. Vi abbiamo raccontato più volte delle sue vicissitudini con i coach nel 2016. Tra David Kotyza, Frantisek Cermak e l’esperimento fallito con Wim Fissette non gliene è andata giusta una. Da quando ha deciso di prendersi il suo tempo, affidandosi a se stessa in attesa di trovare la persona giusta, ha iniziato a vincere un match dopo l’altro. Accompagnata dal solo preparatore atletico David Vydra, si è aggiudicata il Premier Five di Wuhan ed è già nei quarti al super-torneo di Pechino grazie al successo, molto convincente, sulla campionessa in carica Garbine Muguruza. La ceca si è imposta con un netto 6-1 6-4, maturato in appena 72 minuti. Confermando i segnali positivi mostrati a Wuhan, ha trato la bellezza di 27 colpi vincenti a fronte di 15 errori. La spagnola, che pure ama comandare, è stata ridotta a comparsa. Quasi mai Garbine ha potuto prendere l’iniziativa, al punto da tirare appena 5 winners. Una miseria, per una come lei.
La Kvitova sembrava ormai tagliata fuori dalla scorsa per le WTA Finals, ma adesso è tornata preopotentemente in corsa. Vincitrice nel 2011 a Istanbul, proverà a qualificarsi in extremis per la sesta volta. Attualmente 12esima nella Race, in caso di vittoria al China Open agguanterebbe l’ottava posizione (l’ultima utile, ma potrebbe essere sufficiente anche la nona). Tra Wuhan e Pechino, ad oggi, la Kvitova ha raccolto un bilancio di 16 set vinti e uno solo perso, contro la n.1 WTA Angelique Kerber, peraltro dopo aver avuto un mucchio di setpoint. Inoltre sta servendo alla grande: contro la Muguruza ha dovuto cancellare una sola palla break e in tutto il secondo set ha perso appena tre punti sul suo servizio. E due erano doppi falli. Già qualificata per i quarti, adesso è attesa da un match molto delicato contro Madison Keys, una sorta di spareggio in vista di Singapore.
Bum Bum Petra non si ferma più: Muguruza KO
Petra Kvitova ha ritrovato il tennis che le aveva fatto vincere due Wimbledon: a Pechino ha lasciato appena cinque giochi a Garbine Muguruza, campionessa in carica, e vola nei quarti contro la Keys. 27 colpi vincenti e un gran rendimento al servizio hanno fatto la differenza. E adesso “vede” il Masters.