Lo spezzino gioca alla pari con un top-30 ATP in gran forma come Pablo Carreno Busta. Si porta avanti di un break nel terzo, ma è il primo a finire la benzina: per lui era il quarto match a Buenos Aires, mentre lo spagnolo era all'esordio. La presenza stabile di Eduardo Infantino trasmette una sicurezza extra che lo porterà rapidamente tra i top-100 ATP.

Perdere non fa mai piacere, ma le sensazioni non si possono cancellare. Alessandro Giannessi è autorizzato a fare gli scongiuri, ma il prossimo top-100 italiano sarà lui. Lo ha dimostrato, ancora una volta, al torneo ATP di Buenos Aires. Alessandro è arrivato a pochi game dal battere un giocatore di classifica e di ambizioni. Pablo Carreno Busta ha la sfortuna di essere nato in un paese, la Spagna, pieno di ottimi giocatori. Ma non è da escludere che, dopo il ritiro di Rafa Nadal, il numero 1 iberico possa diventare proprio lui. Classe 1991, è un grande lavoratore. La patente di guerriero gliel'ha data Tommy Robredo, lui è già top-30 ATP e nel weekend di Davis ha avuto la capacità di archiviare subito la sconfitta contro Franko Skugor, regalando alla Spagna il punto decisivo nella trasferta in Croazia. Ma è sulla terra che si esprime al meglio, e a Buenos Aires aveva usufruito di un bye in virtù di un ottimo ranking (oggi è n.25 ATP). Al contrario, Giannessi proveniva dalle qualificazioni e da un match durissimo contro Rogerio Dutra Silva. Si spiega così il rapido 6-1, maturato in 21 minuti, che lo spagnolo ha infilato nel primo set. Giannessi aveva l'aria stanca, provata, come se il suo corpo fosse ancora pieno delle tossine del giorno prima. Ma poi è cambiato qualcosa. Giannessi ha strappato il servizio a Carreno Busta in avvio di secondo set ed è stata la molla che ha fatto nascere una nuova partita.

LE FIAMMATE DI DRITTO
I due si conoscono bene, poiché era il quinto scontro diretto (li ha vinti tutti Carreno, ma in match spesso combattuti), dunque lo spagnolo conosce alla perfezione il tennis asimmetrico dello spezzino: formidabile con il dritto, decisamente più vulnerabile col rovescio. Sui campi veloci, Alessandro ha trovato nello slice una soluzione interessante, capace di creare qualche dubbio persino a Stan Wawrinka, ma sulla terra è costretto a giocare sempre il topspin. E le lacune, inevitabilmente, ci sono. Ma al suo angolo, oltre alla fidanzata Francesca, c'è un certo Eduardo Infantino. La sua sola presenza trasmette sicurezza e Alessandro se l'ha saputa assimilare. Vedendo il secondo e il terzo set, si è capito che aveva le idee chiare su come battere lo spagnolo. In particolare, “Gianna” era “on fire” con il dritto in direzione anomala, da destra verso sinistra. Alessandro ha tirato alcune fiammate che avrebbero meritato un palcoscenico ben maggiore. Preso il break di vantaggio, lo ha conservato fino alla fine del set e ha addirittura preso un break di vantaggio nel terzo (3-1). Carreno trovava il modo di riorganizzarsi, e forse alla fine era lui ad avere più benzina per sigillare il 6-1 4-6 6-4 finale, anche se Giannessi lasciava qualche rimpianto qua e là: due palle break sul 3-3 e due chance per portarsi sul 5-5. Purtroppo, negli ultimi due punti, era sempre il rovescio a tradirlo. A fine partita era stanchissimo, tanto da nascondere il fiatone sotto l'asciugamano, ma è un giocatore di cui andare fieri. Atteggiamento positivo, ribellione alle debolezze e coraggio sono qualità che gli daranno soddisfazioni importanti. Noi ci proviamo: Alessandro Giannessi giocherà il Roland Garros senza passare dalle qualificazioni. Sta a lui non smentirci.

ATP BUENOS AIRES – Secondo Turno
Pablo Carreno Busta (SPA) b. Alessandro Giannessi (ITA) 6-1 4-6 6-4