Marin Cilic si fa perdonare il deludente Us Open, e trascina la Croazia in finale di Coppa Davis al termine di un week-end indimenticabile. Davanti ai 7.600 di Zadar il numero 11 del mondo mette la racchetta in tutti i tre punti dei suoi, chiude i conti in tre set contro Richard Gasquet e dà il via alla festa. La Francia paga le assenze di Tsonga e Monfils, anche se Noah…

Yannick Noah è sempre stato un personaggio senza troppi peli sulla lingua, e nemmeno il ruolo “istituzionale” da capitano francese di Coppa Davis ha contribuito a mettergli un freno. Nel corso del week-end di Zadar si è lasciato sfuggire la frase “l’assenza di Gael Monfils è positiva per lo spirito del gruppo, spiegando che gli altri francesi si sono presentati in Croazia con la giusta attitudine mentale e lasciando intendere che il discorso non era uguale per “Lamonf”, che si è tolto all’ultimo per un problema al ginocchio. Eppure, la Francia abbandona il sogno di una nuova finale proprio a causa delle assenze dei suoi due migliori giocatori: lo stesso Monfils e Jo-Wilfried Tsonga. Avessero vinto il doppio sarebbe cambiato tutto, ma è indubbio che i due forfait abbiano dato una grossa mano agli avversari. E così a giocarsi l’Insalatiera nella finale di novembre ci sarà la Croazia, per la seconda volta nella storia dopo il successo del 2005. Undici anni fa il trascinatore fu Ivan Ljubicic, che giocò sempre singolare e doppio vincendo 11 match su 12, stavolta invece è stato un Marin Cilic formato deluxe, impeccabile da venerdì a domenica. Ha deciso di fare gli straordinari giocando in tutte le tre giornate, e per la prima volta in carriera (nel Gruppo Mondiale) ha firmato tutti i punti dei suoi, vincendo prima contro Pouille, poi nel doppio con Ivan Dodig contro i numeri uno al mondo Herbert/Mahut, e quindi contro Richard Gasquet, sconfitto 6-3 6-2 7-5. Nella prima giornata il francese aveva riservato un trattamento simile a Coric, mettendolo sotto con un tennis più vario e tecnico, ma per battere un Cilic in versione Us Open 2014 serviva ben altro.



LA GIUSTA RIVINCITA DOPO NEW YORK
Davanti ai caldissimi 7.600 dell’Arena intitolata a Kresimir Cosic, leggenda della pallacanestro croata che per un paio di stagioni ha militato anche nella Virtus Bologna, il gigante di Medjugorje è partito subito forte e ha messo all’angolo Gasquet con la solita accoppiata servizio-diritto, raccogliendo tantissimo specialmente in battuta. Ha perso il servizio solamente due volte, ma sempre da situazione favorevole, scaricando nel campo del rivale tutta la sua voglia di rivalsa dopo il deludente Us Open. Si era presentato con grandissime ambizioni dopo il titolo a Cincinnati, ma Jack Sock l’ha spedito a casa al terzo turno, ricordandogli che fra vincere un Masters 1000 e uno Slam c’è una differenza enorme. Eppure, col senno di poi è stata una sconfitta preziosa, almeno per la sua nazionale, perché gli ha permesso di preparare la semifinale di Davis con la massima attenzione e regalarsi un fine settimana da assoluto protagonista. Con Coric alle prese con un problema al ginocchio, quindi probabilmente tagliato fuori in caso di eventuale singolare decisivo, Cilic doveva vincere a tutti i costi. E l’ha fatto alla grandissima. Nei primi due set non c’è stato match, e anche il terzo sembrava pronto a scivolare rapidamente nelle sue mani, quando l’ha aperto con un break salendo subito sul 2-0. Gasquet aveva tutta l’aria di chi si sarebbe arreso di lì a poco, invece è riuscito a reagire e per la prima ha messo il naso avanti, salendo 3-2 e scuotendo il gruppo di tifosi francesi in trasferta sull’Adriatico. Ma la sua reazione è durata solo fino al 5-4: Cilic ha servito con successo per rimanere nel match, nel game successivo ha piazzato un nuovo break e poi ha chiuso i conti, fermando il cronometro del suo week-end a 8 ore e 56 minuti. Un’infinità, ma ne è valsa la pena.



“EFFETTO DAVIS? VIENE DAL CUORE”
È stato un week-end da sogno – ha detto Cilic, con gli occhi pieni di orgoglio – e io ho giocato un tennis incredibile. Il merito è del pubblico, tutta questa gente ci ha ispirato, ci ha sostenuto in maniera fantastica, e sono fiero di potergli dedicare questa vittoria per ringraziarli. Quando ti guardi intorno, vedi un’atmosfera fantastica che ti spinge a fare sempre meglio. Noi in Coppa Davis giochiamo sempre bene, è qualcosa che viene dal cuore”. Un’altra motivazione sembra avergliela data un commento della tv francese, che l’ha definito “dopato” per la famosa questione della sospensione di tre anni fa. Lui ha risposto sia fuori dal campo, negando le interviste, sia dentro, strappandogli dalle mani una finale che alla vigilia sembrava più francese che croata. Molto curioso il fatto che la Croazia torni in finale grazie a Cilic e Dodig, entrambi nativi di Medjugorje, prima di prendere la nazionalità croata. Dodig ha difeso i colori della Bosnia Erzegovina anche da professionista, giocando per anni nelle serie minori di Coppa Davis, ma è sotto la bandiera croata che si è tolto le principali soddisfazioni, diventando uno dei migliori doppisti del mondo. E per chi crede che mai nulla avvenga per caso, Cilic ha esordito in Davis nel febbraio del 2006, nel primo match della nazionale dopo il trionfo dell’anno prima. Finito il ciclo di Ljubicic e Ancic, è iniziato il suo, che appena ha trovato un buon secondo singolarista come Coric e un’ottima spalla per il doppio ha riportato la Croazia in finale. Contro l’Argentina se la giocherebbero in casa, contro la Gran Bretagna fuori, ma quello che conta è esserci e poter puntare al bis. Una possibilità che ha l’autografo di Marin Cilic.

COPPA DAVIS – Semifinali
CROAZIA – FRANCIA 3-1
Richard Gasquet (FRA) b. Borna Coric (CRO) 6-1 7-6 6-2
Marin Cilic (CRO) b. Lucas Pouille (FRA) 6-1 7-6 2-6 6-2
Cilic/Dodig (CRO) b. Herbert/Mahut (FRA) 7-6 5-7 7-6 6-3
Marin Cilic (CRO) b. Richard Gasquet (FRA) 6-3 6-2 7-5