Lo spagnolo non giocherà più tornei fino all’anno prossimo. “Non avevo recuperato al 100% dall’infortunio al polso, ma volevo giocare a tutti i costi le Olimpiadi. Questo mi ha causato dolore”. Non giocherà Basilea e Parigi Bercy e lascia un posto vacante per il Masters di Londra. Ma questo periodo dell’anno non gli si addice: dopo lo Us Open ha vinto solo 3 dei suoi 69 titoli.

. La modesta esibizione di Shanghai, dove si è arreso a Viktor Troicki, resterà l’ultimo match di una stagione tribolata. A dire il vero, Rafa aveva trovato un ottimo feeling in primavera, con i successi a Monte Carlo e Barcellona. Ma l’infortunio al polso sinistro lo ha tenuto fermo per due mesi e il rientro è stato complicato (nonostante la felice parentesi olimpica, dove si è aggiudicato l’oro in doppio con Marc Lopez e ha perso la finale per il bronzo contro Kei Nishikori). Dopo la sconfitta di Shanghai, aveva detto che il suo 2016 avrebbe anche potuto essere finito. La conferma è arrivata oggi, all’indomani della presentazione della sua accademia. Ecco il comunicato: Non è un segreto che io sia arrivato alle Olimpiadi a corto di preparazione e senza aver pienamente recuperato, ma l’obiettivo era giocare e vincere una medaglia per la Spagna. Il recupero forzato mi ha causato dolore sin da allora e adesso sono costretto a fermarmi e a preparare la prossima stagione. Sono molto addolorato per non poter giocare la prossima settimana a Basilea, torneo dove ho ottimi ricordi e dove l’anno scorso ho giocato la finale contro Federer. Non potrò giocare neanche a Parigi Bercy, dove il pubblico e la FFT mi hanno sempre trattato molto bene. Adesso è tempo di riposare e preparare con impegno la stagione 2017”. La notizia fa rumore, ci mancherebbe, ma Nadal non è mai stato un fattore in questa parte della stagione.



Sembra incredibile, visto che si parla di uno dei più forti di sempre, ma soltanto 3 dei suoi 69 titoli sono arrivati dopo lo Us Open. Due nel 2005 (Pechino e il Masters 1000 di Madrid, quando si giocava ancora indoor) e uno nel 2010 (Tokyo). Difficilmente lo avremmo visto lottare per un titolo a Madrid e a Bercy. L’effetto immediato, semmai, è l’apertura di nuove prospettive per le ATP World Tour Finals. In questo momento Nadal è settimo nella “Race to London” e quindi sarebbe ancora qualificato. Con un vantaggio di 420 punti sul numero 9 Berdych, i suoi 3.300 punti potrebbero anche essere sufficienti. A questo punto, anche la nona posizione potrebbe essere sufficiente per Londra e, più in generale, sarà molto intensa la lotta per gli ultimi due posti. Gael Monfils sembra in ottima posizione per diventare il sesto a qualificarsi, mentre Thiem, Berdych, Goffin, Cilic e (forse) Bautista Agut si daranno battaglia fino all’ultima settimana. Prima che arrivasse il comunicato di Rafa, lo zio-coach Toni aveva tenuto una conferenza stampa a Leòn in cui aveva acceso qualche dubbio sul nipote: “So quello che sta passando, però non so se mi va di dirlo – aveva detto Toni – non c’è niente di particolare, è solo un insieme di cose. E’ chiaro che da quando si è fatto male al polso non è più stato al 100%. Peccato, perché stava attraversando un gran momento”. Parlando dell’immediato futuro, aveva detto che la decisione se andare a Basilea e continuare a giocare nel 2016 sarebbe dipesa dal nipote e dal suo medico. Alla fine è arrivata la fumata nera.