Il torneo di Vienna segnerà il ritorno dell’eroe di Wimbledon: da allora non ha giocato match ufficiali per una serie di impegni e un problema fisico, ma dice di essersi allenato a dovere e di essere di nuovo in forma. “Credo di poter giocare fino a 33-34 anni perché la medicina attuale lo consente. E il mio livello vale il circuito maggiore”.

. Anche noi, per la verità, non eravamo rimasti indifferenti alla favola di Marcus Willis. Era un ex giocatore fino a quando non ha conosciuto Jennifer Bate, la ragazza che diventerà sua moglie, da cui è arrivata la scossa: riprovarci col tennis, non avere rimpianti per quello che avrebbe potuto essere. E così ha superato le qualificazioni a Wimbledon più un turno in tabellone, prima di avere l’onore del Centre Court per sfidare Roger Federer. Da allora, ha lasciato perdere il circuito internazionale: si è preso una vacanza. Poi ha chiesto a Jennifer di sposarlo (proposta ovviamente accettata) e ha giocato alcuni match nel World Team Tennis americano. Come se non bastasse, è arrivata la notizia che la futura moglie è incinta. Tante situazioni, tante emozioni, ma neanche un punto ATP. Adesso Marcus sembra pronto a tornare nel tour e lo farà dall’ATP 500 di Vienna, dove gli hanno concesso una wild card per le qualificazioni. Come se non bastasse, parteciperà all’evento “Tie-Break Tens” previsto il 23 ottobre, alla vigilia del torneo. Ogni match sarà un tie-break a 10 punti, e il vincitore intascherà la bellezza di 250.000 euro. Prima di volare in Austria si è allenato a più non posso presso il Warwick Boat Club, ha posato per un servizio fotografico, e si è concesso un’intervista con “Tennis Podcast”, appuntamento audio realizzato dal Telegraph, in cui ha fatto il punto della situazione e mostrato ambizioni importanti.




UNA CARRIERA ANCORA LUNGA
Se un match al meglio dei cinque set contro Andy Murray è fuori dalla sua portata, Willis crede di poter dir la sua in un singolo tie-break, anche contro il numero 2 del mondo. Oltre a Murray, i suoi avversari saranno Jo Wilfried Tsonga, Dominic Thiem, Tommy Haas e Goran Ivanisevic. “Con una formula del genere credo di poter vincere contro chiunque – ha detto il britannico – l’Accrington Stanley (squadra di quarta divisione, ndr) non avrebbe chance contro il Manchester United in una partita vera, ma se si giocasse solo 10 minuti potrebbero farcela. Qui è la stessa cosa, penso che si adatti bene al mio gioco. E’ divertente, è uno sprint, il pubblico sarà coinvolto. Sono stato fortunato ad avere questa occasione, mi sono allenato duramente in vista di Vienna e non vedo l’ora di fare una bella prestazione”. A parte l’esibizione, Vienna sarà l’occasione per rilanciare di nuovo la sua carriera, a 26 anni. Quest’anno, a parte Wimbledon, aveva giocato solo un torneo, un Future ad Hammamet, in Tunisia, giungendo nei quarti. Nelle ultime settimane ha avuto qualche problema di ernia e ne ha approfittato per rimettere in sesto il fisico, ad esempio perdere qualche chilo di troppo. E’ stato attento all’alimentazione e punta a giocare almeno altri 6-7 anni. “Ne sono convinto perché con la tecnologia di oggi è molto più semplice preservare il fisico di un atleta” ha detto Willis, oggi numero 495 ATP. La sua programmazione sarà un mix tra i Futures e gli eventi maggiori. Lui crede di poterli giocare con profitto. “In fondo ho dato tre set a zero a un top-50 ATP a Wimbledon: non è successo perché avevo pregato, ma perché ho meritato di vincere la partita”.