Fra i sei Masters 1000 sul duro, è quello di Indian Wells ad aver portato maggior fortuna a Rafael Nadal, vincitore per cinque volte: tre in singolare e due in doppio. Curiosamente, in singolare ha sempre vinto in anni dispari: 2007, 2009 e 2013. Vorrà dire qualcosa? Intanto, ha domato in due set Fernando Verdasco e attende Federer per un ottavo da urlo.È vero, i precedenti fra Rafael Nadal e Fernando Verdasco davano (super) ragione al primo, avanti per 15-3. Ma va fatta una precisazione: le tre vittorie del madrileno sono arrivate tutte nelle ultime cinque sfide, dopo una serie di dodici KO consecutivi. Il messaggio nascosto fra gli head to head è che il duello numero 19 potesse essere molto meno scontato del previsto, specie se si considera il modo in cui Verdasco battè “Rafa” all’Australian Open del 2016, seppellendolo di pallate nel quinto set. O forse era, visto che Nadal a Indian Wells ha cancellato tutte le preoccupazioni, replicando la vittoria di dodici mesi fa. Da terzo turno a terzo turno, da 6-0 7-6 a 6-3 7-5, ma soprattutto un match ben giocato dal maiorchino, perfetto per confermare un buonissimo stato di forma. Ad Acapulco si è lasciato sorprendere in finale da Sam Querrey, ma un passo falso ci può stare. A questo Nadal serve continuità, quella che difficilmente ha trovato negli anni scorsi ma pare aver recuperato in avvio di 2017: un fattore fondamentale se l’obiettivo è veramente quello di tornare fra i primissimi del ranking ATP. Il futuro ci dirà se ce la farà, mentre il presente dice che a Indian Wells il suo tennis sta funzionando. Risolto il primo set con un break sul 4-4, “Rafa” sembrava ormai lanciato verso il successo numero 50 al BNP Paribas Open quando ha strappato di nuovo il servizio a Verdasco sull’1-1 del secondo, visto che fino a quel momento in battuta aveva lasciato le briciole. Invece ha accusato il primo (e unico) passaggio a vuoto dell’incontro, perdendo otto punti di fila e mettendo di nuovo tutto in discussione, ma un nuovo break sul 5-5 – con qualche aiutino del rivale – gli ha permesso di risolvere comunque la contesa in due set, evitando il pericolo tie-break.
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“RAFA” FA IL SUO, ORA TOCCA A ROGER
Dando una sbirciata alle statistiche di Nadal in California, balzano all’occhio due dati: il primo è che fra i sei Masters 1000 sul cemento quello vinto più spesso è proprio Indian Wells, con tre successi in singolare e due in doppio, con l’amico – e compagno di Oro Olimpico a Rio de Janeiro – Marc Lopez. Il secondo è che le vittorie in singolare sono arrivate sempre in anni dispari: nel 2007, nel 2009 e nel 2013. Probabilmente è solo una coincidenza, ma dopo il KO in semifinale di dodici mesi or sono lo spagnolo ha di nuovo a disposizione un anno dispari per provare a fare poker. Chissà che non possa significare qualcosa. “La storia dice che questo torneo mi porta bene – ha detto “Rafa” dopo il successo –, visto che ho vinto tre volte e sono arrivato in fondo tante altre. Quando è così, vuol dire che le condizioni di gioco si adattano bene alle qualità del giocatore. Oggi credo di aver giocato un buon match, sicuramente meglio rispetto al primo. Ho giocato due game terribili dal 2-1 del secondo set, ma per il resto ha funzionato tutto bene: servizio, diritto, risposta. Sono stato aggressivo ma anche solido”. Conquistando il suo posto agli ottavi di finale, Nadal ha offerto agli appassionati il 50% della sfida più attesa dell’ultimo decennio, pronta a tornare a un mese e mezzo dalla finale di Melbourne, se Federer riuscirà a metterci l’altro 50% battendo lo statunitense Steve Johnson. Lo svizzero non ha un compito semplice, perché l’americano è un gran colpitore e sul cemento USA vale ancor di più di quanto dica la sua classifica, ma tifosi (e organizzatori) hanno già l’acquolina in bocca. E, forse per la prima volta dall’inizio della storica rivalità Nadal-Federer, sarà lo spagnolo a dover vendicare una sconfitta molto dolorosa. Quindi attenzione: la ferità è ancora aperta…

MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Ottavi di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Fernando Verdasco (ESP) 6-3 7-5