b. Herbert/Mahut (FRA) 7-6 5-7 7-6 6-3
Marin Cilic (CRO) vs Richard Gasquet (FRA)
Borna Coric (CRO) vs Lucas Pouille (FRA)