A meno di un mese dalla decisione-shock del Tennis Rozzano, in particolare del direttore sportivo Amanda Gesualdi (per il 2017, hanno deciso di non affiliarsi alla FIT), anche Sara Marcionni (attualmente n.1208 WTA), appartenente allo stesso circolo, allenata dalla Gesualdi, esprime il suo pensiero su vicende regolamentari. Per farlo, ha scelto la vetrina onnivora di Facebook. Il post è diventato subito virale nel piccolo mondo del tennis italiano: in poche ore ha raggiunto circa 900 “likes” e più di 200 condivisioni. Eccolo:
"Spett.Le Federazione Italiana Tennis,
Mi chiamo Sara Marcionni e anche se avevo i punti per 2.3 sono stata armonizzata 2.4. Sono una giocatrice che fa parte della FIT e me ne vergogno.
Mi vergogno di essere costretta (volendo giocare tornei) a fare la tessera il primo gennaio 2017 e poi a fine febbraio ritrovarmi un nuovo regolamento, dove tutto viene stravolto e i seconda categoria in particolare vengono “uccisi”. Ma lo sai, cara Federazione, che con il tuo regolamento nuovo e con l'abolizione del capitale di partenza “annienti” i tuoi migliori futuri giocatori (ovvero i seconda categoria)? Lo sai che una 2.4 per fare 790 punti minimi per mantenere la classifica, in 13 partite deve fare qualcosa come 60,76 punti a partita, quindi battendo mediamente 13 pari classifica si retrocede? Lo sai che un 2.4 per passare 2.3 deve fare 1150 punti ovvero un equivalente a una media di 88,46 punti a partita? Il tutto sperando di non fare negativi. Immagino tu lo sappia e tu abbia una motivazione per questa scelta rovinosa…
Mi vergogno che in gara a squadre dopo 6 anni in cui vige la regola del famoso vincolato 8+, tutto ad un tratto venga abolita. Sai cosa è successo in questi 6 anni? Le squadre, i circoli, si sono organizzati per avere i giocatori vincolati e per riuscire ad iscrivere la propria squadra e i propri giocatori, probabilmente cresciuti davvero nel club, e che quindi sono lì da più di 8 anni; come se nulla fosse, dal giorno alla notte, cambia il regolamento in modo drastico.
Mi vergogno che dopo aver vinto un titolo da 10.000 dollari il venerdì, essendo una giocatrice della FIT e volendo disputare i Campionati Italiani non sei riuscita a venirmi incontro per una firma del sabato mattina e mi hai fatto fare i “numeri”: dormire in aeroporto, partire all'alba, spendere i soldi che avevo appena vinto (pagando maggiormente il volo) perché altrimenti non c'era via per giocare nemmeno il doppio in quei Campionati Italiani. Bello mettere il mio nome su Federtennis dopo una vittoria perché sono una giocatrice italiana, yahoo! Ma per favore…! Mi vergogno perché alla finale dei Campionati Italiani di settembre sulla targhetta hai scritto Campionati Italiani a Squadre. Ma squadre di che? Tenevo a quel titolo, ci tenevo perché per me rappresentava la ciliegina sulla torta di tutto il percorso che ho fatto durante l'anno, ci tenevo perché sono i Campionati Italiani e vengono elette le numero uno d'Italia in singolo e doppio. Ti rammento che non è la prima volta che sbagli la targhetta sulla coppa…
Mi vergogno di tutte le regole assurde che né aiutano, né incentivano i giocatori, né fanno del bene a questo sport!
Mi vergogno di far parte di questa Federazione. Il tennis è di chi lo ama e per questo non sarà mai tuo!
Concludo sperando che tu possa rinsavire e per onestà intellettuale non potevo non scriverti!
Sara Marcionni”
Dopo questo post abbiamo voluto chiarire con Sara alcune tematiche toccate nella sua lettera-sfogo.
Cosa ti ha spinto a scrivere questa lettera?
In questi anni ho dovuto digerire, di continuo, situazioni che non mi stavano bene. Quando ho letto il regolamento delle nuove classifiche ho deciso di prendere una posizione perché, come ho scritto, secondo me stanno “uccidendo” il tennis. Lo stanno uccidendo soprattutto per i giocatori che sono tra i 2.4 e la terza categoria: togliendo il capitale di partenza bisogna fare tantissimi punti in più rispetto agli anni scorsi. Ho fatto due conti: se vuoi mantenere la classifica devi battere quattordici giocatori di egual classifica. Secondo i miei calcoli, se nel 2017 batti “soltanto” tredici pari classifica retrocedi. L'anno scorso non era così. Hanno cambiato il regolamento anche per quanto riguarda i negativi (le sconfitte contro i giocatori di più bassa classifica, ndr) e, secondo me, hanno sbagliato anche a togliere i cinque ritiri. Togliendo i ritiri la gente si può iscrivere a più tornei contemporaneamente e poi ritirarsi. Mi sentivo in dovere di dire la verità, dovevo dire quello che pensavo: in questo modo mi sono sentita libera di dire la mia.
