Nove delle prime dieci erano impegnate tra Brisbane, Auckland e Shenzhen (unica assente Madison Keys, che non sarà neanche a Melbourne). Tra loro, soltanto Karolina Pliskova ha centrato la finale. Nel Queensland ha superato piuttosto nettamente Elina Svitolina (6-2 6-4 lo score) e sabato (ore 10, diretta SuperTennis) se la vedrà con la rediviva Alize Cornet. In caso di successo, tornerà al numero 5 WTA. Sfruttando l'onda lunga del 2016, chiuso col successo in Fed Cup, la Pliskova sta giocando benissimo e soltanto Roberta Vinci, col suo gioco inusuale, le ha strappato un set. Dopo che lo Us Open l'ha sbloccata anche negli Slam, c'è già chi la vede come possibile favorita a Melbourne Park, dove peraltro ha già vinto il torneo junior. Contro l'ucraina, ha evitato di farsi trascinare in palleggi troppo lunghi, chiudendo rapidamente gli scambi. “Lei può colpire all'infinito e correre per mezza giornata – ha detto la Pliskova – non potevo certo lasciarglielo fare. Il mio piano era essere aggressiva e presentarmi a rete alla prima palla utile. Oggi ha funzionato. Devo dire che la partita con la Vinci mi ha dato una bella lezione”. Come se non bastasse, Karolina conferma le sue straordinarie percentuali al servizio: lo scorso anno ha tirato più ace di tutti, mentre contro la Pliskova ha raccolto il 96% di punti con la prima palla. E servire così bene aiuta anche a preservare il fisico.
CALMA APPARENTE
“Non mi sento particolarmente stanca: dopo la Fed Cup mi sono riposata un paio di settimane, poi ho iniziato a lavorare per la nuova stagione. E' passato poco dall'ultimo match, mi sento quasi come se fossi a metà anno. Mi sento pronta ed entusiasta per la nuova stagione”. Brisbane è il primo torneo in cui collabora con David Kotyza, ex coach della Kvitova. A quanto pare, si vedono già i primi progressi. “Intanto ci stiamo divertendo, sia dentro che fuori dal campo – dice Karolina – mi piace quello che mi dice, mi trova sempre d'accordo. Credo che possa migliorare il mio tennis, nonché il gioco di gambe”. Parlando con i giornalisti, ha ammesso la il volto da giocatrice di poker che spesso mostra durante i tornei è soprattutto una maschera. “Cerco di non mostrare le mie emozioni, perché se lo facessi darei soltanto una mano alla mia avversaria. Però in allenamento mi esprimo molto di più, a volte lancio anche la racchetta…”. In finale, come detto, troverà Alize Cornet: la francese ha visto premiata l'impresa contro la Cibulkova con il ritiro di Garbine Muguruza, KO dopo appena cinque game, in svantaggio 4-1. Un problema muscolare alla coscia ha invitato la spagnola a lasciar perdere, anche tenendo conto che a breve si gioca l'Australian Open. Alize sarà più fresca, ma certe sensazioni fanno pensare che la Pliskova sia favorita per la conquista del suo settimo titolo WTA, per quando la Cornet abbia vinto l'unico precedente (Guangzhou 2013). Ma erano altri tempi.
WTA PREMIER BRISBANE – Semifinali
Karolina Pliskova (CZE) b. Elina Svitolina (UCR) 6-2 6-4
Alize Cornet (FRA) b. Garbine Muguruza (SPA) 4-1 ritiro
NEW YORK: LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DI KAROLINA