Karen Khachanov non si accontenta né della prima semifinale né della prima finale a livello ATP. Nel nuovo Chengdu Open il gigante russo va fino in fondo: rimonta Ramos-Vinolas e si regala a 20 anni il primo titolo. Una vittoria che lo porterà a ridosso dei top-50, lanciandolo definitivamente nel circuito maggiore. Che rivincita per coach Galo Blanco!

Kyrgios a parte, che comunque è il più grande dei giovani e ormai è integrato fra i big, l’ATP ha dovuto aspettare quasi una stagione intera per festeggiare i primi colpi grossi della sua NextGen. Poi, tutto d’un tratto, eccone due. Prima Zverev a San Pietroburgo, quindi l’ancor più sorprendente Karen Khachanov, che a Chengdu non avrà battuto due top-10 fra semifinale e finale come il tedesco, ma è pur sempre numero 101 del mondo e ha combinato qualcosa di difficile da pensare, andando a prendersi il primo titolo in carriera dopo una doppia rimonta su Albert Ramos-Vinolas, sconfitto 6-7 7-6 6-3 dopo due ore e mezza abbondanti. I numeri Khachanov li ha sempre avuti, e si sono intravisti a più riprese anche nel 2016, ma raggiungere in un colpo solo la prima semifinale, la prima finale e il primo titolo è merce rara, come il panda (simbolo della città) raffigurato nel logo del nuovo torneo di proprietà della IMG. Lo stesso colosso che cura anche gli interessi del ventenne russo, due metri di potenza ma anche tanta materia grigia, qualità che fra i giovani emergenti sembra latitare. Un po’ del percorso del moscovita, fatto di Croazia, Spagna, università di scienze motorie, passione per i classici e amore per gli scacchi ve l’abbiamo raccontato un paio di giorni fa, ma la strada vera inizia ora, con il primo successo fra i grandi, arrivato nel suo dodicesimo torneo a livello ATP. Non sono in molti ad avercela fatta così presto, ennesima conferma che il russo ci sa fare eccome, e la scelta di affidarsi a Galo Blanco si è rivelata quella decisiva. Lo spagnolo l’ha adottato come un figlio, parla poco e quando c’è bisogno sa usare anche il pugno duro. Dopo la semifinale ha twittato “una màs” (ancora una) e oggi la regia è andata a cercarlo subito dopo il match-point, mentre Khachanov alzava le braccia al cielo, trovandolo quasi commosso, incredulo, con le mani nei capelli. Questa è la sua rivincita. Ha portato Raonic da numero 250 a numero 13, poi il canadese l’ha “scaricato”, ma ha trovato presto un degno sostituito.



TOP-50 A UN PASSO, MA VALE (GIÀ) DI PIÙ
Nella sua settimana perfetta Khachanov ha fatto fuori da solo metà delle otto teste di serie: Joao Sousa, Feliciano Lopez, Viktor Troicki e quindi Albert Ramos, giunto in finale un po’ a sorpresa, ma comunque favorito per il titolo. Ci è andato vicino, vincendo il primo set e salendo subito di un break al terzo, con una palla per scappare sul 3-1. Invece Khachanov l’ha ripreso e poi è diventato il migliore in campo. Lo spagnolo sta disputando la sua miglior stagione in carriera, ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros e vinto il suo primo titolo ATP a Bastad, eppure nel finale sembrava Khachanov il più esperto dei due. Ramos gli ha offerto una chance commettendo un gravissimo doppio fallo sul 3-4 30-30, lui se l’è presa e poi è andato a chiudere senza nessuna difficoltà, come se gli fosse già capitato altre mille volte. La vittoria contro Ramos evoca almeno un paio di significati simbolici: in primis Albert è di Barcellona, la città dove Khachanov ha trovato le chiavi per presentarsi di prepotenza nel circuito, e poi Karen l’aveva già sconfitto nel 2013 a Mosca, nel torneo che lo presentò al grande pubblico. Raggiunse i quarti di finale ad appena 17 anni, poi ha dovuto aspettare altre tre stagioni per ripetersi, ma ora che ce l’ha fatta vien da pensare che la scalata sarà repentina. Grazie ai 250 punti incassati in Cina scalerà quasi 50 posizioni in un colpo solo, portandosi sul gradino numero 55, ma il tennis è già (almeno) da primi 30. Manca sicuramente un po’ di continuità, e c’è da lavorare anche sulla mentalità, una delle “mission” principali di Galo Blanco. Ma ora che i frutti sono arrivati diventerà tutto più facile, specialmente per un ragazzo che sa usare il cervello a dovere. Dispiace che ad assistere alla sua consacrazione a livello ATP ci fosse ben poco pubblico, costante di tutta la settimana, ma una finale Ramos-Khachanov sicuramente non ha incentivato i curiosi. Eppure hanno sbagliato loro, gettando al vento la chance di veder sbocciare una delle future stelle del circuito.

ATP 250 CHENGDU – Finale
Karen Khachanov (RUS) b. Albert Ramos-Vinolas (ESP) 6-7 7-6 6-3