Una ritrovata verve agonistica consente a Novak Djokovic di vincere un gran match contro Juan Martin Del Potro. Nel terzo set c'è stato un punto (e conseguente reazione) che potrebbe rappresentare una svolta. La supersfida contro Kyrgios ci dirà se si è trattato di un fuoco di paglia. DONNE: Fuori la Kerber, occhio a Venus.

Una narrazione vive anche di esagerazioni. E allora ci proviamo. Un punto, un singolo punto, può svoltare una stagione? Probabilmente no, ma quando Novak Djokovic ha tenuto in campo una volèe di pura intuizione, sul passante-bomba di Juan Martin Del Potro, è stato come se paure e angosce fossero sparite, tutte in una volta. Si era presentato a rete senza granché in mano: la prima volèe aveva accomodato la pallina per il passante di Del Potro, con il suo terrificante dritto. Invece Nole si è travestito da Gigi Buffon e ha miracolosamente azzeccato la volèe vincente. Quel punto lo ha portato a palla break, sul 2-1 per lui al terzo, nel Main Event di martedì notte. Pochi secondi dopo, Delpo affossava in rete un rovescio in slice. Resisteva alla tentazione di fracassare la racchetta, se la tirava in testa, poi abbracciava un giudice di linea. Applausi, ma intanto era 3-1 Djokovic. Bastavano pochi minuti per sigillare il punteggio finale, un 7-5 4-6 6-1 che spedisce il serbo a un pirotecnico ottavo di finale contro Nick Kyrgios (ore 23, diretta Sky Sport 2, splendido antipasto di Nadal-Federer). Sul piano tecnico, il successo di Djokovic non è clamoroso. Contro Del Potro ha vinto 13 volte su 17 e lo aveva battuto anche dieci giorni fa ad Acapulco, però manda un segnale importante al resto della ciurma: sembra di nuovo motivato, carico, desideroso di vincere tutto. Una rondine (una partita, o magari un singolo punto) non fa primavera, e poi Indian Wells è terra di caccia (ha vinto cinque volte, le ultime tre di fila), ma l'ultimo a batterlo su questo campo era stato proprio Juan Martin Del Potro, nella semifinale del 2013.

CHE SFIDA CON KYRGIOS!
Con una polo celeste, in tinta con le scarpe, Nole ha mostrato un agonismo intenso, quasi feroce. Durante alcuni cambi di campo ha maltrattato la racchetta, persino la bottiglia d'acqua, e ha battibeccato col suo angolo (in assenza di Marian Vajda, guidato da Dusan Vemic). Ma era rabbia positiva, agonistica, tecnica. Troppo spesso, negli ultimi mesi, aveva dato l'impressione che la sua mente fosse ovunque tranne che sul campo da tennis. Stavolta abbiamo visto un Nole guerriero, focus su ogni punto. Del Potro è scappato via sia nel primo che nel secondo set: 2-0, poi 3-1. Nel primo, il serbo faceva in tempo a ricucire lo strappo (break al sesto game, 3-3) e poi era il primo tagliare il traguardo. Ben altra storia nel secondo: Del Potro prendeva due break di vantaggio (4-1 e servizio), divario sufficiente per contenere un parziale di nove punti consecutivi di Djokovic. Aggrappandosi al servizio, “Palito” resisteva e allungava il match al terzo. La partita svoltava nel quarto game, in quel punto che vi abbiamo già raccontato. Soltanto i prossimi match e i prossimi tornei ci diranno se la stagione di Nole ha preso una svolta. Federico Kotlar, firma di punta del “Clarin”, ha twittato subito dopo la stretta di mano: “Questo Djokovic è molto migliore di quello visto ad Acapulco. Questa versione può davvero tornare al numero 1”. E' presto per dirlo. Per riuscirci, dovrà azzeccare altre 10, 15, 20 partite come questa, non solo a Indian Wells (dove ha vinto 49 match su 55). Per fare cifra tonda dovrà battere Nick Kyrgios, autore di un match fantastico contro Zverev. Come ad Acapulco, la sfida contro l'australiano arriva dopo il match contro Del Potro. In Messico si impose Nick: “Ho preso grande fiducia da quel successo, sapevo che avrei dovuto servire bene – ha detto l'australiano – dovrò fare altrettanto perché Novak è il giocatore più completo tra quelli che ho affrontato”. Sarà un un test straordinario, per entrambi, peccato che arrivi così presto. Ma in questo torneo di Indian Wells, si sa, la logica è andata a farsi benedire. Così come le strutture narrative.

ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Terzo Turno
Novak Djokovic (SRB) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 7-5 4-6 6-1

DONNE: KERBER KO, FAVOLA VENUS
In campo femminile si sono giocati tutti gli ottavi di finale. La notizia è l'eliminazione, in nottata, di Angelique Kerber. La tedesca sta vivendo un 2017 di vacche magre rispetto al bulimico 2016: gli incastri del ranking le permetteranno di tornare al numero 1 WTA, ma non potrà festeggiarlo con un successo. E' bastata una buona Elena Vesnina per eliminarla in due set. E allora, la “storia” del torneo diventa Venus Williams. Tornata lo scorso anno dopo ben quindici di assenza, ha centrato i quarti grazie a una buona vittoria contro Shuai Peng, che pure ha venduto cara la pelle prima di arrendersi 3-6 6-1 6-3. “Ho avuto alcuni alti e bassi, è stato frustrante. Però ho ritrovato il giusto focus nel secondo e nel terzo set. Penso che il mio miglior tennis stia per arrivare” ha detto l'americana, unica esponente delle sorelle Williams dopo il forfait di Serena, peraltro a tabellone già compilato. Nel secondo set, in effetti, ha tirato alcuni colpi che hanno ricordato la migliore Venus. Sotto di un break nel terzo (3-2 e servizio Peng), si è risollevata con l'aiuto del pubblico e poi ha chiuso con uno splendido rovescio incrociato. Adesso sfiderà proprio la Vesnina. Mercoledì si giocheranno i quarti della parte alta, entrambi in diretta su SuperTennis: Kuznetsova-Pavlyuchenkova alle 21, Pliskova-Muguruza all'1.

WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS – Ottavi di Finale
Karolina Pliskova (CZE) b. Timea Bacsinszky (SUI) 5-1 rit.
Garbine Muguruza (SPA) b. Elina Svitolina (UCR) 7-6 1-6 6-0
Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) b. Dominika Cibulkova (SVK) 6-4 3-6 6-2
Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Caroline Garcia (FRA) 6-1 6-4
Kristina Mladenovic (FRA) b. Lauren Davis (USA) 6-3 6-3
Venus Williams (USA) b. Shuai Peng (CHN) 3-6 6-1 6-3
Elena Vesnina (RUS) b. Angelique Kerber (GER) 6-3 6-3