Fedele a quanto fatto nel 2016, l'austriaco ha pianificato un calendario molto intenso. Prima dell'Australian Open giocherà a Brisbane e Sydney. “Il mio tipo di gioco ha bisogno di tanti match per carburare”. Vuole restare tra i top-10, magari fare un passo in più, e conta su un tifoso speciale: Josè Mourinho.Numeri alla mano, i primi indiziati per imitarlo sono Nick Kyrgios e Lucas Pouille. In questo momento, tuttavia, il più giovane tra i top-10 resta lui. Nel 2016 si è parlato molto di Dominic Thiem. Per le sue vittorie, certo, ma anche per una programmazione folle. Giocava quasi ogni settimana, tanto che per mesi è stato il più vincente del circuito, almeno come numero di partite. Ma oltre alla quantità, l'austriaco ci ha messo la qualità. Ha vinto quattro titoli ATP, ha giocato la semifinale al Roland Garros e si è qualificato per le ATP World Tour Finals, dove peraltro ha fatto ottima figura. Talmente buona che Josè Mourinho ha voluto conoscerlo. Al termine del match contro Djokovic, lo ha avvicinato e gli ha regalato il suo pass VIP, autografato. “A Star is Born”, è nata una stella, ci aveva scritto. Un'investitura importante, ancor più preziosa se arrivata dallo “Special One”. “Mou” non allena più il suo amato Chelsea, ma resta ugualmente un punto di riferimento. “Ero molto nervoso quando l'ho incontrato – ha detto Thiem, che inaugurerà il suo 2017 con l'ATP di Brisbane – poi non era il momento migliore, visto che avevo appena perso una partita. Ma lui è stato molto cortese e abbiamo parlato per un paio di minuti. E' stato un incontro speciale, lo ammiro molto. L'ho visto tante volte in televisione e sui giornali, da ogni parte del mondo. Ammetto di conservare il suo pass in un posto speciale di casa mia”. Qualcuno pensa che Thiem possa diventare il più forte tennista austriaco di sempre. Lo scorso novembre, durante la Grande Sfida di Bari. Thomas Muster aveva schivato una domanda sulle prospettive del giovane connazionale. “Se può diventare numero 1? Tutto può accadere, ma non ho la sfera di cristallo”. Muster è stato il più forte di tutti per qualche settimana, nel 1996. L'anno prima aveva vinto tutto sulla terra battuta. Curiosamente, è l'unico ex numero 1 a non aver mai vinto un singolo match a Wimbledon. Thiem lo ha già superato in questo, ma per il resto c'è ancora molto da fare. Lui è uno stakanovista e la voglia di stare in campo, a sgobbare, non gli manca. 

BISOGNO DI GIOCARE
Dominic è tra i favoriti del Brisbane International, dove gli avversari più quotati saranno Milos Raonic, Stan Wawrinka e Kei Nishikori. Fedele al suo stile, Thiem rifinirà la preparazione per l'Australian Open giocando anche a Sydney. Niente da fare, non riesce a stare senza giocare. Quest'anno la strategia ha funzionato, poiché ha giocato (e vinto) il torneo di Nizza prima della bella cavalcata al Roland Garros, dove è stato bloccato solo da un super Djokovic. “A inizio anno è importante giocare tante partite, credo sia passato un mese e mezzo dall'ultima – dice Thiem – a Brisbane c'è un grande campo di partecipazione, può capitare di perdere nei primi turni. Per me è importante giocare un po' prima dell'Australian Open. Il mio tipo di tennis ha bisogno di partite per carburare: per questo devo giocare qualche piccolo torneo prima dei grandi eventi”. Inutile dire che Thiem abbia giocato più tornei di tutti tra i top-10 (27 più una tornata di Coppa Davis). L'esatto opposto di Kyrgios, che invece ha centellinato le sue partecipazioni. “Mi aspetto che entri tra i primi 10, lo farà al 100%, il suo potenziale è enorme – ha detto Thiem – è uno degli avversari più pericolosi. Nessuno lo vuole affrontare perché ha un gran servizio e nessun vero punto debole. Sì, entrerà tra i top-10”. Da parte sua, Dominic dovrà stare attento a non bruciare troppe energie. A 23 anni senti di poter spaccare il mondo, recuperi in un attimo. Ma sapersi calibrare è importante almeno quanto tirare un buon dritto. A lui, e a coach Gunther Bresnik, il compito di capirlo. 

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