E' il curioso ordine imposto da Daniel Orsanic ai componenti del suo team. Non vuole nessun tipo di distrazione, tanto da vietare anche una semplice foto con la mitica Insalatiera. Intanto è arrivato a Zagabria Diego Armando Maradona, altra fonte di motivazione (ma anche di pressione…).

Magari domenica sera l'incubo sarà finito. Magari Juan Martin Del Potro e gli altri solleveranno la Coppa Davis, celebrando un lieto fine argentino (e all'Italia andrebbe benissimo: i prossimi 3-5 febbraio, non sarebbe male affrontare un avversario con la pancia piena). Ma oggi l'Argentina continua a vivere il suo personale dramma, un mix di speranze e incertezze. Ad esempio, il curioso divieto imposto dal capitano Daniel Orsanic: guai a osservare la vecchia coppona, che pure fa bella mostra di sé in tutti gli eventi ufficiali. "Orsa" ha chiesto ai giocatori e ai componenti del team di guardare il meno possibile il trofeo, e ha imposto il divieto di farsi scattare foto insieme al trofeo. “Secondo me si tratta di una pura distrazione. So bene com'è la coppa, l'ho vista in varie foto, è qui. Ma non è nostra”. Quando gli hanno chiesto un parere sul trofeo, ha perso la sua tradizionale tranquillità, dicendo di non averlo visto né guardato. Un gesto che si può comprendere solo se si conoscono i precedenti: mille e mille tentativi di afferrarla, sempre falliti. "Non voglio nessuna foto con la coppa prima che sia nostra” ha detto Orsanic, che peraltro ha un precedente favorevole: due mesi fa, in occasione della semifinale contro la Gran Bretagna, il trofeo si trovava a Glasgow.

“E anche allora avevo chiesto di non fare foto. Come faccio a non guardarla? Beh, osservo i familiari, gli amici, voi giornalisti… – ha detto, probabilmente bluffando – la presenza del trofeo mi distrae perché lo desideriamo molto. Ma non sarà una foto a motivarmi di più. Dobbiamo restare calmi e non perdere di vista le nostre priorità”. Qualcuno ha contravvenuto alle richieste di Orsanic, prendendosi un rimbrotto. In sé, l'episodio non ha grande importanza. Ma serve per chiarire il grado di pressione che lo stesso clan argentino mette su se stesso. Un altro episodio che descrive con efficacia il clima è l'arrivo di Diego Armando Maradona. Il più famoso sportivo argentino di sempre è sbarcato a Zagabria, esattamente come dieci anni fa a Mosca. Il suo arrivo ha fatto un gran rumore: niente dichiarazioni ai giornalisti, rotta immediata verso l'hotel ufficiale, lo stesso dove alloggiano i suoi connazionali. Pare certo che incontrerà i componenti del team, forse addirittura prima dell'inizio della serie. Di sicuro è stato necessario aumentare le misure di sicurezza. Maradona è accompagnato dalla sua compagna Rocìo Olica e un paio di amici, e avrà a disposizione un palco per assistere agli incontri. L'attenzione è altissima. Soltanto domenica (o magari sabato…) scopriremo se è stato un bene.