Fognini perde in due set contro Pablo Cuevas: la delusione è inevitabile, specie pensando a come si era messo il tabellone, ma Indian Wells era una tappa di passaggio verso la forma ideale. Forte di un nuovo gioco e una nuova racchetta, l'uruguaiano punta ai top-10 ATP. Suicidio agonistico di Berdych contro Nishioka.

Sarebbe facile attaccarsi alle banalità e sparare la solita sentenza: “Uffa, sempre il solito Fognini!”. L'occhio meno attento, in effetti, fatica a comprendere come si possa perdere da Pablo Cuevas dopo aver superato Jo Wilfried Tsonga. Eppure, sotto tanti aspetti, l'uruguaiano era avversario ben più complicato. Il top-10 francese ha deciso solo all'ultimo di andare a Indian Wells, tenendo conto che la compagna Noura dovrebbe partorire nelle prossime settimane. Un po' come Flavia Pennetta, anche se la paternità di Fognini è prevista un po' più in là. Dopo il successo su Tsonga, Fabio era chiamato alla classica “Prova del 9”. Non l'ha superata, ma questo torneo andava inquadrato nel contesto di un processo di crescita. Intendiamoci: con i big nella parte bassa, e l'eliminazione di Murray, tutti avremmo voluto vederlo affrontare – e magari battere – David Goffin negli ottavi. La delusione per questo 6-1 6-4 è legittima, ma sarebbe stato meglio aprirsi il tabellone tra un mese, o magari due, quando la condizione sarà migliorata e il progetto di Franco Davin prenderà forma. Al contrario, quello di Pablo Cuevas è in pieno compimento. L'uruguaiano, allenato da un altro ex capitano della Davis argentina (Alberto “Luli” Mancini), ha obiettivi importanti per il 2017. Ad esempio, entrare tra i top-10 ATP. Una settimana fa si è aggiudicato per la terza volta di fila il torneo ATP di San Paolo e ha centrato gli ottavi a Indian Wells giocando una partita quasi perfetta. Ammetterlo non è un disonore.

LE NUOVE ARMI DI CUEVAS
A parte il buon primo game di Fognini (break in avvio), Pablo è stato inavvicinabile al servizio, raccogliendo l'82% di punti con la prima palla (contro il 55% di Fabio: insufficiente). Sei giochi di fila gli hanno consegnato il primo set in un battito di ciglia, mentre nel secondo gli è bastato un break al terzo game per mettere l'ipoteca definitiva. Non ha più concesso palle break: Fognini è arrivato a 40 soltanto sul 3-2, ma gli è girata male e ha scaricato per l'unica volta tutto il suo nervosismo. Per il resto ha provato a ingegnarsi per trovare una soluzione, ma Cuevas ha meritato di vincere: reduce dalla migliore stagione in carriera, non gli basta e vuole scrivere la storia del tennis uruguaiano. “Durante la preparazione ho lavorato molto sulla risposta al servizio e sull'aggressività, soprattutto sulla seconda palla altrui. Inoltre sto provando a tagliare di più gli angoli con il rovescio”. Come se non bastasse, ha anche cambiato racchetta: pur restando in casa Head, è passato a un modello più leggero e qualche centimetro più corto. “Giocavo da tanto tempo con lo stesso telaio, ma volevo provare un attrezzo più leggero e che mi desse la stessa potenza. Ho trovato il giusto set-up cambiando lo schema di incordatura”. Gli accorgimenti sono serviti contro Fognini: in effetti, Pablo non si è limitato a pedalare, ma ha spinto con efficacia. “Da tempo nutro l'ambizione di entrare tra i primi 10, ma prima mi devo consolidare tra i top-20. Poi ci penserò. Il ranking è la conseguenza del gioco”. Adesso è n.30 e negli ottavi avrà un test probante contro David Goffin, uno che tra i top-10 ci è entrato sul serio. Niente anticipo di Davis per Fognini, che però andrà a Miami con discrete sensazioni. I tornei di marzo (che l'anno scorso aveva saltato), sono buoni per raccogliere qualche punto ma, soprattutto, per trovare la forma. Certe cose si raggiungono con il tempo, non è come accendere un interruttore. Fabio lo sa, e lo sa anche Franco Davin. Per i risultati ci vorrà ancora un po'.

SUICIDIO BERDYCH, NE APPROFITTA NISHIOKA
Tra gli altri risultati, detto dei successi di Wawrinka, Thiem (di cui potete leggere a parte) e Goffin, la sorpresa l'ha firmata il giapponese Yoshihito Nishioka, entrato in tabellone come lucky loser. Sotto 6-1 5-2 contro Tomas Berdych ha rimesso in piedi la partita, cogliendo il più importante successo in carriera. "Sul 2-5 nel secondo ho provato a trovare una soluzione, poi penso che Tomas mi abbia concesso qualche opportunità – ha detto il giapponese – mi sembrava di non potermi muovere, ma ho provato a combattere”. Berdych ha sciupato un matchpoint nel decimo game del secondo set, e nel terzo è finito subito sotto. A quel punto, non ha più saputo recuperare. Il prossimo avversario di Nishioka sarà Stan Wawrinka. Altra Mission Impossible, ma nella parte alta del tabellone sta succedendo davvero di tutto….

ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – TABELLONE