Lo scozzese tende la mano all’australiano. “A volte i tennisti dicono cose di ci si pentono, ma dovrebbero essere guidati meglio, sin da giovani. Sembra che i nostri problemi siano un argomento tabù. Se Nick vuole parlarmi, sono a disposizione”. L’australiano ha apprezzato. Andy vuole vincere il Roland Garros e…

Non c’è dubbio che Andy Murray voglia diventare numero 1 del mondo. L’ha detto e ci sta provando sul serio. Nel frattempo, sta vestendo i panni del leader anche fuori dal campo. Dopo il bel successo su Goffin a Shanghai, è nuovamente tornato sul caso Kyrgios, sfociato in 16.500 dollari di multa anche in virtù del comportamento dell’australiano in conferenza stampa, dove non si era scusato per il suo comportamento. Anzi: “Non devo niente al pubblico. Se pagano il biglietto e vogliono vedermi giocare, devono sapere che sono imprevedibile. Se non gli piaccio, possono evitare di seguirmi”. Murray conosce bene la pressione dei media: i giornalisti britannici lo braccano sin dagli esordi, sezionando la sua vita personale e professionale. Ha avuto i suoi problemi (ricordate il clamore che suscitò una sua frase sulla nazionale inglese di calcio, di cui si augurava la sconfitta?), ma adesso ha imparato a gestire ogni tipo di pressione. “Credo che a volte i giocatori abbiano bisogno di protezione – ha detto Murray – capita di entrare in sala stampa e dire cose di cui ci si può pentire. In queste situazioni un giocatore dovrebbe essere guidato meglio, e sono sicuro che Nick imparerà da questa esperienza”.

Murray ha parlato da fratello maggiore: “Ho un buon rapporto con Kyrgios, parliamo di parecchie cose: tennis, sport, pallacanestro…se volesse chiedermi qualcosa, io sono disponibile. Non mi piace vedere un ragazzo giovane, al centro dell’attenzione, commettere qualche errore di troppo. No è semplice finire al centro dell’attenzione sin da giovanissimi. Qualcuno ama queste situazioni, altri hanno qualche difficoltà”. Murray ha avuto l’esempio di Tim Henman, che ha vissuto prima di lui le pressioni della stampa britannica. “Ho imparato molto da lui, ma spesso non si tiene in considerazione la stato d’animo dei giocatori. Da giovani è dura, poi con l’esperienza si impara, ma bisogna lavorare sin da giovani su questo aspetto. Siamo persone privilegiate, ma vi assicuro che non è semplice gestire la pressione. Se più giocatori fossero in grado di parlare dei loro problemi, sarebbe meglio. Nello sport non esiste una cultura del genere, certi argomenti devono rimanere nell’ombra”. Kyrgios ha recepito il messaggio, mostrando il suo apprezzamento con un tweet. A proposito di parole al miele, Andy ha fissato i suoi obiettivi per il 2017. Gli hanno chiesto un desiderio per sé e uno per il tennis in generale. “Io vorrei vincere il Roland Garros, mentre al tennis auguro una stagione senza infortuni a Roger Federer e Rafael Nadal”.