La Kuznetsova torna alle WTA Finals a sette anni dall’ultima apparizione. Vince la Kremlin Cup di Mosca e supera all’ultimo respiro Johanna Konta: sarà lei la quarta giocatrice del Gruppo Bianco. E’ un premio a classe e tenacia, anche se dovrà scendere in campo tra due giorni e a cinque fusi orari di differenza…

Una qualificazione all’ultimo tuffo. All’ultimo respiro. I rischi erano arrivati nei turni precedenti, mentre in finale sono bastati 72 minuti a Svetlana Kuznetsova per vincere la Kremlin Cup di Mosca e scippare a Johanna Konta l’ultimo pass per le WTA Finals. Quella di “Sveta” è stata una vera e propria rincorsa, che nelle ultime due settimane ha vissuto un’accelerata con i tornei di Tianjin e Mosca. Una semifinale e una vittoria che le hanno consentito di risucchiare un paio di avversarie e, grazie al forfait di Serena Williams, di assicurarsi la sesta partecipazione al Masters. Non deve essere stata una bella giornata per Johanna Konta, impossibilitata a giocarsi le proprie carte a Hong Kong (dove si è fermata per un problema agli addominali) e volata ugualmente a Singapore nella speranza di non essere superata. In fondo, alla russa serviva necessariamente una vittoria: qualsiasi altro risultato non sarebbe stato sufficiente. Ma vittoria è stata, così la britannica si dovrà accontentare di fare da prima riserva. Sulla finale di Mosca non c’è molto da dire: un netto 6-2 6-1, come se Daria Gavrilova avesse già la testa alle vacanze. Colpisce il fatto che la Kuznetsova tornerà al Masters dopo ben sette anni!

Le precedenti partecipazioni, infatti, risalgono al 2004, 2006, 2007, 2008 e 2009. E chissà che Singapore non sia una bella occasione per rimettere in sesto una tradizione (molto) negativa. Il suo bilancio al Masters parla di 3 vittorie, 12 sconfitte e neanche un passaggio in semifinale. Quest’anno, se non fosse troppo stanca dopo le fatiche degli ultimi giorni, troverà un parco giocatrici ottimo ma non devastante, dove ognuna potrà dire la sua. Il 2016 è stato l’anno della resurrezione: un titolo all’inizio (Sydney), un titolo alla fine (Mosca) e una serie di buoni risultati, tra cui la finale a Miami, con tanto di vittoria su Serena Williams. Davvero brava, tenendo conto che aveva perso il treno con le migliori già da qualche anno. Con tenacia, ha saputo salirci di nuovo. Adesso dovrà essere quasi miracolosa a recuperare: il suo primo impegno, contro la Radwanska, è previsto alle 19.30 locali di lunedì, ad appena 54 ore dal termine del match contro la Gavrilova, e a cinque fusi orari di distanza. Certo, la WTA potrebbe anche pensare di imitare l’ATP, che concede una settimana di pausa tra l’ultimo torneo e l’avvio del Masters. Una soluzione che eviterebbe un bel po’ di problemi, nonché di imbarazzi come la cerimonia “zoppa” di venerdì, cui hanno preso parte soltanto sette giocatrici.


Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Daria Gavrilova (AUS) 6-2 6-1