ATP WORLD TOUR FINALS – Esordio vincente per il serbo, bravo a rimontare un set di vantaggio a Dominic Thiem. L’austriaco ha speso tutto nel primo set, salvo poi crollare. Il serbo manifesta un po’ di nervosismo, mostrandosi ancora lontano dalla migliore condizione. Però il sorteggio e le memorie positive di Londra gli danno una mano.

Ha avuto un pizzico di paura, ma poi ne è uscito da campione. C’erano tanti dubbi, se non nubi, addensati su Novak Djokovic alla vigilia delle ATP World Tour Finals. La sorte lo aveva aiutato, dandogli il miglior girone possibile. Senza dimenticare i precedenti, imperiosi, alla 02 Arena di Londra. Ma nemmeno gli incastri positivi sembravano dargli una mano contro Dominic Thiem, ben felice della sua prima esperienza al Masters. Scaricando grande energia su ogni palla, l’austriaco è riuscito a vincere il primo set. Ma ha speso troppo, davvero troppo, anche tenendo conto di una stagione molto faticosa. Una volta intascato un rocambolesco tie-break, si è avvitato su se stesso, incapace di essere competitivo. Il serbo, dunque, ha avuto gioco facile nel sigillare il 6-7 6-0 6-2 finale e portare a casa 200 punti ATP, primo mattone verso una rincorsa che gli garantirebbe il contro-sorpasso su Murray. Ne avrebbe la matematica certezza soltanto in caso di titolo senza perdere una partita. Ma non abbiamo elementi a sufficienza per capire che Djokovic è stato. Nel secondo e nel terzo set, onestamente, Thiem era (troppo) poca cosa per essere un test valido. Nel primo, invece, Nole ha commesso troppi errori gratuiti. 15, sufficienti per trascinarlo al tie-break. Tuttavia Thiem era vivace, propositivo, decisamente a suo agio, e saliva 6-3 nel tie-break. A quel punto commetteva due doppi falli consecutivi (ah, la mancanza d’esperienza…) ma riusciva ugualmente a chiudere al ventiduesimo punto. Djokovic la prendeva male, scagliava via una pallina che andava a finire nel suo angolo, dove non c’era la moglie Jelena mentre trovavano spazio Boris Becker, Marian Vajda e – all’estremità – il pittoresco Pepe Imaz.

Il secondo e il terzo set non meritano troppe righe, se non la menzione dell’improvviso calo di energia di Thiem. Quando è andato sotto nel secondo set ha rinunciato a giocarlo, sperando di ritrovare se stesso nel terzo. Ha provato a tenere duro, ma il break è arrivato già al terzo game, pietra tombale su un incontro a due facce. “Dominic ha iniziato molto bene, si è sforzato parecchio, e ha tenuto un’ottima percentuale di prime palle. Credo che il tie-break sia dipeso soprattutto da lui – ha detto Djokovic – però è stato molto importante trovare il break in avvio di secondo set. E’ straordinario giocare qui, ti fanno sentire una rockstar. La gente conosce, apprezza e rispetta lo sport”. Mercoledì troverà il vincitore di Raonic-Monfils, impegnati nel match serale. La sensazione è che il serbo abbia un discreto margine sugli altri del suo gruppo, con Thiem ancora in grado di lottare per il secondo posto, ammesso che il fisico non gli abbia già chiesto il conto. In fondo, quello contro Nole è stato il match numero 80 della sua infinita stagione. “Credo che nel complesso sia stato un buon match, ma dopo il primo set ho perso tante energie – ha esalato Thiem – ho cercato di recuperare, ma non ce l’ho fatta. E’ stata comunque un’esperienza incredibile”. L’austriaco ha poi detto che il campo è leggermente più veloce rispetto alla media dei tornei ATP, ma che durante il match “tendi a dimenticarlo”. E’ il clima adatto per restituire a Djokovic la sua comfort-zone, ma questa partita non ha ancora dato le risposte necessarie. La sensazione è che dovremmo aspettare il weekend per averle.


Novak Djokovic (SRB) b. Dominic Thiem (AUT) 6-7(10) 6-0 6-2