Lo spagnolo perde contro Djokovic e se la prende con la superficie: a suo dire, il plexicushion è troppo veloce e ricorda i tappeti sintetici degli anni 80. “E' il campo perfetto per Djokovic e Murray, così vinceranno 25 Slam in due”. Il serbo non è d'accordo: “Rispetto la sua opinione, ma le condizioni non mi sono parse così pessime”.

Durante il nostro ultimo podcast, Jacopo Lo Monaco aveva previsto che il match tra Novak Djokovic e Fernando Verdasco sarebbe stato inferiore alle attese, forse eccessive dopo il gran match giocato a Doha dallo spagnolo. Ha avuto ragione: tre set a zero per il serbo e tanti saluti. La partita, tuttavia, è proseguita in sala stampa. Verdasco non ha apprezzato la velocità del plexicushion di Melbourne, a suo dire “una follia”. “C'erano palle che arrivavano senza nessuna pretesa, poi improvvisamente scappavano via. Con un campo del genere, non si può fare nulla. Per essere il campo principale dell'Australian Open è una follia. Ma credo che sia normale: in questo modo, Djokovic e Murray vinceranno 25 Slam in due perché è perfetta per loro. Di sicuro Nadal non l'apprezzerà troppo”. Verdasco si è addentrato nei dettagli tecnici. A suo dire, i colpi piatti e le risposte sui piedi del serbo e dello scozzese sono micidiali. “O servi sulla riga, a 210 km/h, oppure ti arriva una risposta troppo incisiva. A questo ritmo è impossibile batterli”. Come se non bastasse, Fernando se l'è presa anche con le palline, affermando che se Djokovic e Murray possono colpire dalla loro zona preferita, “fanno di te quello che vogliono, perché sono i migliori del mondo. Ci sta che mi battano nove o dieci volte su dieci, però se le condizioni sono così favorevoli è normale che Nole mi batta 6-1 6-2. Io ho raggiunto un tie-break perché ho giocato bene, altrimenti sarebbe stato un altro 6-2 o 6-3. Ma lamentarsi non servirà a niente”.

DJOKOVIC: "NON MI E' SEMBRATO COSI' MALE"
Non si è fatta attendere la risposta di Djokovic, che ovviamente non è d'accordo. Quando gli hanno riferito che, secondo Verdasco, il campo assomigliava a un tappeto sintetico degli anni 80, ha replicato: “Non ho mai conosciuto quel tipo di superficie. Rispetto il suo punto di vista, ma ovviamente ognuno vede le cose a suo modo. A me le condizioni non sono sembrate così negative. Di sicuro i campi sono più veloci che in precedenza, ma dal punto di vista del rimbalzo non ho notato particolari differenze”. La voce che i campi fossero più veloci si era diffusa qualche giorno fa, quando Patrick Mouratoglou (coach di Serena Williams) aveva notato una certa rapidità già ad Auckland, soprattutto sui colpi piatti. Probabilmente la verità sta nel mezzo: Fernando Verdasco si è abituato a giocare su campi molto simili tra loro, quindi è possibile che una superficie più rapida lo abbia messo in difficoltà, però i tappeti sintetici degli anni 80 e 90 erano davvero un'altra cosa.