Perché l’hai poi condivisa sui social?
Non volevo che il gesto rimanesse nascosto. Volevo fare tutto alla luce del sole nella speranza che chi è d’accordo con me prenda coraggio e dica quello che pensa. Ho sentito molta gente dire “Io però ho paura!” Ma paura di cosa? Qua abbiamo paura a dire la verità! Per come la vedo io, se qualcosa non funziona o non ci sta bene dobbiamo farci sentire e non nasconderci. Mi è piaciuto molto l’editoriale che ha scritto il vostro direttore Lorenzo Cazzaniga sulla rivista di marzo. Noi abbiamo bisogno di questo atteggiamento: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e fare qualcosa. Mettendoci la faccia.
Ci spieghi meglio la faccenda della mancata firma del sabato mattina? Chi ti ha detto che se non ti fossi presentata in tempo non avresti potuto giocare?
Mi trovavo in Sardegna per un torneo ITF da 10.000 dollari. Ho giocato la finale di venerdì e alla sera ho chiamato il giudice arbitro, nonché il Direttore del Tennis Club Lombardo. Ho detto più o meno così: “Io ora sono in Sardegna, il volo per domani mattina costa più di 300 euro, ne ho appena guadagnati 400. So che se non firmo non posso fare il singolo, ma il doppio (che sarebbe iniziato il lunedì) almeno posso farlo?” Loro mi hanno detto: “Chiamiamo in Federazione e ti facciamo sapere.” Dopo mezz’ora mi hanno richiamato e mi hanno detto: “Domani devi essere a Milano altrimenti non puoi giocare nessuno dei due tornei.” Ho quindi dormito in aeroporto, ho preso il volo da 300 euro, ho firmato e ho giocato singolo e doppio. Non mi sembrava di chiedere tanto. Sono una tua giocatrice, hai appena scritto sul sito Federtennis che ho vinto il $10.000 e non mi aiuti in nessun modo? Vogliamo parlare anche della targhetta? Può sembrare una cavolata, ma ho provato anch’io a organizzare eventi sportivi extra-tennistici e una volta mi è capitato di sbagliare le targhe. Ho passato la notte a modificarle perché avevo sbagliato e mi sentivo in colpa. E io arrivo in finale ai Campionati Italiani di doppio e ricevo la targa con scritto “Campionati a squadre”? Mi sono resa conto che, alla fine, la FIT non ritiene i Campionati Italiani di seconda categoria così importanti come credevo.
Hai parlato anche del nuovo regolamento per gli 8+. I cambi delle norme, a dire il vero, erano stati annunciati. I club sapevano e avevano il tempo per organizzarsi.
In questo caso nulla da dire, lo hanno detto in anticipo e avevo letto il regolamento. Però mi ricordo benissimo quando otto anni fa fecero la regola degli 8+, fu una regola che uscì dal nulla, io non ero d’accordo ma all’epoca non dissi nulla. Le squadre si organizzano per fare l’8+ e adesso dal nulla lo togli?
Ma “dal nulla” o eravate stati avvisati?
Il mio “dal nulla” significa “da un anno all’altro”. Non è possibile modificare il regolamento così tanto da un anno all’altro.
Tu hai punti WTA: hai pensato di non fare la tessera FIT, anche solo per un anno, per dedicarti all’attività internazionale?
L’ho pensato, anche prima del 2017. Ma a inizio anno mi ero iscritta a due Tornei Open a Padova, quindi l'ho dovuta fare in fretta e furia per giocarli. In caso contrario, secondo il regolamento precedente, avrei avuto due ritiri a inizio anno. L’ho fatta anche per poter giocare gli Open BNL e per provare a qualificarmi al Foro Italico, da sempre un mio sogno. Per come stanno andando le cose, per coerenza e per quello che ho scritto, quest'anno mi dedicherò prevalentemente all’attività internazionale anche se sono in possesso della tessera FIT.
Quindi, per coerenza, sei disposta a rinunciare al tuo sogno? Non giocherai gli Open BNL?
A inizio 2017 avevo due obiettivi: passare 2.3 e scalare la classifica WTA, ma con il nuovo regolamento ho deciso che dedicherò buona parte delle mie energie saranno dedicate all’attività internazionale. Non escludo che nelle prossime settimane io non decida di giocare un Open BNL, perché il sogno di giocare al Foro Italico resta vivo.
Temi che alla tua lettera possa seguire una risposta? O magari una reazione?
Spero ci sia una risposta, non necessariamente alla mia e-mail. Possono farlo cambiando il regolamento. La mia reazione parte dal principio: io non posso iscrivermi alla Federazione Italiana Tennis il 1° gennaio con un regolamento e vedere che questo regolamento è stato completamente rivoluzionato a fine febbraio.
NIENTE FIT PER IL TENNIS ROZZANO
SARA MARCIONNI, "PRO" A 27 ANNI