FED CUP – Emozione e sorrisi per l'esordio di Tathiana Garbin sulla panchina azzurra. “Tax” è convinta che la passione di chi cura il Settore Tecnico, unita a operazioni e investimenti mirati, aiuteranno l'Italia a trovare ottime giocatrici nell'arco di 5-6 anni. E tornare a lottare per vincere il trofeo. Ma per battere la Slovacchia si affida a Errani e Schiavone.

E' il suo grande giorno. Quindici anni dopo l'insediamento di Corrado Barazzutti, l'Italia di Fed Cup ha un nuovo capitano. Tathiana Garbin ha assunto un impegno difficile, per certi versi rischioso, ma lo sta vivendo con il giusto spirito. Barazzutti (peraltro presente a Forlì) resta un punto di riferimento importante, lo ha sottolineato lei stessa durante la cena di gala, ma “Tax” sta gettando le basi per la Nuova Italia, che ripartirà da Forlì con un match possibile – e per questo delicato – contro la Slovacchia di Matej Liptak. E' un'Italia sorridente, consapevole che l'età dell'oro è passata, ma la Garbin è la persona giusta a cui affidarsi per gestire la transizione e per gettare nuove basi. Ma adesso c'è da battere una Slovacchia rimaneggiata, priva di Dominika Cibulkova e Kristina Kucova, ma ugualmente agguerrita. “Per questo ho scelto le giocatrici di maggior esperienza – ha detto la Garbin, che schiererà Sara Errani e Francesca Schiavone – per fortuna le condizioni di Sara sono migliorate dopo i problemi fisici dei giorni scorsi. Trevisan e Paolini? Sono qui per imparare, ma per il secondo giorno…non si sa mai. Ad ogni modo, la squadra si sta rinnovando e cresce, giorno dopo giorno”. La sensazione è che la Garbin stia pensando al rinnovamento, ma anche all'immediato. Vuole vincere questa partita e dare all'Italia la possibilità di tornare subito nel World Group I (nell'eventuale play-off, le azzurre sarebbero quasi certamente teste di serie, dunque trovando avversarie più abbordabili. Restando nel World Group II, la classifica scenderebbe e questa opzione svanirebbe). Per questo, salvo imprevisti, il successo al PalaGalassi passerà dalle racchette di Errani e Schiavone. Per Paolini e Trevisan ci sarà tempo.

SPIRITO DI SACRIFICIO
Insomma, va bene innovare, ma con criterio. Abbiamo posto a “Tax” una domanda più globale, su quanto tempo ci vorrà per avere finalmente buone giocatrici già prima del compimento dei 20 anni. Umberto Rianna, uno dei responsabili del Settore Tecnico maschile, ha lanciato il grido d'allarme sui 18enni che muovono i primi passi nel tour ma non sono ancora pronti, tecnicamente e fisicamente. La Garbin, che lavora in FIT dal 2011 in vari ruoli, ha il polso della situazione nel settore femminile. “Siamo stati abituati molto bene. Negli ultimi 15 anni, il settore femminile è stato molto fiorente. Per il futuro, credo che il Centro Tecnico di Tirrenia stia lavorando molto bene. Si avvale di ex giocatori e so che c'è la voglia di investire tanto sul Settore Tecnico. Con queste premesse, i ragazzi e le ragazze avranno più facilità ad emergere. Ci vuole un po' di tempo, lavorando bene anche a partire dalle scuole tennis”. Michelangelo Dell'Edera, direttore dell'Istituto Superiore di Formazione, aveva detto che potrebbero volerci circa dieci anni affinché l'Italia possa presentare diciottenni “fatti e formati”, pronti a ottenere buoni risultati nel circuito. La Garbin è un filo più ottimista. “Ho trovato una grande volontà di fare squadra. Con gli investimenti di cui parlavo, credo che potremo trovare giocatrici di valore – e dunque tornare a lottare per vincere la Fed Cup – in 5-6 anni”. Qualche riga fa abbiamo definito “ideale” la Garbin, perché è perfettamente consapevole delle difficoltà della società moderna. I ragazzi hanno tutto e subito: telefonini, informazioni, agi…e crescono con la percezione che sia tutto facile. Sta ai tecnici, a quelli che ci sono passati, trasmettere valori importanti alle nuove leve. A partire dal sacrificio. La Garbin ha fatto un esempio: “Anni fa, per avere notizie – chessò – su Italo Calvino, bisognava andare in biblioteca, cercare, impegnarsi…adesso basta un click su internet ed è fatta. I giovani devono capire che per arrivare bisogna lavorare duro”.

TAX, UN VALORE AGGIUNTO
Lo dice col sorriso sulle labbra, con una naturale capacità di entrare in sintonia con le persone. Valori aggiunti che l'Italtennis dovrà tenersi stretta, a prescindere dai risultati immediati. La buona notizia è che il consiglio federale ne è perfettamente consapevole e ha puntato forte sulla Garbin. Insomma, guai aspettarsi tutto e subito. Ma vincere va sempre bene, quindi “Tax” ha studiato le avversarie. “Devo essere onesta: le scelte di Liptak mi hanno parzialmente sorpreso: mi aspettavo la Sramkova, mentre avevamo qualche dubbio sul nome della seconda singolarista. Conosco bene la Sramkova, spesso avversaria delle ragazze che ho seguito, mentre ho seguito con attenzione il match della Cepelova all'Australian Open, peraltro dopo averla commentata in più occasioni su SuperTennis. Gli ingredienti per vincere saranno i soliti: spirito di sacrificio e voglia di vincere”. Il viaggio di Tax è partito da qui, dalla Sala Randi, al primo piano del Comune di Forlì, nel giorno del mercato settimanale. Sarà un viaggio difficile, in cui il suo ruolo non si limiterà alle settimane di gara, o ai consigli da dare durante le partite. Tax prenderà in mano una realtà d'oro e dovrà plasmarla, settimana dopo settimana. Ce la può fare, ma ha bisogno del sostegno totale. Di tutti.