FED CUP – “Io voglio essere un lupo”. L'aveva detto Rebecca Sramkova, inatteso sparucchio dell'Italia. La 20enne di Bratislava supera alla distanza una generosa Errani, mostrando un dritto atomico e grande personalità. Non ha tremato nel finale, ed anzi ha mostrato una certa spavalderia. “Me lo sentivo nelle ossa, anzi, sono seccata per gli errori con il rovescio”. A Forlì è 1-1: contro chi giocherà la Errani nel terzo singolare?

"La tigre e il leone possono essere più potenti, ma il lupo non si esibisce al circo. Ecco, io voglio essere un lupo”. Le avevano semplicemente chiesto quali obiettivi avesse, e lei aveva risposto (o saputo rispondere) così. Rebecca Sramkova possiede grande personalità, ma era difficile immaginarla protagonista nella prima giornata di Italia-Slovacchia. L'appassionato pubblico del Palagalassi di Forlì (i dati ufficiali parlano di circa 3.700 spettatori) pregustava un 2-0 per le ragazze di Tathiana Garbin, specie dopo il facile 6-3 6-1 con cui Francesca Schiavone aveva manomesso le difese di Anna Karolina Schmiedlova. La Errani, a 45 chilometri dalla sua Massa Lombarda, sembrava in controllo contro questa biond(issim)a ventenne, alla prima presenza in Fed Cup. E il primo set, in effetti, faceva pensare al classico match in scioltezza per la più esperta. Nessuno immaginava che Rebecca avrebbe messo il turbo, imponendosi col punteggio di 2-6 6-3 6-4 e dando un (grande) senso alla seconda giornata (si parte alle 13, diretta TV su SuperTennis). I “Pome!” dopo alcuni vincenti (alla fine saranno 44) e il suo urlo finale hanno strozzato in gola i cori ai tifosi italiani, ma tutto sommato i forlivesi non si possono lamentare: avranno una domenica a forti tinte agonistiche e, forse, hanno scoperto una grande giocatrice. Oggi è numero 119 WTA ma a tratti ha giocato da top-20, anche se la Errani – giustamente – predica calma. “E' troppo presto per valutarla, questa è solo una partita. Dovrà trovare la giusta continuità”. Solo una partita…ma che partita! “Nel primo set ero troppo nervosa, poi ho cambiato il mio modo di pensare – ha sussurrato la Sramkova in inglese, salvo poi approfondire il concetto con i giornalisti slovacchi – dal secondo set in poi ho potuto scaricare tutta la mia potenza. Ai cambi di campo dicevo al mio capitano che avrei vinto, me lo sentivo nelle ossa. Matej mi aveva detto alcune cose che avrebbero pagato, e durante il match le ho messe in pratica. Mi dispiace solo per aver sbagliato così tanti rovesci”. E pensare che tre anni fa aveva detto che il suo colpo migliore è proprio il rovescio lungolinea…

STIMMATE DA CAMPIONESSA?
Più che un lupo, la Sramkova è stata un fulmine. Ha iniziato a sparare dritti con una violenza inaudita, impossibili da contenere anche per la Errani, che pure è maestra nella fase difensiva. Sarita ha poi spiegato di avere le sue colpe, di aver consentito alla Sramkova di colpire da ferma. “Nel primo set ne sbagliava parecchi perché glielo facevo tirare in movimento. Avessi continuato così, non so se ne avrebbe azzeccati 8-9 su 10. Non mi è piaciuta la direzione che ho dato al servizio”. Rebecca mostra i suoi 20 anni quando inciampa in un rendimento altalenante. Nel secondo set, per esempio, è andata a sprazzi: 3-0 giocando da top-10, 3-3 con una serie di errori banali, 6-3 tornando a spingere. Nel terzo, la Errani si è arrampicata sul 2-0 ma qualche punto è girato male (vedi un pallonetto fuori di poco su un brutto smash della Sramkova) e si è trovata “in lotta”. Dal 4-3 Errani, tuttavia, bisogna soltanto fare i complimenti alla figlia di Petar Sramka, che è anche suo coach e “mentore”. E' lui a scegliere tutte le persone che la seguono. Fino ad oggi, il lavoro ha pagato. E ha pagato alla grandissima quando ha servito sul 3-4 per restare a galla, e poi per chiudere sul 5-4. Di solito, la gestione di queste situazioni indica se un tennista ha le stimmate del campione. Sembra proprio che Rebecca le abbia. Adesso la vedremo contro Francesca Schiavone, dopo che la Errani avrà inaugurato la seconda giornata contro….non si sa chi. In teoria dovrebbe giocare la Schmiedlova, che peraltro l'ha battuta nella finale di Bucarest 2015, ma è in crisi nera. Jana Cepelova, indicata come prima singolarista, ha alzato bandiera bianca in mattinata per dolori allo stomaco associati a febbre. In teoria potrebbe recuperare, ma Liptak non si è detto troppo ottimista. E allora, chi giocherà? Schmiedlova, Cepelova o Hantuchova? A parte i “non lo so” in conferenza stampa, secondo noi sa già benissimo cosa fare ma non l'ha lasciato trasparire. Certo, avere la Sramkova come numero 2 è stato quantomeno un colpo di fortuna.

“IN CAMPO PUO' SUCCEDERE DI TUTTO”
La sfida è aperta: l'Italia è ancora leggermente favorita, anche se la Errani avrà appena 18 ore per recuperare dopo il match di sabato. “Devo ricaricare le batterie, nel complesso non sono andata male – ha detto Sara – però un calo fisico alla distanza ci stava, non sono stata in grado di allenarmi come avrei voluto”. A seguire, la Sramkova sarà chiamata alla prova del 9 contro una Schiavone che ha trasmesso ottime sensazioni, confermando lo status di italiana più vincente nella storia della Fed Cup. Nel doppio, l'Italia sarebbe favorita. Ma questi sono discorsi che valgono sulla carta. Come sempre, sarà il campo a giudicare. E, come dice Tathiana Garbin, sempre sorridente (e subito in campo a fine giornata per giocare un po' di doppio con Trevisan, Paolini e Rosatello), quando vai in campo puoi aspettarti di tutto”. Anche avere paura di una ragazza che ha iniziato a giocare a 6 anni perché aveva problemi alla vista. Le consigliarono di praticare uno sport che le avrebbe focalizzato lo sguardo. E la pallina gialla, da obiettivo clinico, è diventata un grande amore.

FED CUP 2017 – WORLD GROUP II
ITALIA-SLOVACCHIA 1-1

Francesca Schiavone (ITA) b. Anna Karolina Schmiedlova (SVK) 6-3 6-1
Rebecca Sramkova (SVK) b. Sara Errani (ITA) 2-6 6-3 6-4