Karolina Pliskova arriva a un passo dall’eliminazione contro una splendida Jelena Ostapenko, che riesce quasi a batterla nel braccio di ferro. Vola 5-2 e servizio al terzo, poi la tensione le fa un brutto scherzo e deve arrendersi. Ma nel futuro avrà modo di rifarsi. La Pliskova resta in gara, e storia insegna che chi vince certi match…
La statistica è simpatica: vincendo oggi, Karolina Pliskova si è qualificata per la seconda volta in carriera per gli ottavi di un torneo del Grande Slam. Per intenderci, una in meno rispetto a Denis Istomin, che dopo l’impresa contro Novak Djokovic ha superato la classica Prova del 9 battendo anche Pablo Carreno-Busta. La differenza è che la ceca i suoi ottavi a New York nel 2016 li ha fatti diventare quarti, poi semifinale e quindi finale, e pure un break di vantaggio al terzo set contro Angelique Kerber. Non le è andata bene, ma ci riprova a Melbourne, dove grazie al titolo a Brisbane si è presentata con quotazioni non troppo distanti rispetto a quelle delle prime due in classifica. I primi due turni sembravano confermarlo, ma il terzo l’ha smentito in un colpo solo, perché se è vero che la ceca ha vinto, è vero anche che è stata con un piede e mezzo (ma anche tre quarti) nella fossa, contro una Jelena Ostapenko “on fire”. La definizione l’ha offerta direttamente Karolina in conferenza stampa, presentandosi da vincitrice grazie al 4-6 6-0 10/8 che rivela una rimonta e ne cela una seconda, da 5-2 e servizio al terzo per la 19enne lettone, una delle giovani più interessanti per gli anni a venire. Si sapeva da un pezzo, il manager italiano Ugo Colombini – in tribuna sulla Margaret Court Arena accanto a mamma Jelena (che fantasia!) – le mise gli occhi addosso addirittura ai tempi dei tornei under, e ne ha avuto ragione. La tennista di Riga si avvicinerà ancora di più alle top 30, però l’impresa deve aspettare, franata in un mix di tensione e poca esperienza. La stessa Pliskova ha ammesso che forse avrebbe meritato l’avversaria, ma appena ha visto un segno di fragilità non le ha fatto sconti. La Ostapenko è stata fenomenale nel cancellare subito le scorie negative del ‘bagel’ del secondo set e rimettersi a comandare gli scambi, contro una Pliskova comunque buonissima. Guardando le statistiche, non si direbbe mai che è arrivata a un passo dalla sconfitta. Ha vinto la bellezza di 28 punti in più (e solo 14 li deve al 6-0 del secondo set), e sempre 28 è il saldo – positivo – fra i 46 colpi vincenti e i 18 errori gratuiti, pochissimi per una col suo tennis bum bum.DOMINA, CROLLA, POI LOTTA, MA PERDE
Numeri che danno credito alla quasi impresa della lettone, come la racchetta fracassata dalla numero 5 del mondo (menomale che impegna una Babolat e non una Yonex) quando sul 2-4 al terzo ha ceduto il servizio a zero. Contro un’avversaria un filo più smaliziata, l’Australian Open della Pliskova sarebbe finito lì. Invece la Ostapenko non è riuscita a reggere l’impatto emotivo. Ha perso la battuta a zero, ridendo dalla tensione dopo il doppio fallo finale, e dal 2-5 al 6-5 Pliskova è stato un attimo. Lì sembrava finita di nuovo, stavolta al contrario, specialmente quando la giovane di Riga faticava a trattenere le lacrime e con un doppio fallo ha consegnato un match-point. Ma lì ha confermato di avere la stoffa, riuscendo a resettare la mente per tornare a lottare. Ha chiuso la porta in faccia alla Pliskova sparando uno splendido diritto inside-in, e poi si è difesa con le unghie fino al 6-6. Poi fino al 7-7, poi fino all’8-8. Purtroppo per lei, però, una delle due doveva vincere, e la Pliskova ha mostrato di averne di più. Ha alzato la percentuale di prime palle, ha concesso le briciole al servizio e ha atteso il crollo della rivale, arrivato sul 9/8, quando l’ultimo strappo è costato tre errori alla Ostapenko. Beffata, ma in parte anche felice per il grande match, come testimoniato dai sorrisi all’uscita del campo, e pure dalla chiacchiere con la Pliskova negli spogliatoi. Il carattere, insomma, sembra quello giusto per emergere (anche se dicono non sia la più simpatica del Tour…). “Oggi non sono stata la giocatrice più aggressiva – ha detto la Pliskova – perché lei non mi ha permesso di giocare il mio solito tennis. Colpiva bene, veloce, avrebbe meritato di vincere. È stata solo un po’ sfortunata nel finale. Dal 5-2 ho cercato solamente di mettere in campo ogni palla e sono felice di esserci riuscita”. Lunedì troverà dall’altra parte della rete la “fighter” Daria Gavrilova, a segno in tre set su Timea Bacsinszky. “Avrò il pubblico contro, ma ci sono abituata. E – chiude – avrò anche l’occasione di giocare il mio tennis aggressivo. Non come oggi”. Segno che non le basta vincere. Vuole vincere a modo suo.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Terzo turno femminile
Karolina Pliskova (CZE) b. Jelena Ostapenko (LAT) 4-6 6-0 10/8
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