Missione compiuta per il croato: dopo il successo all’ATP 500 di Basilea era il favorito per uno dei due posti ancora disponibili per le ATP Finals, e grazie al successo di David Goffin ha blindato la qualificazione. Resta un solo pass per l’O2 Arena: in lizza Thiem, Berdych e Tsonga.

Chiuso il Masters femminile, con la vittoria a sorpresa di Dominika Cibulkova, prende sempre più forma l’elenco degli otto partecipanti a quello maschile, al via domenica 13 novembre all’O2 Arena di Londra. A Novak Djokovic, Andy Murray, Stan Wawrinka, Milos Raonic, Kei Nishikori e Gael Monfils si è aggiunto oggi anche Marin Cilic, uno dei giocatori più in forma del momento. La scorsa settimana ha vinto a Basilea il primo ATP 500 in carriera, e quattro giorni più tardi si è guadagnato un posto in riva al Tamigi centrando i quarti di finale al Masters 1000 di Parigi Bercy. Dopo il successo all’esordio sul connazionale Karlovic, il croato era atteso da una sorta di scontro diretto contro Goffin, anche lui ancora in corsa e peraltro sempre vincitore nei tre precedenti, tutti disputati nel 2016. Ma stavolta la musica è cambiata: Cilic l’ha spuntata per 6-3 7-6, annullando anche un set-point sull’8-9 di un tie-break (chiuso 11-9) che l’ha visto mancare ben cinque palle match. Ce l’ha fatta alla sesta, guadagnando i punti necessari per mettere in cassaforte la qualificazione alle ATP Finals, già giocate nel 2014, quando perse tutti i tre match del round robin. Spera di far meglio quest’anno, aiutato da un livello più basso a causa delle assenze di Federer e Nadal.

I miei ultimi dieci giorni sono stati stupendi – ha detto – e oggi ho giocato molto bene. Avevo tutta la pressione dalla mia parte, e David mi aveva superato negli ultimi precedenti. Qualificarsi per le ATP Finals significa molto. Voglio continuare di questo passo e non vedo l’ora di tornare all’O2 Arena”.  Cilic si è preso il settimo posto, mentre per l’ottavo – gentilmente concesso dal forfait di Nadal – sono ancora in lizza in tre: Dominic Thiem, Tomas Berdych e Jo-Wilfried Tsonga. Quello messo meglio è sicuramente l’austriaco, grazie ai 245 punti di margine sul ceco. Tuttavia, dei tre Thiem è l’unico a non essere padrone del suo destino, vista l’eliminazione al secondo round per mano di Jack Sock. Significa che potrà solo stare a guardare, sperando che i due diretti concorrenti non vadano troppo lontano. Per strappargli la qualificazioni Tsonga deve vincere il torneo, mentre a Berdych – a patto che il francese non vinca – può bastare la semifinale. Ma per raggiungerla dovrà battere prima Simon e poi probabilmente Murray. Non impossibile, ma quasi. Così come un’assenza di Thiem fra gli otto di Londra.