Curiosa novità nel team Djokovic: a Parigi Bercy, il serbo è accompagnato da Pepe Imaz, ex top-150 ATP che ha inaugurato una sua scuola tennis in Spagna, dove Nole si è recato in estate e ha partecipato a una sua conferenza. “Dobbiamo stabilire un collegamento con una luce divina”

per provare a fermare l’emorragia di punti che ha portato Andy Murray ad appena 415 punti di distanza. Non sappiamo ancora chi sarà il coach di Novak Djokovic nel 2017, visto che la partnership con Boris Becker sembra essere al capolinea, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni improntate all’incertezza. La nuova guida di Nole è di natura spirituale, un vero e proprio guru che si è specializzato in meditazione e in lunghi e profondi abbracci. Il fatto che sia un ex tennista sembra quasi accessorio. La nuova arma segreta di Nole è Pepe Imaz, spagnolo, 42 anni, numero 146 ATP nel 1998, anno in cui ha raggiunto il secondo turno al Roland Garros (di gran lunga il suo miglior risultato di sempre). Imaz predica una filosofia denominata “Amor y Paz” (amore e pace) e in questi giorni è con Djokovic al Masters 1000 di Bercy, dove esordirà contro Gilles Muller.




Il contatto tra Nole e Imaz è stato possibile grazie a Marko Djokovic, fratello minore di Novak, il quale si era rivolto a Imaz un paio d’anni fa, quando aveva avuto un pesante momento di crisi dopo aver chiuso la sua carriera di giocatore. E’ uno dei momenti più difficili nella carriera del numero 1 del mondo. Perfetto fino a giugno, con una serie di successi culminata con il primo titolo al Roland Garros, poi è piombato in una crisi che è stata attribuita anche a problemi personali (si è parlato con insistenza di un tradimento di Djokovic alla moglie Jelena). Sul sito di Imaz è stato pubblicato un filmato in cui i due compaiono in una sala conferenze insieme ad altre quattro persone, tra cui Marko Djokovic e l’ex top-10 Daniela Hantuchova. Si vede Imaz che inizia parlando della sua filosofia, dopodiché interviene Djokovic: “Siamo tutti in cerca d’amore, felicità e armonia. Dobbiamo essere in grado di guardare dentro di noi e stabilire un collegamento con una luce divina”. Va detto che a Parigi Bercy non ci sono né Boris Becker né Marian Vajda, storico coach di Nole.