Una grafica TV ha svelato la velocità delle superfici dei vari Masters 1000: Shanghai è di gran lunga il più veloce. Quelli su terra sono i più lenti, ma sorprende Madrid all’ultimo posto. Lascia basiti la lentezza del campo di Parigi Bercy, classificato addirittura come “lento” secondo i parametri ITF. E pensare che quando c’erano i tappeti sintetici…

Ha destato interesse una grafica apparsa in TV durante il torneo di Shanghai. Per la prima volta è stata rivelata con esattezza la velocità delle superfici dei vari Masters 1000. I risultati sono quasi incredibili: se Shanghai è di gran lunga il più veloce, sorprende come Parigi Bercy (l’unico a giocarsi indoor) sia il più lento dopo i tre sulla terra battuta. Ma andiamo con ordine: da qualche anno, le superfici sono divise in cinque categorie di velocità: lenta, medio-lenta, media, medio-veloce e veloce. Si effettuano una serie di test secondo criteri ben definiti (illustrati nella GUIDA ITF) da cui si evince un parametro numerico. Tra l’altro, se una superficie è troppo veloce è dichiarata bandita e non viene omologata (qui trovate la lista delle superfici omologate). Nel tour non c’è questo rischio, mentre in Coppa Davis può ancora capitare che qualcuno faccia il furbo (è successo durante Polonia-Argentina, anche se i polacchi se la sono cavata con una multa). Ecco le risultanze.



Il dato più clamoroso riguarda Parigi Bercy: ricordate gli anni 90, quando si giocava su un tappeto rapidissimo e Goran Ivanisevic veniva fischiato dopo ogni ace? Beh, oggi la superficie parigina è classificata addirittura come “lenta”, appena più rapida rispetto a Roma, Monte Carlo e Madrid. Sorprende il fatto che Madrid abbia i campi più lenti, anche se le condizioni complessive di gioco devono tenere conto di diversi aspetti: ad esempio, il tipo di palle utilizzate, le condizioni atmosferiche e l’altura. Insomma, non crediamo che a Madrid le condizioni siano più lente di Roma, tuttavia i test a parità di condizioni raccontano altro. Equilibrio per i quattro tornei americani, anche se Indian Wells ha grossomodo gli stessi valori di Parigi Bercy. Il Canadian Open e Cincinnati hanno valori identici, mentre Shanghai è l’unico ad avere un campo “medio-veloce”, peraltro nemmeno così distante dall’etichetta di “veloce”. Per intenderci, la differenza tra i due più veloci (Shanghai e Toronto) è di 8,6 punti, mentre tra il secondo e il settimo (Bercy) è di appena 5,3. La classifica comprende anche le ATP World Tour Finals di Londra, la cui velocità del campo è sostanzialmente nella media. Peccato che 20 anni fa la tecnologia non fosse così avanzata: siamo convinti che gli stessi dati del 1996 avrebbero dato risultati molto, molto diversi…